MARIO MARENCO, ARCHITETTO E SCRITTORE

MARIO MARENCO, ARCHITETTO E SCRITTORE

Mario Marenco è morto domenica scorsa, 17 marzo. I giornali hanno tutti titolato e commentato ricordando il personaggio di Riccardino a Indietro tutta, programma di fine anni ottanta, e il suo sodalizio subordinato con Arbore. Riccardino è stata la cosa in assoluto minore di Marenco.

Mario Marenco è stato un architetto e designer di livello internazionale. Il suo disegno lo rispecchiava, semplicità e genialità delle forme, la visione degli ambienti e degli oggetti ancora legata alla purezza Bauhaus delle linee e delle idee. Negli anni settanta andò da Maurizio Costanzo e aprì di scatto la seggiola da cinema all’aperto su cui sedevano gli ospiti, mostrandone la praticità al perplesso conduttore. Allora non potei non pensare al commento che l’integerrimo Bruno Munari aveva fatto in un suo libro sulla perfezione funzionale di quelle sedie di legno.

Il divano Marenco prodotto da Arflex è il suo migliore ritratto. Elegante, comodo, affettuoso. Otto cuscini e una struttura quasi invisibile, la quintessenza del design del secondo Novecento.

Mario Marenco - divano "Marenco" per Arflex

Nei suoi ultimi anni aveva sviluppato progetti edilizi per Paesi in via di sviluppo, immagino abitazioni a basso costo ma dignitose quanto un alloggio operaio dei Fugger di Augusta, dubito che fosse un seguace di Le Corbusier. Ma credo non gli rispondesse nessuno. Forse perché i vecchi come era ormai lui non esistono o forse perché ormai il mondo era ed è del post-postmodernismo. Era un uomo degli anni sessanta e settanta: la sua sedia Movie per Poltrona Frau, destinata a “ambienti comunitari” (aule scolastiche, di conferenze eccetera) ne è testimone: elegantissima e utile, sedie affiancabili e dotabili di tavolino per appunti.

Mario Marenco - sedia Movie per Poltrona Frau

Di seguito in sintesi la biografia professionale di Marenco, scritta da lui stesso, con data di morte sbagliata.

Mario Marenco - Autobiografia

Uomo còlto e intelligente, Marenco riusciva male in televisione. Il suo era un umorismo letterario, perfetto anche senza la voce e la caratterizzazione dell’autore. Un’impresa riuscita a Felice Andreasi e in tempi recenti e in tono minore e rapsodico in un libriccino di Giovanni Cacioppo.
Non tutti i libri di Marenco sono belli, le cose migliori gli venivano al volo e le annotava sui fogli che aveva a portata di mano, poi le faceva copiare a caratteri giganti per leggerle pubblicamente, anche solo tra amici, come nel caso del racconto La moglie, che vi propongo dall’originale. Con il clima di oggi questo pezzo sarebbe censurato.

Mario Marenco - La moglie

In alcuni tratti ricordava Jacovitti, spesso le sue storie raccontavano di amplessi appiccicaticci e un po’ schifosi, di corna e vendette di corna, di culi e tette gigantesche.

Mario Marenco - A Priscilla

Era un uomo minuto e quando lo conobbi era già affaticato e stanco. Non rideva mai, al massimo un sorriso, che faceva intravedere qualche cosa che gli era venuta in mente e che lo divertiva.

Capitò un giorno di vederci nella saletta di un albergo a una stella accanto alla stazione, dove soggiornava in economia quando veniva a Milano. Per una faccenda di diritti decise improvvisamente di chiamare la Rizzoli e alla centralinista si presentò come l’assessore alla cultura di un paesino inventato dell’alto Abruzzo. Non me l’aspettavo. Tirò scema la malcapitata per almeno dieci minuti con un accento meridionale forzatissimo e una cadenza lentissima, finché lei gli mise giù. Sulle prime rimasi perplesso, persino imbarazzato dalla situazione. Poi mi resi conto. L’odore di stantio della bettola e il divanetto liso come nella casa della lontana parente del professor Aristogitone di Alto Gradimento, una giovane donna che penso fosse una sua fidanzata che con assoluta indifferenza si sistemava le unghie, il cameriere che ci serviva acqua del rubinetto da una brocca. Per dieci minuti avevo avuto la fortuna di vivere nel mondo parallelo di Mario Marenco, assieme a Anemo Carloni e il colonnello Buttiglione. In carne e ossa.

Capitò una sera caldissima a Milano ai tavolini di corso Garibaldi che sue amiche di passaggio, tutte oltre i cinquanta ed elegantissime da società bene milanese, lo vedessero da lontano e venissero a salutarlo. Rimasi colpito dai loro sguardi illuminati nell’evidente felicità per quell’incontro inatteso, e per i modi formali che subito si scioglievano sia in un affascinamento per l’uomo sia in un atteggiamento quasi materno di protezione. Gli uomini credo lo capissero poco umanamente, la sua amica Silvia Annichiarico brontolava che a volte Mario usciva con gente che non c’entrava niente e che gli faceva perdere tempo.

Mario Marenco - Lo scarafo nella brodazza

Quando ero editore avrei dovuto pubblicare un suo libro con le cose migliori del passato e un nuovo misterioso racconto sul figlio di un dittatore. Misterioso perché ne aveva perso il manoscritto e il contenuto non se lo ricordava più. Il “commerciale” della casa editrice mi ammonì che non ne avrei venduta una sola copia, e quando una segretaria del programma Zelig mi domandò se Marenco fosse un debuttante ebbi la certezza che i venditori avevano ragione. Se però avessi messo una prefazione di Arbore, aggiunsero, allora sarebbe stata tutt’altra cosa. Per quanto gli fosse affezionato, Marenco non aveva mai perdonato ad Arbore di essersi preso il merito delle sue migliori invenzioni, e non ebbi la forza di riferirgli la proposta, così il libro non uscì.

Me ne feci un cruccio, fin quando ne parlai con l’attore Nicola Vicidomini, che con Marenco lavorava parecchio in quel periodo. Mi disse: “Lascia perdere, le cose sono nell’aria, Marenco troverà lo stesso il modo di incontrare chi vorrà leggerlo”. Mi misi il cuore in pace. I suoi vecchi libri si trovano facilmente sulle bancarelle e online, spero che vorrete cercarli e leggerli. Anzi, leggete solo Lo scarafo nella brodazza, e conservatelo come l’amico di una vita.

Mario Marenco - Aristogitone 1

Mario Marenco - Aristogitone 2

Mario Marenco - Aristogitone 4

Mario Marenco - Aristogitone 3

Mario Marenco - Aristogitone 5e

Mario Marenco - Aristogitone 6Mario Marenco - Aristogitone 7

(Per l’articolo: Copyright © 2019 Andrea Antonini, Berlino. Immagine del divano “Marenco” riprodotta con gentile concessione di Arflex. Immagine in apertura e nel testo, sedie “Movie” di Poltrona Frau, immagini dalle cartelle stampa di Poltrona Frau. Il testo tratto dal volume “Lo scarafo nella brodazza”  è proprietà intellettuale degli eredi Marenco, che non è stato possibile rintracciare. Le copie dei manoscritti sono state regalate all’autore da Marenco stesso, da usare a fini promozionali).

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