BOOM ETF: COME HA SPOPOLATO IL PRIVATE EQUITY

BOOM ETF: COME HA SPOPOLATO IL PRIVATE EQUITY

Il mercato degli ETF è stato inondato negli ultimi anni da nuovi prodotti. A dominare l’indice azionario adesso c’è la Private Equity.

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono particolari fondi d’investimento a gestione passiva. Come accade per tutti i fondi, quando si acquista un ETF è come se si acquistasse un paniere di titoli. Ma quali sono quelli più importanti del momento?

Nel corso del 2021 sono stati ben 28 gli Exchange traded funds domiciliati in Europa e registrati alla vendita in Italia che hanno ottenuto le cinque stelle. Non era mai accaduto. Inoltre, secondo le ultime statistiche ufficiali sugli Etf, i 1.000 miliardi di dollari già toccati quest’anno si confrontano con i 735,7 miliardi dell’intero 2020. E questo tsunami, complice la crescita dei listini azionari, ha portato il gestito globale negli Etf a quasi 9.500 miliardi di dollari, quasi il doppio del 2018.

La maggiore parte di questo denaro è andato su fondi Usa a basso costo che seguono gli indici gestiti da Vanguard Group, BlackRock e State Street (i tre istituti insieme gestiscono oltre due terzi del mercato in Usa). Un successo che gli analisti attribuiscono alla crescita dei mercati (l’S&P 500 ha guadagnato oltre il 27% nel 2021) ma anche alla mancanza di alternative ad alto rendimento.

In particolare, c’è stata una nicchia di mercato che ha battuto alla grande l’indice azionario globale nonostante il costo decisamente elevato dello strumento di replica. Si tratta del private equity e nello specifico dell’ETF di Xtrackers LPX MM Private Equity Swap.
Per private equity si intende una forma di investimento di medio-lungo termine in imprese non quotate ad alto potenziale di sviluppo e crescita (high grow companies) effettuata prevalentemente da investitori istituzionali con l’obiettivo di ottenere un consistente guadagno in conto capitale dalla vendita della partecipazione acquisita o dalla quotazione in Borsa.

Stando ai dati, le società di private equity stanno prendendo di mira il settore della gestione patrimoniale in parte perché la tecnologia ha reso più facile per gli investitori individuali l’accesso alle “alternative”, o investimenti più specializzati rispetto ai mercati ordinari di azioni e obbligazioni. Inoltre la gestione della ricchezza ha generalmente un alto grado di entrate ricorrenti, con una “viscosità” del cliente molto elevata.

 

 

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