GLI SCENEGGIATI RAI DEI GIALLI DI FRANCIS DURBRIDGE

GLI SCENEGGIATI RAI DEI GIALLI DI FRANCIS DURBRIDGE

Francis Durbridge era uno scrittore britannico. Nato a Kingston upon Hull, una cittadina dello Yorkshire (nell’Inghilterra settentrionale), il 25 novembre 1912, è morto a Londra il 18 aprile 1998.

Il suo personaggio più famoso è Paul Temple (da non confondere con Simon Templar).
Creato per la radio inglese nel 1938, Paul Temple è uno scrittore di romanzi gialli che si cimenta come detective dilettante. Questo personaggio ha dato origine a diverse serie, alla radio e poi al cinema. In tv è particolarmente famoso il telefilm tedesco-britannico trasmesso dal 1969 al 1971.

GLI SCENEGGIATI RAI DEI GIALLI DI FRANCIS DURBRIDGE

Francis Matthews nei panni di Paul Temple

 

Anche in Italia lo abbiamo sentito alla radio da mercoledì 28 gennaio 1953 in Paul Temple, il romanziere poliziotto, per la regia di Umberto Benedetto. Otto episodi fino al 18 marzo, in onda dalle 21.15 sul Secondo Programma radiofonico.

Il telefilm è stato trasmesso dalla Rai da domenica 15 ottobre 1972 alle 18.10 sul Programma Nazionale (l’attuale Rai Uno). L’attore Francis Matthews interpreta Paul Temple, mentre Ros Drinkwater è la moglie Louise “Steve” Temple. GLI SCENEGGIATI RAI DEI GIALLI DI FRANCIS DURBRIDGETemple, ricco autore di libri gialli, ama viaggiare per l’Europa insieme alla moglie. Incappa spesso e volentieri in “casi” da risolvere e si improvvisa investigatore dilettante.

Gli sceneggiati italiani di Francis Durbridge

Prima dei telefilm, la televisione inglese trasmette alcuni sceneggiati (oggi li si chiamarebbero fiction) di Francis Durbridge senza la presenza del detective Paul Temple.
La Rai li adatta con un cast italiano: vediamoli uno a uno.

Lunedì 11 marzo 1963, sul Secondo Canale (oggi Rai Due) alle 21.15, va in onda la prima delle 6 puntate de La sciarpa (The scarf, 1959). Traduzione di Franca Cancogni. Regia di Guglielmo Morandi.

Con Aroldo Tieri (Ispettore Jett), Franco Volpi (Clifton Morris), Roldano Lupi (Alistair Goodman), Liana Trouché (Marian Hastings), Ivano Staccioli (Edward Collins), Ugo Pagliai (Gerald Quincey), Nando Gazzolo (John Hopeedane), Francesco Mulè (Reverendo Matthews), Renata Mauro (Kim Marshall), Antonio Salines (Sergente Jeffreys).

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A Littleshaw, una cittadina nei pressi di Londra, viene ritrovato il corpo senza vita di Barbara Collins, giovane attrice e modella, strangolata con una sciarpa di seta.
L’ispettore della polizia locale, Harry Jett, inizia le sue indagini, che coinvolgono diversi personaggi: il fratello della ragazza; Edward Collins, l’insegnante di violino; Gerald Quincey, il suo giovane allievo; il reverendo Matthews; Alistair Goodman, il proprietario della fattoria dove è stata rinvenuto il cadavere; Marian Hastings, fidanzata di Goodman e proprietaria di un negozio d’abbigliamento; e Clifton Morris, editore di periodici femminili, su quest’ultimo ricadono i primi sospetti…

Lunedì 2 dicembre 1963, alle 21.15 sul Secondo, va in onda la prima delle 6 puntate di Paura per Janet (A time of day, 1957). Versione italiana di Franca Cancogni, adattamento e regia di Daniele D’Anza.

