PUTIN A FUMETTI – LA POSTA

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Ciao Sauro,come potrebbe essere un fumetto su Putin e la guerra in Ucraina?Sofia Vignetta di Tango Gentile Sofia,io inizierei con un bambino emarginato cresciuto nelle strade di Leningrado assorbendo la retorica della Grande Russia, prima zarista e poi sovietica. Il quale, da adulto, si è visto privare di quel “sogno” in una Russia non più imperiale a causa del crollo del sistema comunista.Un rancore che ha accompagnatoVladimir Putinnella scalata del potere fino a che è diventato, manomettendo la costituzione e facendo fuori anche fisicamente i propri oppositori, il nuovo autocrate della Russia.Dall’altra parte mostrerei le persone comuni dell’Ucraina che, estranee alle ammuffite idee imperialiste di cui si sono nutriti i moscoviti dai tempi dell’Orda d’Oro, hanno come riferimento l’Europa occidentale.Lasciamo quindi perdere i discorsi che si fanno in Italia sul fatto che Putin vorrebbe solo impossessarsi di alcune regioni ucraine, che peraltro aveva già sostanzialmente arraffato anni fa. Discorsi di chi finge di non sentire quello che lo stesso Putin dice apertamente da anni: vuole far rivivere l’Impero zarista, allo stesso modo in cui alcuni islamici intendono ricostituire il califatto.Purtroppo, come negli anni trenta, quando ne morirono milioni a causa di Stalin (senza che Hollywood ci facesse manco un film), anche oggi gli ucraini sono destinati a perire per il desiderio di potenza di un impero decaduto che ha sempre avversato il progresso, che riesce a imporsi solo attraverso la sua vastità territoriale e il minaccioso arsenale atomico.Tra l’altro ho formato un gruppo di Facebook sull’argomento:L’occidente e la guerra in Ucraina, per entrarci basta cliccareQUI.(I ritratti di Vladimir Putin nell’immagine di apertura sono presi dalle pagine di un calendario disegnato dal pittore russoDmitry Vrubel). Caro Sauro,cosa ne pensa di quell’università milanese che ha vietato una serie di conferenze sullo scrittore Fedor Dostoevskij, come “rappresaglia” per l’invasione russa dell’Ucraina?Poi i dirigenti dell’università hanno detto che le conferenze si possono fare solo se se parlano anche degli scrittori ucraini…Debora Gentile Debora,penso che il politicamente corretto e lacancel culture, tendenze per le quali non contano gli individui ma i generi sessuali e le “razze” nella loro prospettiva storica, abbiano da tempo perso qualsiasi contatto con la realtà.Mettere in relazioneFedor Dostoevskij, un grande scrittore morto centocinquanta anni fa, con la Russia di oggi è solo un segno di… no, meglio evitare querele.Di scrittori ucraini ovviamente ce ne saranno, ma non ne conosco. Ho però apprezzato un autore di Kiev naturalizzato italiano:Giorgio Scerbanenco(nato Volodymyr-Dzordzo Scerbanenko). I suoi gialli scritti nella seconda metà degli anni sessanta, pur essendo piuttosto illogici come la maggior parte dei romanzi di questo genere, sono molto suggestivi.Se avete ormai esaurito i gialli di Agatha Christie e i Maigret di Georges Simenon, malgrado una punta di fastidioso splatter che occhieggia qua e là consiglio la lettura diVenere privata,Traditori di tutti,I ragazzi del massacroeI milanesi ammazzano al sabato. Caro Direttore,quando una casa editrice acquisisce i diritti di un autore ciò vale per qualsiasi suo libro oppure solo per determinati titoli? Magari da una certa data in poi?Luca Gentile Luca,in genere gli editori prendono i diritti di prima pubblicazione di un libro specifico. Ma anche tutte le altre possibilità sono possibili.Per esempio, può capitare che quando un autore vada in pensione l’editore gli compri definitivamente i diritti su tutte le opere.Dipende dal contratto che viene sottoscritto. Anche se il caso di gran lunga più comune è quello che ho indicato all’inizio. Buongiorno Sauro,secondo lei perché i fumetti sindacati classici degli anni trenta, come Dick Tracy e Little Orphan Annie, non vengono più pubblicati, neppure negli allegati dei quotidiani? Eppure sono i più bei fumetti mai realizzati!Filippo Gentile Filippo,colpa del formato delle strip, che funzionano a cadenza quotidiana, ma, come gli epigrammi di Marziale, rompe le tasche leggerle tutte insieme.Se le agenzie americane che distribuivano le strip giornaliere e le tavole domenicali ai quotidiani le avessero poi adattate in volume togliendo tutte le ripetizioni, come fece Hergé con le prime storie diTintin, sarebbero state ristampate fino a oggi senza interruzione.Un vero peccato, soprattutto perché i giovani di oggi