PALEONTOLOGICAMENTE SCORRETTO

PALEONTOLOGICAMENTE SCORRETTO

Nella estate appena conclusa, qui in Italia ha avuto un enorme clamore mediatico la pubblicazione di un libro scritto da un generale dell’esercito nel quale l’autore ha espresso le proprie idee e pensieri sulla attuale situazione sociale e politica nazionale. O almeno, così mi pare di aver capito essere stata la vicenda. 

Bene, con un simile esempio a sostegno, penso che sia giusto che anche io esprima le mie idee su quello che non funziona nella mia disciplina. Sì, perché la paleontologia non è quel regno delle favole che il mainstream vuole farvi credere! Ci sono un sacco di cose che non funzionano in paleontologia, e questo perché negli anni si sono accumulati tutta una serie di elementi che hanno progressivamente eroso le fondamenta della Gloriosa Paleontologia di Cuvier e Owen. So che quello che sto per scrivere darà fastidio a molta gente, in particolare ai sostenitori del “pensiero unico”, del mainstream paleontologico buonista e politicamente corretto

Ma io sono un uomo libero, che non ha paura di dire quello che pensa!

Ho elencato questi problemi in ordine crescente di importanza.

10° posto: gli scrittori di romanzi con dinosauri. Sdoganando la stupida idea che si possa scrivere della narrativa fantastica con gli animali preistorici, questi autori hanno annacquato il confine tra Scienza e Fantasia. Il risultato è che oggi milioni di persone non pensano più alla paleontologia, ma fantasticano di Mondi Perduti, di zoologia alternative e di altre scemenze per bambini. E ciò ha reso “ovvio” il falso concetto che la paleontologia sia in primo luogo speculazione fantastica invece che scienza empirica.

9° posto: I blogger (tranne chi vi scrive). Anche in questo caso, i blogger hanno reso popolare l’idea che qualsiasi mentecatto con una tastiera che ha letto un paio di libri di divulgazione possa inondare la rete con le sue stupidaggini spacciandole per “riflessioni paleontologiche”. E così, siamo impantanati in ridicole discussioni con persone che mettono sullo stesso piano autorità scientifiche come Romer e Cuvier e non ben specificati personaggi come “Dinojimmy” e “Paleoboy”.

8° posto: I dinosauri piumati cinesi e i contadini che li fabbricano. Ormai non passa settimana in cui non venga pubblicato sulle riviste mainstream un qualche “dinosauro piumato” a sostegno di questa o quella ipotesi che lega dinosauri e galline. Ma siamo sicuri che questi fossili siano veri? Chi finanzia questi contadini cinesi che come per magia “trovano” questi fossili di dinosauri che si accoppiano con i mammiferi? Ovvio: il Governo Komunista Cinese. Devo dire altro?

7° posto: La lobby dei dinosauri giocattolo. Quando ero un giovane appassionato di dinosauri, tra di noi appassionati di dinosauri si parlava solo ed unicamente delle pubblicazioni scientifiche. I dinosauri giocattolo erano roba per bambini, e a noi non passava neanche per la testa di perdere tempo a parlare di giocattoli. Oggi, invece, ha preso piede una colossale operazione commerciale volta a produrre e vendere dinosauri giocattoli. A sostegno di questa mercificazione infantile della scienza, la Lobby favorisce e sovvenziona personaggi di indubbia competenza scientifica che inondano i social media di pubblicità occulta di giocattoli ispirati ai dinosauri. Il risultato è che sta venendo su una generazione di eterni bambini privi delle più basilari nozioni paleontologiche, che pensano che un fossile sia solo una scusa per produrre un pezzo di plastica snodato.

6° posto: Le donne (ed i loro amichetti). Ai miei tempi, le donne stavano in casa, a partorire futuri paleontologi oppure a cucinare la cena per i paleontologi. Oggi si è diffusa questa idea femminista che anche le donne possano occuparsi di paleontologia… un’idea ridicola ed assurda, dato che nessuna donna ha mai fatto qualcosa di intelligente ed utile per il progresso della paleontologia. E siccome i posti di lavoro in paleontologia sono scarsi, immettere le donne nel sistema significa togliere posti di lavori ai veri paleontologi.

5° posto: I paleoartisti. I paleoartisti sono dei paleontologi falliti che pensano di fare scienza disegnando le scemenze ipotizzate dagli scrittori, oppure sono degli artisti falliti che non sanno disegnare gli animali veri e quindi ripiegano su creature che nessuno potrà mai vedere dal vivo (e quindi, nessuno potrà smentire le scemenze estetiche dei paleoartisti). Al pari dei produttori di giocattoli e degli scrittori, ma più subdolamente, i paleoartisti distolgono l’attenzione del pubblico dalla vera scienza, e ridicolizzano il lavoro degli scienziati con le loro assurde rappresentazioni fantastiche, rese “accettabili” dietro il feticcio terminologico della “accuratezza” e della “inferenza”.

