LA GATTA DELLA FOTOGRAFA

LA GATTA DELLA FOTOGRAFA

“Cercavo di fotografare la mia gatta Yang che si rifletteva nello specchio, tenuto in mano per attirarla a me. Non avevo intenzioni specifiche, mi lasciavo andare a una “casualità controllata”, anche perché un gatto non ti obbedisce. Ho fatto varie prove, finché si è realizzato l’istante perfetto in cui lo specchio era posizionato sul mio basso ventre e la testa di Yang – che guarda in macchina attirata dalla lucina dell’autoscatto – va a formare una coincidenza… sensuale. Riguardando gli scatti ho capito subito che quella foto aveva un suo valore, ma senza immaginare ciò che si sarebbe scatenato da quel 10 maggio 2014 in cui l’ho pubblicata sui social. Da allora, a parte i moltissimi like, le condivisioni e le richieste d’amicizia, quella foto praticamente non mi è appartenuta più, purtroppo perdendo quasi subito il riferimento all’autore come capita spesso su Internet. L’ho ritrovata ovunque. Solo per citare alcune situazioni che mi hanno divertito: dai profili social della figlia di Ornella Muti, al grande critico d’arte americano Jerry Saltz, a un sito cinese di t-shirt con gatti. Fino al paradosso di una ragazza che mi ha chiesto l’amicizia su Facebook espressamente per rimproverarmi di averle rubato la “sua” foto per metterla come mia foto profilo!

Morena Fortino, una giovane e brava fotografa di Battipaglia (Salerno), parla così del processo creativo: “L’assedio di sensazioni e immagini che mi pervade quotidianamente trova forma nella carta, il materiale più fragile in assoluto. Un mondo fatto di figure, a volte infantili e sognanti, che rivelano il mio risvolto segreto. Un assedio che è insieme urgenza e sfida, affrontate con la tecnica del papercutting, cioè del tagliare la carta. È un fare arte lungo, minuzioso e paziente, per me quasi meditativo. Le carte, spesso bianche, mi lasciano “carta bianca” e diventano incroci, trame, perlopiù ton sur ton, che costruiscono pazientemente significati sottili, che richiedono attenzione ed ascolto, per svelarsi aldilà della superficie di gioco che la tecnica di ritaglio sembra a primo impatto suggerire. Tramite la carta, il mio mondo inconscio ed onirico si rivela, con associazioni che spiazzano innanzitutto me: creo e parlo della mia vita, leggendo le opere come tracce di un percorso esistenziale che mi invita ad evolvermi come persona. Un libro aperto scritto in una lingua da decifrare, che credo possa parlare non solo di me ma di tutti, perché ogni vita ha i pieni, i vuoti e i buchi, ugualmente importanti e con significati ogni volta da decifrare da essi”.

Il ritaglio è un’antica arte cinese. Morena Fortino, autrice del progetto ‘Fantastic Bestiary’, ibrida questa tecnica di lavorazione della carta e la combina con la fotografia.

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