non sanno che cosa si sono persi. Vale anche per molti sceneggiatori, che le ignorano e quindi non hanno le basi del mestiere. Secondo lei,chi è lo sceneggiatore italiano più sottovalutato di sempre (e quindi da riscoprire e rivalutare) e perché?Marco Gentile Marco,forseGuido Martina, anche perché quando scriveva per il settimanaleTopolinonon si usava mettere i nomi degli autori. I lettori riconoscevano i disegnatori per lo stile, ma per gli sceneggiatori facevano più fatica (anche se Martina io lo scoprivo subito).Inoltre oggi, nell’epoca del politicamente corretto, lo stile cinico “alla Alberto Sordi” di Guido Martina fa arrossire le anime belle.Parlando dei moderni,Michelangelo La Neve, l’autore diEspscomparso alcune settimane fa, era uno degli sceneggiatori italiani più dotati delle ultime generazioni, eppure non mi sembra che nel fumetto gli siano state offerte tutte le possibilità che avrebbe meritato.In questo caso non riesco a trovare una spiegazione razionale (dato che dal pubblico era apprezzato), se non nella scarsa lungimiranza degli editor. Dear Sauro,cosa ne pensa del fumetto inglese?Brian Gentile Brian,ricordo che quando ero piccolo il fumetto inglese, in Italia, era pubblicato episodicamente con scarso successo. Credo che il suo limite maggiore, ieri come oggi, sia nella freddezza dei personaggi dovuta alla mancanza delle nuvolette del pensiero.Naturalmente capolavori comeJeff Hawkedi William Patterson e Sydney Jordan eWatchmendi Alan Moore e Dave Gibbons fanno ampiamente eccezione. Caro Sauro,qual è la principale differenza tra i manga e i fumetti occidentali?Samantha Gentile Samantha,i fumetti occidentali, soprattutto quelli italiani, sono scritti con uno stile romanzesco tradizionale: i personaggi sembrano recitare una parte con la voce impostata, come a teatro. Per non dire che alcuni autori li utilizzano per mandare messaggi sociali di cui non sentiamo la necessità.I manga, invece, parlano come la gente comune e non moraleggiano, quindi non stupisce che siano più vicini alla nostra sensibilità. Sono preferibili le edizioni da libreria o quelle settimanali abbinate con i quotidiani? Per me queste ultime costano meno e, ignorando gli inutili editoriali, sono uguali alle versioni cartonate.Daniele Gentile Daniele,in effetti i fumetti di oggi hanno prezzi scandalosi, quindi ben vengano le più economiche edizioni sponsorizzate dai quotidiani.Solo mi fanno andare in bestia le versioni “colorizzate” dei fumetti che in origine erano in bianco e nero, e le edizioni dei fumetti francesi pubblicate sempre in un formato troppo piccolo rispetto a quello originale. Gentile direttore,quando viene ristampato un fumetto che nella prima pubblicazione era a colori è giusto lasciare i colori originari, anche se non erano stati decisi direttamente dal fumettista? Per esempio, non mi è piaciuta molto la decisione di ristampare in bianco e nero la trilogia shakespeariana di Gianni De Luca…Michele Gentile Michele,i capolavori shakespeariani diGianni De Luca, autore anche dell’immortaleCommissario Spada, sono stati ripresentati in bianco e nero perché non sono più disponibili gli impianti originali dei colori e rifarli sarebbe stato troppo costoso per l’editore che li ha ripubblicati. Gentile direttore,che ne pensa della annunciata vendita dell’Espresso? C’è ancora spazio in Italia per i settimanali di approfondimento e inchiesta?Eugenio Gentile Eugenio,ho collaborato al restyling di un importante quotidiano accentuando la sua “settimanilizzazione”, dato che ormai da tempo le notizie in sé vengono date prima dalle reti tv e dai siti internet.Questo significa che inewsmagazineche approfondiscono le notizie dei quotidiani, come L’Espresso e Panorama (da tempo ceduto dalla Mondadori), adesso vengono a loro volta preceduti e surclassati dai quotidiani che hanno avuto questa evoluzione.Insomma, il quotidianoLa Repubblicaè diventatoL’Espressodi oggi.Forse sarebbe andata in modo diverso se L’Espresso e Panorama avessero continuato a essere dei settimanali essenzialmente di “costume” con le modelle scollacciate in copertina, in una versione glamour del poco ricordato settimanaleAbc(ne parlo qui), come erano stati con grande successo dagli anni settanta ai novanta.Prima del ripensamento che li ha portati a seguire il puritanesimo degli americani Time Magazine e Newsweek, non a caso finiti anche peggio negli ultimi anni. Sauro Pennacchioli Scrivete le vostre lettere come “commenti” in fondo alla pagina: saranno rese visibili e riceveranno risposta nel prossimo appuntamento con la posta.