Con Valentina Fortunato (Lucy Freeman), Aroldo Tieri (Clive Freeman), Silvana Valci (Janet), Ernesto Calindri (Ispett. Kenton), Massimo Girotti (Avv. Lawrence Howard), Marisa Bartoli (Anna), Giulio Girola (Pelford), Luisa Rossi (Ruth Calthorpe), Carlo Delmi (Robert Stevens), Lia Zoppelli (Barbara Barstow), Renato Lupi (Lomax), Daniela Calvino (Lynne), Massimo Righi (Serg. Brooks).

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I coniugi Freeman si stanno lasciando, il loro matrimonio è fallito. La loro figlioletta, Janet, deve essere affidata a uno di loro ma nessuno dei due è disposto a separarsene.
Il papà, un professore di scienze ricco e famoso, una mattina accompagna la piccola a scuola, come di consueto, con la sua Jaguar. Nel pomeriggio la maestra vede la bambina che sale sulla Jaguar venuta a riprenderla, anche se, per un istante, nota un’esitazione da parte sua prima di salire.
Intanto il professor Freeman, a casa, si aspetta di vedere la figlioletta che invece non c’è, e non arriva. Anche dopo che la maestra afferma di averla vista salire in auto, lui giura che quel pomeriggio non è affatto andato a scuola a prenderla. Se si tratta di un rapimento, perché non arriva la richieste di riscatto?

Mercoledì 23 novembre 1966, alle 21.15 sul Secondo, va in onda la prima delle 6 puntate di Melissa (My wife Melissa, 1964). Versione di Franca Cancogni, revisione e adattamento di Daniele D’Anza, che è anche il regista.

Con Rossano Brazzi (Guy Foster), Turi Ferro (ispettore Cameron), Massimo Serato (Don Page), Laura Adani (Paula Hepburn), Luisella Boni (Joyce Dean), Aroldo Tieri (Felix Hepburn), Franco Volpi (Dr. Norman Swanson), Stefano Satta Flores (Sergente Stafford), Antonella Della Porta (Carol Stewart), Dina Sassoli (Signora Coburn), Gianni Solaro (James Coburn), Esmeralda Ruspoli (Melissa Forster).

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In casa del campione automobilistico Don Page è in corso un ricevimento. Sono presenti l’attrice Carol Stewart, la ricca Paula Hepburn e suo marito Felix, e una loro amica, Melissa Foster.
Guy, marito di Melissa, ha scelto di restare a casa perché stanco. Durante la notte riceve una telefonata dalla moglie che gli chiede di raggiungerlo, ma al luogo dell’appuntamento non la incontra. Poi la polizia lo informa che Melissa è stata appena uccisa e che ha un sacco di gioielli di cui lui ignorava l’esistenza.
L’ispettore Cameron inizia le indagini partendo dal dottor Swanson, uno psichiatra che dichiara di aver visitato Guy per i suoi problemi nervosi, ma Guy afferma che nemmeno lo conosce. Viene smentito pure dagli Hepburn sul fatto di essere rimasto a casa tutta la sera prima di andare all’appuntamento, perché gli avevano telefonato più volte senza ricevere risposta. Foster non sa più se sta diventando matto o se è al centro di un piano ai suoi danni…

Domenica 28 settembre 1968, alle 21 sul Nazionale, va in onda la prima delle 6 puntate di Giocando a golf una mattina (A game of murder, 1966), sceneggiatura e regia di Daniele D’Anza.

Con Aroldo Tieri (Ed Royce), Luigi Vannucchi (Jack Kirby), Andrea Checchi (David Scott), Marina Berti (Mabel Scott),Giuliana Lojodice (Jessica Hunter), Luisella Boni (Kay Richardson), Gastone Bortolucci (Bromford), Aldo Massasso (Douglas Croft), Mario Carotenuto (Norman Brook), Sergio Graziani (Clive Mason) e altri.

