RAVEN, RITORNO ALLE ORIGINI

Ci sono supereroi le cui storie hanno inizio da eventi memorabili o straordinari e altri che affondano le proprie origini in eventi tristi e traumatici. Quest’ultimo caso è quello di Rachel Roth, un’adolescente ombrosa, che a seguito dell’incidente che porta alla morte della madre adottiva, si ritrova priva di memoria e costretta a vivere una vita tutta nuova. Per sua fortuna Rachel (Raven per gli amici) capita nella famiglia di Max e sua madre che la conosce benissimo e che sin da subito la accoglie a braccia aperte. I due hanno qualcosa in comune con Raven, qualcosa di magico e ultraterreno che la stessa ragazza non riesce a comprendere.

Nel graphic novel di Kami Garcia e Gabriel Picolo assistiamo alla (ri)nascita di un personaggio emblematico dei Teen Titans, quello di Raven, appunto, meglio nota in Italia (soprattutto ai più piccoli) con il nome di Corvina. In questo romanzo a fumetti la protagonista mostra un lato che nella serie originale ha sempre tenuto nascosto: la sua sfera privata.
Da sempre i lettori di Teen Titans si erano chiesti chi fosse la misteriosa ragazza incappucciata e quale storia si nascondesse dietro quel drappo scuro. In questo fumetto i due autori provano a dare una risposta che sembra calzare a pennello ed avere senso per la costruzione caratteriale del personaggio e per la caratterizzazione dei suoi poteri.

Gran parte della sua storia si svolge tra le mura scolastiche, un luogo che difficilmente assoceremmo al personaggio. Raven però sembra, fatta eccezione per i suoi poteri, una ragazza come tante altre sue coetanee: divisa tra studio, amicizie, passioni e anche primi amori.
Ebbene sì, c’è una parentesi inaspettata in questa storia, quella più rosea e romantica che ad una prima occhiata sembra quasi contrastare con il fascino tenebroso della giovane eroina e la sua magia dalle tinte gotiche. Eppure, in questo volume, il cuore di Raven batte per un ragazzo e l’innamoramento scombussolerà non poco il suo intero mondo.

Nonostante ci si muova tra ambiente scolastico e casalingo, quindi centrato sul genere YA (young adult), magia e incantesimi non mancano. Kami Garcia in questa storia tende a concentrarsi maggiormente sull’aspetto umano della protagonista, ma quando si ritrova a parlare di magia lo fa in una maniera diretta e stupefacente, a dir poco travolgente. Non vediamo i poteri della giovane eroina nel pieno delle sue facoltà, ma dai vari frammenti “magici” della storia riusciamo però a percepire il futuro a cui la ragazza andrà in contro.

Come ogni YA che si rispetti, anche in questo le tematiche non sono poche: si parla di amicizia e di fiducia e di lealtà, del superamento del lutto, di crescita e, conseguentemente, di acquisizione delle proprie capacità (e in questo caso dei propri poteri).
Questo fumetto potrebbe essere considerato come una sorta di primo step per un romanzo di formazione a fumetti, poiché in queste 160 pagine i due autori pongono le basi per il futuro di Raven.

Altra tematica che viene fuori sin da subito è il taglio femminista dato all’intera storia e al personaggio di Raven in primo luogo. Non voglio fare spoiler, comprenderete a pieno le mie parole leggendo l’epilogo della storia (che sembrerebbe promettere un seguito).

Quello che incuriosirà tutti, lettori di fumetti e non, è senz’altro il confronto tra la nuova e vecchia Raven, tra la Rachel di questo YA e la Corvina della serie animata, soprattutto per i contrasti che ci sono tra i due differenti profili. È sempre affascinante vedere come cambia un personaggio affidato a una penna differente, quanto possa cambiare il profilo di un protagonista.

Dopo aver parlato della storia di Raven permettetemi di elogiare l’immenso lavoro fatto da Gabriel Picolo ai disegni. Piccolo spicca per lo stile fresco e deciso, che sa essere allo stesso tempo delicato e dinamico, sia per l’uso del colore applicato in maniera sempre mutevole: spazia dal tenue al pastello più deciso, senza mai sfociare nell’aggressivo o in uno stile tipicamente pop (e quindi acceso). Il tratto è perfetto per il genere YA, soprattutto quando si tratta della rappresentazione dei protagonisti.