Ci è sempre stato detto di far tesoro del passato, di trarre forza e ispirazione da eventi già capitati, così da poter crescere e maturare, cambiare ed essere migliori. Il passato ha tanto da insegnarci, ma soprattutto è una fonte perfetta di incredibili ispirazioni. Provate a chiedere alle protagoniste di Le Black Holes di Borja González, son certo che concorderanno con me!
In un meraviglioso viaggio nel tempo, dove il flusso è costante e sembra quasi appartenere a un unico piano temporale, due donne diverse tra loro, soprattutto perché appartenenti a due epoche diverse, trovano rifugio dalla vita quotidiana e dagli sguardi contraddittori di chi li circonda, attorno allo specchio d’acqua cristallino di un lago incantato.
Lo specchio d’acqua in qualche modo genera una sorta di connessione tra le due epoche, dando così modo alle due donne di potersi parlare e ispirarsi a vicenda.
Quei magici incontri danno vita, in entrambe le epoche, a opere tanto diverse quanto importanti, racconti nel passato e canzoni nel futuro, che pur rassomigliandosi generano sensazioni e sentimenti differenti.
A trarre principale giovamento da questi mistici incontri è senza dubbio il gruppo delle Black Holes, il gruppo musicale di Laura, Cristina e Gloria. Tre giovani donne con la passione per la musica punk, che iniziano a ingranare proprio quando Laura, la più bizzarra del gruppo, nonché autrice dei testi, inizia i suoi incontri con la misteriosa Teresa, che alla ragazza appare come una sorta di fantasma.
In questo fumetto, Borja González non entra completamente nell’animo delle sue protagoniste, non ce le presenta neppure, le fa apparire davanti ai nostri occhi senza dirci nulla di loro.
Nonostante manchino di presentazione, le quattro ragazze (le tre del futuro e l’altra proveniente dal passato) non ci mettono molto a rivelare le loro personalità, a mostrarsi nella loro interezza, almeno per quanto riguarda gli aspetti peculiari che più risultano essere utili ai fini della storia. A dimostrazione che non sono dei semplici fantocci che si muovono lungo le strade di questa storia, ma bensì delle anime in cerca di una risposta e perché no, anche alla ricerca di se stesse.
Ci pensa Laura, la più esuberante delle tre amiche moderne, perennemente in “cosplay” e quindi quotidianamente nei panni di qualcun altro, in particolar modo immersa nella vita di personaggi di fantasia. È forse proprio questa sua immensa passione per le vite fantastiche, frutto di fantasia, a darle quella spinta che rende possibile la comunicazione con Teresa, una giovane donna amante delle storie dell’orrore con la passione per la scrittura, che potrebbe essere a tutti gli effetti il riflesso di una vita passata dell’esuberante compositrice.
Quello che inizialmente sembra un fumetto dalla trama chiara e “semplice”, si rivela invece complesso e ricco di temi. La complessità della trama offre all’autore la possibilità di giocare con il tempo, di abbattere le barriere temporali che intercorrono tra le diverse epoche e generare una sorta di compenetrazione perfetta tra i diversi punti temporali, che già dalla prima pagina sembrano convivere perfettamente attorno a quel lago mistico.
Il fumetto si sviluppa con un ritmo rapido e costante, ammantato da tinte oniriche e spettrali che, a differenza delle storie di Teresa (che sembrano tanto sconvolgere la sorella minore), non generano paura nel lettore, bensì un fascino ammaliante.
Attraverso una trama ben strutturata l’autore sviluppa due plot, che inizialmente sembrano un unicum, in cui sintetizza i modi di fare e di pensare di due società differenti eppure accomunate proprio da quella ritrosia che la gente continua ad avere verso donne particolari e geniali come Teresa e Laura.
Bisogna sottolineare la forza che la musica ha in questa storia. Già dal titolo si percepisce l’impatto che quest’arte ha sulla storia, sul suo sviluppo e sulla caratterizzazione delle protagoniste.
La musica vive all’interno del graphic novel e accompagna le ragazze durante tutto l’arco narrativo, riuscendo addirittura a volte a prendere le redini del racconto. Con un gruppo punk scolastico come quello di Gloria, Laura e Cristina, non mancheranno ovviamente i rimandi ai gruppi che hanno lasciato il segno in questo genere musicale.
La musica, che detta il ritmo e in qualche modo definisce il percorso aereo della farfalla arancione, che stabilisce proprio il flusso temporale da un’epoca all’altra, mi porta alla mente il tema del colore, che in questo fumetto gioca un ulteriore ruolo di spicco.