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L’agente di Scotland Yard Jack Kirby raggiunge a Londra il fratello Bob, ex campione di golf. Un giorno, mentre Bob si trova in un campo da golf, muore in seguito al lancio di una pallina tirata da un certo Tony Stewart, che lo fa cadere e battere la testa su una pietra.
Il caso è archiviato come incidente, ma Kirby ha dei sospetti confermati dal fatto che Stewart viene poi trovato ucciso da un colpo di pistola. Inoltre Jack scopre alcuni indizi riguardo un cagnolino che apparteneva alla governante del fratello, e che sembra collegare i due casi.

Domenica 1 novembre 1970 sul Nazionale va in onda la prima delle sei puntate di Un certo Harry Brent (A man called Harry Brent, 1965). Adattamento di Biagio Proietti. Regia di Leonardo Cortese.

Con Alberto Lupo (Harry Brent), Stefanella Giovannini (Barbara Smith), Ferruccio De Ceresa (Peter Stone), Carlo Hinterman (Albert Bates), Claudia Giannotti (Susan Bates), Roberto Herlitzka (Ispettore Alan Milton), Carlo Bagno (Sam Fielding), Enzo Garinei (Sergente Roy Philips), Annamaria Ackermann (Gladys), Lucilla Gregoretti (June).

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Dalla stazione della metropolitana di Londra esce una donna bionda che passeggia con aria assorta. Da un taxi sul marciapiede opposto scende un uomo, Harry Brent. I due incrociano per un attimo lo sguardo, sembrano scambiarsi un segno d’intesa. Si ritrovano poco dopo su un treno diretto a Sevenoaks, cittadina del Kent.
In seguito Harry viene coinvolto nell’omicidio di Fielding, il datore di lavoro della sua fidanzata Susan, che si era appena dimessa per sposarlo. Per sostituirla, Fielding aveva incontrato la giovane Barbara Smith, che però, entrata in ufficio per il colloquio, lo aveva ucciso con un colpo di pistola.
Brent riconosce in lei la ragazza del treno. Dopo l’arresto, la donna si rifiuta di parlare e, in carcere, muore avvelenata, ma prima di morire pronuncia il nome di Harry Brent.
Il capo della polizia, Alan Milton, ha già parecchi indizi che portano a pensare che Brent sia coinvolto nella faccenda. Naturalmente lui nega ogni coinvolgimento, ma si comporta in modo ambiguo…

Domenica 28 novembre 1971, alle 21 sul Nazionale, va in onda la prima delle 5 puntate di Come un uragano (Bat out of hell, 1966). Adattamento di Biagio Proietti. Regia di Silverio Blasi.

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Con Alberto Lupo (John Clay), Delia Boccardo (Diana Stewart), Corrado Pani (Mark Paston), Mario Guardabassi (Peter Booth), Sergio Rossi (Jeoffrey Stewart), Renato De Carmine (Albert Roach), Renzo Montagnani (Bill Grant), Adriana Asti (Glenda Cooper), Nora Ricci (Kitty Ryan), Cesare Barbetti (Paul Cooper), Maria Marchi (Signora Houston), Silverio Blasi (Ken Harding).

Ad Alumbury, cittadina a quaranta miglia da Londra dove è stato costruito un ippodromo, Geoffrey Stewart, uno dei più ricchi abitanti del luogo proprietario di un’agenzia immobiliare, è sposato con una bella donna più giovane di lui, Diana, che non è molto contenta della vita di provincia e non ama più il marito
La donna inizia una relazione segreta con il giovane amministratore dell’agenzia, Mark Paston.

Tra gli amici degli Stewart ci sono Bill Grant e i coniugi Cooper. Altre personalità di spicco sono la signora Kitty Ryan, che si impiccia degli affari di tutti. E l’ambiguo Albert Roach, grosso imprenditore, cui si deve la realizzazione dell’ippodromo e la gestione di tutti gli affari che gli gravitano intorno (si vocifera anche di corse truccate). A indagare su queste ultime è arrivato l’ispettore John Clay di Scotland Yard.
Diana e Paxton decidono di eliminare Geoffrey: Mark lo uccide dopo averlo attirato in un castello abbandonato. Diana, che aveva cambiato idea, non giunge in tempo per fermarlo: ormai devono proseguire nel loro piano. La donna torna a casa e denuncia la scomparsa del marito, mentre Paxton nasconde provvisoriamente il cadavere.
Ma Diana riceve una telefonata: la voce è quella di suo marito! Come se non bastasse, Paxton non trova più il cadavere nel posto dove lo aveva nascosto. Ma allora è davvero il redivivo Geoffrey ad aver telefonato?

