ROSSELLINI ANTICIPA LA COMMEDIA SEXY

Rossellini anticipa la commedia sexy

Roberto Rossellini non ha disdegnato in alcuni dei suoi film di ricorrere a convenzioni narrative come la suspense (per esempio in Paisà e Il generale Della Rovere) e l’erotismo, anche solo allusivo (in Stromboli, terra di Dio).

Per quel che riguarda gli elementi erotici presenti nell’opera del regista, veniamo a una delle pellicole meno celebrate di Rossellini, La macchina ammazzacattivi, realizzata tra il 1948 e il 1951 su un soggetto di Eduardo De Filippo.
Una delle sequenze del film può essere ritenuta addirittura anticipatrice della commedia sexy, considerato da molti il genere meno “nobile” del cinema italiano.

In un paesino del Sud Italia un fotografo riceve da un misterioso vagabondo (che si rivela poi essere il diavolo) un apparecchio che gli permette di uccidere i cattivi del paese. Tra questi il sindaco, che sta per vendere un castello adibito a cimitero, a un ricco americano. Costui è giunto nel paese invitato da un affarista del luogo, insieme alla moglie e alla figlia.

La ragazza è interpretata dall’attrice americana Marylin Buferd, Miss America nel 1946 e negli anni Cinquanta protagonista di vari film italiani, tra cui Tototarzan, diretto da Mario Mattoli.
Sul suo personaggio è incentrata la sequenza che ci interessa. Inizialmente (al minuto 37:13) vediamo la ragazza attraversare la piazza principale mentre gli abitanti sono riuniti a discutere la questione riguardante il testamento della donna più ricca del paese, uccisa dal fotografo.

La ragazza, in costume da bagno, sta andando a fare il bagno e a prendere il sole, suscitando l’ammirazione degli uomini e la rabbia delle donne. L’intera popolazione maschile si riversa sulla spiaggia per guardare la giovane donna sdraiata sulla sabbia. Cercano anche di convincere il fotografo a scattarle delle foto.

Successivamente (al minuto 40:58) comincia la sequenza che può essere considerata precorritrice di molte scene clou della commedia sexy. Inizia con tre giovanotti del paese che a tarda sera scavalcano il muro di cinta della casa dove ha preso alloggio la famiglia americana.

I tre si avvicinano alla finestra, parzialmente velata da una tenda, e vedono la ragazza che si sta pettinando seduta davanti allo specchio.
“Speriamo che si tolga la vestaglia”, dice uno dei tre.
Lei si alza e, proprio come speravano i ragazzi, si toglie la vestaglia restando in due pezzi. Esce poi dal riquadro della finestra e dall’inquadratura.
Vi rientra subito con indosso una camicia da notte e si mette a letto.

A questo punto i tre sollevano un bastone alla cui estremità vi è appesa una gabbietta e la introducono nella finestra. Dalla gabbietta esce un topolino che comincia a muoversi per la camera. La ragazza sente un rumore, si solleva, si guarda intorno, mette gli occhiali e vede il topolino. Si alza in piedi sul letto e comincia a urlare. Arriva la madre, che urla a sua volta. I tre vengono scoperti dal padrone di casa e se ne vanno.

La macchina ammazzacattivi



Una situazione simile la si può trovare nell’episodio intitolato Un uomo corretto del film Amore facile, diretto nel 1964 da Gianni Puccini. Protagonisti sono Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Il primo usa un periscopio da lui costruito per spiare la moglie di Ciccio Ingrassia, Linda Sini, che si spoglia. Ma è soprattutto una sequenza della commedia sexy di Michele Massimo Tarantini, La professoressa di scienze naturali (1976), che ricorda da vicino quella del film di Roberto Rossellini.

Anche questo film, come La macchina ammazzacattivi, è ambientato in un paesino del Sud Italia e sono vari i personaggi che lo animano. La protagonista è Lilli (Ileana) Carati, eletta Miss Italia nel 1975.
Infortunatasi in un incidente, la titolare della cattedra di scienze naturali viene sostituita dalla nipote del farmacista, la giovane Stefania Marini.

Appena arrivata in paese, fa subito innamorare il dottor Fifì, ricco playboy, e il suo studente Andrea. Questi, geloso per la relazioni instauratasi tra la ragazza e il dottore, si vendica impaurendo la ragazza con storie di mafia. Alla fine però, resosi conto che la professoressa è interessata a lui, le confessa tutto.

Nella sequenza in questione, Andrea (Marco Gelardini) e il suo compagno di classe Peppino (Alvaro Vitali) costruiscono un periscopio di fortuna per spiare la professoressa che si spoglia nell’appartamento sottostante. Nella foga di guardarla, Peppino cade dal balcone e finisce per strada, sotto la finestra della donna. Stefania sentendo un rumore si affaccia, lo vede e gli chiede cosa sia successo.
Peppino come se niente fosse risponde: «E che ne so, io sono appena arrivato!».

La professoressa di scienze naturali



Concludiamo riportando una dichiarazione di Roberto Rossellini risalente al 1963, un periodo nel quale le scene sexy nei film cominciavano a diventare una presenza obbligata. Il regista probabilmente le subiva come una costrizione a fini esclusivamente commerciali.

“Noi viviamo in un’epoca in cui, per esempio, il sesso è diventato il centro della vita e della cultura. Che sia una cosa importante non c’è dubbio, ma che se ne faccia il centro del pensiero, lo trovo un po’ strano” (Gianni Rondolino, Roberto Rossellini, Il Castoro cinema).

Non a caso in Il generale Della Rovere (diretto da Rossellini nel 1959) si può trovare una scena con protagonista un’inedita Giovanna Ralli bionda, di notevole valenza erotica ma che ha poco a che vedere con il resto del film di genere drammatico-tragico ambientato durante la Seconda guerra mondiale.


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