4° posto: La cladistica. Una volta, la paleontologia si occupava di scavare, ricostruire e interpretare sulla base dei principi della anatomia comparata. Era una nobile disciplina che richiedeva una vita di studio e lavoro per produrre risultati solidi e definitivi. Oggi, la paleontologia si è ridotta a pubblicare sempre nuovi alberi filogenetici, ogni volta diversi dal precedenti, come se l’unica cosa interessante sia dire che Tyrannosaurus è un Coelurosauria invece che un Carnosauria. E siccome qualsiasi mentecatto può scaricare un programma di analisi filogenetica e assemblare la sua personale matrice binaria, ecco che chiunque si può atteggiare a paleontologo senza nemmeno aver la più pallida idea di cosa sia una omologia primaria ed una ipotesi in merito agli stati alternativi di un carattere. Poi non lamentatevi se c’è gente che crede che gli pterosauri siano lucertole…

3° posto: Gli sfigati del Terzo Mondo. Ai miei tempi, prendevi l’aereo, andavi in un posto desertico in Asia, Africa o Sudamerica, organizzavi uno scavo per trovare il tuo scheletro, poi lo impacchettavi, te lo portavi a casa e infine lo montavi nel tuo bel museo. Oggi, non puoi nemmeno toccare un sasso in qualche stato del Terzo Mondo che si sollevano le urla disperate di dozzine di sfigati terzomondisti comunistoidi di sinistra che ti accusano di essere una specie di invasore nazista colonialista, di rubare il patrimonio culturale altrui e di togliere il pane alla povera gente oppressa dal Capitalismo Occidentale.
Ma scherziamo? Se non fosse per noi che scaviamo a casa loro quei fossili sarebbero stati distrutti dall’erosione naturale! Ma poi, questi sfigati del Terzo Mondo, non hanno niente di meglio da fare? Non pensano ai poveri del loro paese? Non pensano ai problemi veri della loro nazione? Noi portiamo lavoro e progresso, e in cambio ci portiamo a casa due ossa… Dovreste solo ringraziarci, miserabili morti di fame!

2° posto: Charles Darwin. Prima che Darwin mettesse in giro l’idea che le forme di vita sono tutte collegate, la Paleontologia era una gloriosa disciplina autonoma ed indipendente, fondata da Cuvier e consolidata da Owen. Dopo Darwin, la paleontologia è stata ridotta a biologia di serie B, a ibrido annacquato tra mondo biologico e mondo geologico. Forse ha fatto un favore ai biologi, dando loro il registro fossilifero come prova dell’evoluzione, ma di sicuro Darwin non ha fatto un favore ai paleontologi.

Infine, il primo posto nella classifica di chi abbia rovinato la paleontologia, spetta ovviamente a:

1° posto: I paleontologi. I paleontologi hanno rovinato la paleontologia! Una volta, il vero paleontologo era un esploratore ed avventuriero a caccia di tesori nascosti. Era contemporaneamente un eroe romantico e illuministico. Oggi, il paleontologo è un morto di fame che si inventa qualche assurda analisi matematica per pubblicare su riviste impattanti nella speranza di ottenere un miserabile finanziamento dal suo dipartimento universitario guidato da burocrati.
Una volta, i paleontologi erano una via di mezzo tra Indiana Jones e Lawrence d’Arabia. Oggi, i paleontologi sono dei personaggi da cartone animato politicamente corretto, che passano più tempo a discutere di come si deve pronunciare un nome per non offendere l’etnia dalla quale il nome è stato “ispirato” e che prendono una laurea per aver calcolato quanti parametri occorra inserire nel modello computerizzato di moda, invece che esplorare luoghi dimenticati dal tempo alla ricerca di fossili eccezionali. I paleontologi hanno ucciso la Gloriosa Disciplina di Cuvier e Owen, e l’hanno barattata con una scemenza mediatica per qualche soldo, per qualche minuto di celebrità in televisione e per qualche like sui social network.

Questa è la Verità dei Fatti.

Se vogliamo che la Paleontologia torni alla Gloria dei Bei Tempi, occorre liberarla da tutte le zecche che la infestano: la fiction, i social media, i fossili piumati, i giocattolai, le donne, i paleoartisti, la filogenetica, i poveri, l’evoluzionismo, e soprattutto, i paleontologi. Solo allora, la Paleontologia rinascerà più sana, forte, vigorosa e virile che mai!




(Da Theropoda).




2 commenti

  1. Quasi tutto condivisibile, eccetto due cose:

    – perché non volete donne paleontologhe? E’ un mestiere come un altro, hanno tutto il diritto di farlo. Naturalmente laddove ci siano i necessari titoli accademici e preparazione scientifica, ma questo vale anche per i maschi. Così come la presenza di baroni universitari e di direttori di dipartimento che fanno il bello e il cattivo tempo è un ostacolo per tutti, uomini o donne che siano.

    – I PALEOARTISTI si sono evoluti anche loro, e anzi la diversità delle rese artistiche anche solo dagli anni Ottanta ad oggi dimostra come siano attenti al progredire delle conoscenze che arrivano dai paleontologi. Basti vedere per esempio le raffigurazioni di DEINONYCHUS. Ma si può andare indietro fino all’Iguanodon di Owen. Il paleoartista non è uno che disegna mostri fantasy: un artista fantasy può disegnare come vuole, segue solo la sua ispirazione; un paleoartista lavora a stretto contatto con gli scienziati.

    Corollario della resa artistica sono i giocattoli. Ci sono modellini molto belli di varie ditte (non faccio nomi per evitare pubblicità) che si rivolgono ad un mercato di collezionisti. Alcuni sono ben riusciti, altri assai meno, e spesso presentano specie assai poco note al grande pubblico.
    Poi ci sono, è ovvio, i giocattoli di marche commerciali, che appunto sono giocattoli di plasticaccia, e dai quali non si può pretendere accuratezza scientifica.

  2. il Vannacci della paleontologia.
    però dovevi metterci più errori di grammatica e sisntassi, sennò ti sgamano subito.

    firmato:
    un geologo che odia i raccoglioni (tranne quando raccoglie egli stesso)

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