Sabato 13 gennaio 1973, sul Nazionale alle 21, va in onda la prima delle 5 puntate di Lungo il fiume e sull’acqua (The other man, 1956). Adattamento di Biagio Proietti, regia di Alberto Negrin.

Con Sergio Fantoni (David Henderson), Giampiero Albertini (Mike Ford), Renato De Carmine (Bob Marshall), Laura Belli (Katherine Sheldon), Nicoletta Machiavelli (Billie Reynolds), Daniele Formica (Roger Ford), Giampiero Fortebraccio (James Cooper), Francesco Carnelutti (Robin Craven), Graziano Giusti (Richard Sheldon), Franco Graziosi (Ralph Merson), Luisa Aluigi (Sig.ra Williams) e altri ancora.

In una casa-battello sul Tamigi, la Happy-Time, viene trovato il cadavere di un uomo. Si tratta di un italiano, Paolo Morani, che era ospite della casa galleggiante di proprietà di un certo James Cooper.
Accanto si trova un’altra imbarcazione appartenente a Billie Reynolds, ragazza indipendente e solitaria che però non era a bordo e non ha visto nulla. Anche Cooper è introvabile.
L’ispettore Ford guida le indagini della polizia, che si basano sulla testimonianza di Katherine Sheldon. La quale poco prima del ritrovamento del cadavere ha visto scendere dal battello il professore David Henderson, da tutti, compreso l’ispettore, considerato insospettabile.

Giovedì 23 settembre 1976, alle 20.45 sulla Rete Due, va in onda la prima delle 2 parti di A casa, una sera… (tratto dal dramma teatrale Suddenly at Home, 1976). Traduzione di Franca Cancogni. Adattamento televisivo di Mario Landi.

Con Enrica Bonaccorti (Maggie), Grazia Maria Spina (Helen), Norma Jordan (Ruth), Gianpiero Bianchi (Sam), Lia Tanzi (Sheila), Nino Castelnuovo (Glenn), Tonino Bertorelli (Ispettore Happleton).

I coniugi Maggie e Glenn non vanno d’accordo. Maggie è ricca, ma per ottenere l’eredità del padre ha dovuto rinunciare a sposare Sam, uno scrittore di gialli di scarso successo, per convolare a nozze con Glenn, che ha un lavoro più “rispettabile” del rivale, ma che non lo rende ricco come la moglie.
Glenn si consola con l’amante, Sheila, attrice e amica (si fa per dire) di Maggie. Poi escogita un delitto “perfetto” per liberarsi dell’odiata moglie, ma una serie di imprevisti gli scombussolano i piani costringendolo a improvvisare.

Sabato 9 ottobre 1976, alle 20.45 sul Nazionale, va in onda la prima delle 3 puntate di Dimenticare Lisa (The doll, 1975). Sceneggiatura di Franca Cancogni. Regia di Salvatore Nocita.

Con Ugo Pagliai (Peter Goodrich), Marilù Tolo (Lisa Carter), Marianella Laszlo (Nancy), Carlo Enrici (Claude Goodrich), Emilio Cigoli (sir Arnold Wyatt), Paola Gassman (Maddalena), Sergio Rossi (colonnello Osborne), Yanti Somer (Greta), Daniela Guzzi (Sarah), Luciano Melani (Max Finney), Lucio Flauto (Commissario Bonetti), Ghita Sestito (Maria).

