LA FAVOLA SANGUINOSA DI SKOTTIE YOUNG

LA FAVOLA SANGUINOSA DI SKOTTIE YOUNG

C’era una volta una bambina di sei anni di nome Gertrude che, come molte altre sue coetanee cresciute a pane, unicorni e cartoni Disney, desiderava tanto vivere in un fantastico mondo colorato da favola.
Solo per lei questo sogno si avvererà improvvisamente: attraversando un portale misteriosamente spuntato nella sua cameretta, si ritroverà nella fatata Favolandia, terra di zucchero filato, arcobaleni e graziose creaturine.

Tutto sembra scorrere in maniera fantasticamente idilliaca per la piccola, la quale, per tornare a casa, ha bisogno di trovare la chiave che apre la porta di collegamento tra i due mondi. Peccato che questa ricerca duri da ben ventisette anni e Gertrude, nonostante conservi l’aspetto infantile, sia invecchiata divenendo inacidita, disillusa e sviluppando un odio omicida per quel luogo magico.

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Queste sono le premesse di Odio Favolandia (I Hate Fairyland, edita da Image Comics), serie dello statunitense Skottie Young che la Bao Publishing ha presentato in un volume brossurato che raccoglie i cinque numeri della serie.

L’opera del buon Skottie è conturbante e divertente, con elementi grafici fiabeschi che si mischiano sapientemente a una trama grottesca e a tratti estremamente gore, come se il Meraviglioso Mondo di Oz (universo su cui Young è preparatissimo, avendo illustrato per la Marvel la trasposizione a fumetti dei lavori di Frank Baum sul Mondo di Oz, serie che si è anche aggiudicata un Eisner Award nel 2010) incontrasse Army of Darkness.
Il contrasto netto del riconoscibile stile cute di Young (di cui ricordiamo le copertine variant dei periodici Marvel in cui re-immaginava i supereroi in versione baby) con le scene pulp del fumetto rende questa folle opera qualcosa di assolutamente insolito, un sanguinoso divertissement in cui il lettore, oltre a essere curioso di sapere come proseguirà la storia, è invogliato a leggere le pagine successive anche per capire quale altra diabolica azione avrà in mente la nostra pupetta mezza Dorothy e mezza Ash Williams.

La folle e isterica Gert, un personaggio già cult per stessa ammissione del suo creatore, è ispirata dalla Tank Girl di Hewlett e Martin, dal Lobo della Dc Comics e dai frizzi e lazzi nonsense della rivista Mad.

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Skottie Young inanella quindi l’ennesimo successo editoriale dopo Oz e soprattutto dopo l’imperdibile serie Rocket Raccoon, un altro personaggio iracondo ma dall’aspetto adorabile, che fa parte dei Guardians of the Galaxy della Marvel.

vivo tra immaginario pop, fantascienza, nuvolette e altre cazzatelle. Cerco risposte nei libri di Palahniuk e non nella Bibbia.

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