TRIBUTO A JEAN-LUC GODARD

TRIBUTO A JEAN-LUC GODARD

Scrivere su Jean-Luc Godard (JLG), nato a Parigi il 3 dicembre del 1930, non è un’impresa semplice. Bisogna essere all’altezza. Perciò si è preferito seguire il consiglio contenuto nel brano di Julio Cortàzar: “Citando evitiamo di dire male qualcosa che un altro ha detto meglio”. Rendiamo quindi omaggio a Godard affidandoci al pensiero altrui. Utilizzando cioè frasi, testimonianze e riflessioni dello stesso regista e di altri autori, abbinandole a dodici sequenze tratte da alcune delle sue opere più importanti.

Il cinema è il contrario della cultura.
JLG

Un pittore che racconta all’infinito i dati gli istanti i pixel del proprio autoritratto, per non arrivare a compierlo. Godard mi appare così, in veste di Sheherazade di se stesso, intento a rinviare il momento in cui l’autoritratto ovale (immagine, mi rendo conto, vertiginosa) sarà terminato.
Enrico Ghezzi

In principio era Lumière, ora è Godard.
Glauber Rocha

Se lo si ama, si è al delirio. Se non lo si ama si è all’insulto. E in ogni modo, raramente si è seri, raramente sereni.
Jean Collet

Ciò che può essere mostrato non può essere detto.
JLG

Godard aveva un enorme successo. In quegli anni andavamo al cinema inseguendo un cinema nuovo, diverso, provocatorio. Godard era molto noto, almeno a New York, non so francamente che reazioni suscitasse altrove. A New York si respirava un’atmosfera culturale molto vivace, a Broadway gli studenti correvano a frotte per vedere i film di Godard.
Wilford Leach

Come si può pretendere che i nostri film abbiano fatto danni? Non li ha visti nessuno.
JLG

“Io sono un’immagine, sono una parte di voi … sono l’altro, sono l’altro voi, sono l’altro voi, sono l’altro me stesso …”; queste parole di Godard, che si ricollegano all’altra celebre frase “non è un’immagine giusta, è giusto un’immagine”, nascondono il segreto dell’estrema tensione concettuale che sostiene il suo cinema, e ne conferma ogni volta il fascino.
Alvaro Piccardi

Mi considero un saggista, faccio film in forma di romanzo o romanzi in forma di saggio: solo che li filmo invece di scriverli.
JLG

Mi è rimasto impresso come Godard riusciva a far esprimere, solo attraverso il dialogo, lo stato d’animo degli attori, in film come Due o tre cose che so di lei. La mia scena dell’Alka-Seltzer in Taxi Driver ha il significato della tazza di caffè nel film di Godard.
Martin Scorsese

Oggi i festival di cinema sono come i congressi dei dentisti. Discorsi, cocktail, pranzi, banchetti, il sindaco, la moglie del sindaco … ネ talmente folcloristico che diventa deprimente.
JLG

In nessun cineasta dei nostri tempi, come in Jean-Luc Godard, troviamo riflesse le tracce delle angosce, dei problemi, delle contraddizioni, delle illusioni, e delle distruzioni del nostro mondo.
Lino Micciché

 

Filmografia completa di Jean-Luc Godard

(Lungometraggi)

Fino all’ultimo respiro (À bout de souffle) (1960)
Le Petit Soldat (Le petit soldat) (1960)
La donna è donna (Une femme est une femme) (1961)
Questa è la mia vita (Vivre sa vie) (1962)
Les Carabiniers (1963)
Il disprezzo (Le Mépris) (1963)
Bande à part (1964)
Una donna sposata (Une femme mariée) (1964)
Agente Lemmy Caution: missione Alphaville (Alphaville, une étrange aventure de Lemmy Caution) (1965)
Il bandito delle 11 (Pierrot le fou) (1965)
Il maschio e la femmina (Masculin féminin) (1966)
Una storia americana (Made in U.S.A.) (1966)
Due o tre cose che so di lei (Deux ou trois choses que je sais d’elle)[2] (1967)
La cinese (La Chinoise) (1967)
Week End – Una donna e un uomo da sabato a domenica (Weekend) (1967)
La gaia scienza (Le gai savoir) (1968)
One Plus One o Sympathy for the Devil (1968)
British Sounds (1969)
One American Movie (1969)
Pravda (1969)
Vento dell’est (Le Vent d’est) (1969)
Lotte in Italia (1970) documentario
Vladimir et Rosa (1970)
Crepa padrone, tutto va bene (Tout va bien) (1972)
Letter to Jane – An Investigation About a Still (1972)
Numéro deux (1975)
Ici et ailleurs (1976)
Comment ça va? (1978)
Si salvi chi può (la vita) (Sauve qui peut (la vie)) (1980)
Passion (1982)
Changer d’image (1982)
Prénom Carmen (1983)
Je vous salue, Marie (1985)
Soft and Hard (1985)
Detective (Détective) (1985)
Grandeur et décadence d’un petit commerce de cinéma (1986)
Cura la tua destra… (Soigne ta droite) (1987)
King Lear (1987)
Le Rapport Darty (1989)
Nouvelle vague (1990)
Germania nove zero (Allemagne 90 neuf zéro) (1991)
Ahimè! (Hélas pour moi) (1993)
Les Enfants jouent à la Russie (1993)
JLG/JLG – autoportrait de décembre (1995)
For Ever Mozart (1996)
Éloge de l’amour (2001)
Notre musique (2004)
Film socialisme (2010)
Adieu au langage – Addio al linguaggio (2014)

1 commento

  1. […] le fou” è uno dei film più belli di Jean-Luc Godard. Molti considerano Godard il più grande regista vivente, uno dei quattro che ha realmente […]

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