L’antiquario inglese Peter Goodrich, tornando in aereo a Napoli, dove abita, incontra Lisa Carter, un’americana che qualche settimana prima, mentre si trovava su uno yacht in viaggio verso Napoli, ha perso il marito Norman morto dopo essersi buttato in acqua.
Peter cerca di consolarla, ma la donna alterna momenti di tenerezza e reazioni piuttosto brusche. Poi scompare senza lasciare un recapito e Peter, che le è affezionato, prova a rintracciarla.
Le cause della morte del marito non sono chiare, anche per una lite avvenuta tra lui e la moglie poco prima dovuta a una bambola antica comprata da Norman per la sua collezione.
Peter ritrova Lisa in compagnia di una amica piuttosto chiacchierona, Nancy, conosciuta dopo la disgrazia. Anche Lisa, tutto sommato, si rende conto di essere attratta da Peter, e accetta di farsi prestare la sua auto per incontrare un vecchio conoscente del marito, sir Arnold Wyatt, che si è offerto di ospitarla nella sua villa.
E sparisce di nuovo: si ritrova l’auto abbandonata, e alla villa di sir Arnold dicono di non averla mai incontrata.

Sabato 12 novembre 1977, su Rete Uno alle 20.40, va in onda la prima delle 3 puntate di Traffico d’armi nel Golfo (The world of Tim Frazer, 1960). Sceneggiatura di Franca Cancogni e Aurelio Chiesa. Regia di Leonardo Cortese.

Con Giancarlo Zanetti (Tim Frazer), Francesco Paolo D’Amato (il maresciallo), Renato Montalbano (dottor Bossi), Lorenza Guerrieri (Helen Barker), Filippo Alessandro (il vicino), Margherita Sestito (Margherita Mengozzi), Norma Jordan (Debra Markos), Josè Quaglio (ispettore Ross), Licia Lombardi (Ruth Edwards), Renato De Carmine (Eric Edwards), Romano Malaspina (Leo), Franco Angrisano (Traetta).

Tim Fraser è un giovane archeologo inglese che vive a Pompei. Un suo amico, Henry Denston, gli dà appuntamento in una pensione a Castellamare, ma quando Fraser arriva non lo trova. Sulla spiaggia antistante la pensione trova, invece, uno straniero in fin di vita. Dopo aver detto una parola, che Tim non riesce a capire, lo straniero muore.
Tornato a Pompei, Fraser incontra Helen Barker, che un tempo era la sua fidanzata e ora stava per sposarsi proprio con Henry. Era venuta in Italia perché non aveva più sue notizie. Arriva l’ispettore Ross di Scotland Yard, il quale spiega a Tim che il suo amico scomparso è implicato in un traffico d’armi con un paese africano. Bisogna trovarlo a tutti i costi, potrebbe essere in pericolo. Fraser si improvvisa investigatore.
Anche Debra Markos, la sua assistente, sembra coinvolta nella vicenda. C’è poi un misterioso vicino di casa che è presente, una sera, quando Tim, rientrando in casa, trova un altro cadavere…

Domenica 30 novembre 1980, Su Rai Due alle 20.40, va in onda la prima delle tre puntate di Poco a poco (tratto dal dramma teatrale The Gentle Hook, 1974). Regia di Alberto Sironi. Traduzione di Franca Cancogni. Libero adattamento di Giuseppe D’Agata.

Con Flavio Bucci (commissario Braschi), Diego Abatantuono (agente De Rosa), Teresa Ann Savoy (Annie Conti), Renato Scarpa (Renato Rada), Rino Cassano (Luciano), Italo Dall’Orto (avv. Conti), Franco Fabrizi (Ferruccio Togliani), Giorgio Mauro (Gabetto), Mariolina Bovo (Giovanna), Luciano Virgilio (Dominic).

Siamo a Milano, un coreografo, Renato Rada, e la sua costumista italo-americana, Annie Conti, vengono aggrediti. La ragazza con un tagliacarte riesce ad accoltellare il suo assalitore, Gabetto, un pregiudicato.
Il commissario Braschi svolge le indagini aiutato dal fido agente De Rosa, che pedina Annie, la quale chiede aiuto a suo padre, Togliani, che raggiunge poi il coreografo in ospedale.
Nel corso delle indagini salta fuori un giro di quadri falsi e un omicidio…

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