PETER CUSHING, AMICO-NEMICO DI CHRISTOPHER LEE
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Christopher Lee e Peter Cushing Nato nel Surrey (Inghilterra), Peter Wilton Cushing si appassionò alla recitazione malgrado l’opinione contraria della famiglia. Il giovane Peter Cushing Dopo una fortunata gavetta teatrale Peter Cushing si trasferì negli Stati Uniti, dove esordì al cinema neLa Maschera di Ferro(1939) diJames Whale, già regista delFrankenstein(1931) con Boris Karloff: ironia della sorte, il ruolo del dottor Frankenstein sarà determinante nella sua carriera, come vedremo più avanti.Recitò anche conStanlio e Ollionel loro film classicoNoi Siamo le Colonne(1940). Al termine della Seconda guerra mondiale abbandonò la carriera hollywoodiana per tornare in patria, dove lavorò in molti sceneggiati tv (tra cui uno tratto dal romanzo1984diGeorge Orwell), tanto che una battuta in voga era“Sai cos’è la tv? È Peter Cushing con due manopole sotto”.L’amicoLaurence Oliviergli diede il ruolo di Osric, nel suoAmletocinematografico (1948) premiato con l’Oscar. Laurence Oliver Fu sul set diAmletoche conobbeChristopher Lee, il quale divenne suo amico e nemesi cinematografica quando (diretti perlopiù daTerence Fisher) formarono la coppia d’assi dellaHammer, la mitica casa di produzione inglese che, tra la fine degli anni cinquanta e i primi settanta, realizzerà i primi film horror a colori.Il capostipite del filone Hammer fuLa Maschera di Frankenstein(1957). La sceneggiatura diJimmy Sangsterè troppo diversa dal romanzo: Lee nei panni della Creatura perde in carisma e make-up, rispetto al vecchio Boris Karloff. Ma fortunatamente il film poggia sulle spalle di Cushing, che interpreta un dottor Victor Frankenstein molto più ambizioso, cinico e spietato rispetto al romanzo di Mary Shelley, tanto da arrivare a uccidere pur di procurarsi “materia prima” per i suoi esperimenti. Nei film della Hammeril vero mostro è il dottore. Ritratto di Peter Cushing come dottor Frankenstein La Maschera di Frankensteincompì negli anni cinquanta la stessa operazione diScreamnei novanta: catturò i nostalgici dell’horror di dieci-venti anni prima, facendo al contempo appassionare al genere tutta una nuova generazione. Ma il vero capolavoro arrivò l’anno dopo conDracula il Vampiro.Se tutti sanno che Lee è il miglior Dracula di sempre, Cushing non gli è certo da meno: ci regala l’unico vero Van Helsing. Perfetto gentleman, uomo di scienza in un saggio equilibrio tra fede e illuminismo, determinato nella sua missione, ma in grado di provare sincera pietà per le vittime del vampirismo, il che impedisce al personaggio di finire nello stereotipo dell’inquisitore fanatico (in cui cadrà in pieno Anthony Hopkins nella versione di Coppola). Sempre diretto da Fisher, nel 1959 il duo Lee-Cushing giròLa Mummia(Cushing nella parte dell’archeologo, Lee in quello della mummia) eLa Furia dei Baskerville(con Cushing/Sherlock Holmes e Lee/lord Henry Baskerville). In totale (tra sequel, spin-off apocrifi eccetera), Cushing interpretò sei volte il dottor Frankenstein, cinque volte Van Helsing, due volte Doctor Who (nei filmDr. Who e i DalekseDaleks: il futuro tra un milione di anni), e Sherlock Holmes in due film e sedici episodi tv prodotti dalla Bbc. Peter Cushing nei classici panni di Sherlock Holmes George Lucaslo volle a tutti i costi nel primoGuerre Stellari, anche per attirare al cinema il suo zoccolo duro di fan.Peter Cushing interpretò il governatore imperiale Moff Tarkin recitando in pantofole, poiché la produzione non aveva trovato un paio di stivali della sua taglia. Peter Cushing nel set di Star Wars Negli anni ottanta scrisse anche due commoventi e apprezzate autobiografie,Peter Cushing-an autobiographyePast Forgetting(focalizzato sul periodo alla Hammer). Benché fossero grandi amici, Christopher Lee e Peter Cushing erano tanto diversi nella vita reale quanto sullo schermo.Lee era unbadassanche nella realtà, tanto che durante la guerra militò nei servizi segreti.Cushing, invece, malgrado fronte spaziosa, guance scavate e labbra sottili che sprizzavano freddezza british da tutti i pori, fu uomo di grande bontà e un cattolico fervente, che lasciò un bellissimo ricordo in chiunque l’avesse conosciuto. Molti colleghi illustri, non solo Christopher Lee, ma anche Vincent Price, Laurence Olivier e Peter Ustinov, lo soprannominarono Saint Peter (San Pietro) e parlarono di lui come di una persona incapace di provare sentimenti negativi nei confronti di chicchessia. Cushing fu sempre perseguitato da un’ossessiva insicurezza, tanto da avere spesso attacchi di panico prima di andare in scena. Per girare la sequenza dello stupro diVeronica Carlson, nel sequelDistruggete Frankenstein!(1969), fu costretto a prendere dei tranquillanti.Il fatto che in scena rendesse benissimo personaggi, buoni o cattivi, sempre impeccabilmente controllati conferma la sua grandezza d’attore. Quando nel 1971 rimase vedevo dell’amata moglie Helen, Peter non fu più lo stesso. Smise quasi del tutto di dipingere e collezionare soldatini (sue grandi passioni), perse ogni interesse nella vita e si raccolse in una religiosità profonda, attendendo il giorno in cui si sarebbe ricongiunto a lei. Peter ed Helen Nel 1989 fu nominato Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico (un riconoscimentotoo little, too late, a detta dell’amico Lee). Morì per un cancro alla prostata l’11 agosto 1994 a Canterbury, non prima d’aver fatto in modo che una varietà di rose inglese portasse il nome dell’adorata Helen. Peter Cushing in pensione Riassumendo: (Immagini trovate su internet: © degli aventi diritto).