PERCHÉ GIAN LUIGI BONELLI NON ERA EDITORE – LA POSTA

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History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Caro Direttore,non ho mai capito perché Gian Luigi Bonelli, il creatore di Tex, non fosse l’editore dell’azienda che porta il suo nome.Filippo Gentile Filippo,all’inizio degli anni quaranta Gian Luigi Bonelli è l’editore del settimanaleAudace, che ha avuto in gestione dopo un complicato rimpallo tra Lotario Vecchi e Arnoldo Mondadori, i due precedenti editori.Durante la guerra Gian Luigi Bonelli scappa in Svizzera come molti italiani e al ritorno si separa dalla moglieTea Bertasi, alla quale lascia tutta la titolarità della casa editrice (che prima condividevano). Di fatto la casa editrice non è più attiva a causa della guerra, quindi si tratta di un “regalo” quasi simbolico.Gian Luigi Bonelli parte poi per Genova, dove cerca di combinare qualcosa con l’improvvisato editore localeGiovanni De Leo. La nuova casa editrice non funziona e Bonelli torna a Milano con la nuova compagna genovese per collaborare con Tea Bertasi, ora sua datrice di lavoro. Sia pure stentatamente è riuscita a riavviare la casa editrice, ma le manca un autore di punta.Gian Luigi Bonelli inizia a lavorare ad alcuni nuovi personaggi, che come al solito hanno scarso successo e chiudono dopo poco tempo. L’unico a non chiudere, ma che, anzi, negli anni continua ad aumentare le vendite èTex. Diventando, alla fine, il maggiore successo editoriale del fumetto italiano.In tempi recenti il nome alla casa editrice lo dàSergio Bonelli(prima ne aveva vari per ragioni fiscali), in quanto figlio di Tea Bertasi, non in quanto figlio di Gian Luigi Bonelli. Caro Direttore,non le pare che le donne siano discriminate nel mondo del fumetto?Lucia Angela Giussani No, gentile Lucia,oggi ci sono molti più autori che autrici solo perché una volta le donne erano poco interessate a lavorare nel campo del fumetto. Adesso che ce ne sono di più cominciano a essere rappresentate nel settore.Tra l’altro, come spiegavo nella risposta alla lettera sopra, la Bonelli in pratica è stata fondata e condotta da una donna:Tea Bertasi.Lo stesso vale per l’Astorina, che pubblica Diabolik. Fondata daAngela Giussani, dopo aver imparato il mestiere dal maritoGino Sansoni, un pasticcione creativo che non aveva mai realizzato pubblicazioni durature.E questo succedeva molti decenni fa, quando le difficoltà per le donne esistevano davvero: quindi basta piangersi addosso. Caro Direttore,ho letto molte critiche negative riguardo “Superman anno uno”, eppure a me è piaciuto.Elena Gentile Elena,anche a me è piaciuto, benché fossi prevenuto nei confronti dei testi diFrank Miller, che negli ultimi anni non hanno fatto altro che declinare. Così pure per i disegni diJohn Romita Jr, che in effetti non ho trovato superlativi nemmeno in questa occasione, benché narrino perfettamente la storia.“Superman anno uno”è una bella cavalcata tra l’adolescenza di Clark Kent, la parentesi nell’esercito americano (che mi pare non fosse mai stata accennata prima), il rapporto con le sirene (questo già documentato) e gli inizi giornalistici.Si potrebbero criticare molti aspetti (per esempio, tutta la vicenda sottomarina annoia abbastanza), ma quello che conta è la resa generale.Ora una domanda la faccio io. Avendo letto l’edizione in volume, mi chiedo quale formato avesse l’edizione originale dei comic book dato che le tavole sono piuttosto quadrate. Le donne di Floyd Gottfredson nelle storie di Topolino somigliano troppo a quelle di Alex Raymond in Rip Kirby. C’è stato un contatto tra i due?Cosimo Sì, gentile Cosimo,un contatto epocale: Gottfredson e Raymond disegnavano entrambi negli anni trenta-quaranta, riprendendo le mode e i tipi femminili dalle riviste e dal cinema. Gentile Direttore,vorrei scrivere la tesi di laurea sui riferimenti culturali del fumetto avventuroso italiano degli anni trenta, potendo godere della ricca collezione di mio nonno. Da cosa mi consiglia di partire?Eloisa Joseph Conrad Gentile Eloisa,glielo sconsiglio, costerebbe troppa fatica anche a un vero appassionato di fumetti.Per quanto riguarda i disegnatori si può facilmente ricondurli soprattutto all’influenza diAlex Raymond, di cui in quegli anniL’AvventurosopresentavaFlash Gordon.Mentre per i testi degli sceneggiatori italiani occorre prendersi il tempo necessario per andare a leggere, oltre ai fumetti americani del periodo, scrittori di romanzi comeJoseph Conrad,Jack Londone il più popolareZane Gray.Questi e altri scrittori, con i loro personaggi permeati da un superomismo romantico (quindi introverso), avevano influenzato gli intellettuali fascisti e la cultura italiana in generale.Non solo i fumetti avventurosi italiani degli anni trenta, ma anche personaggi successivi apparentemente molto diversi tra loro, comeTexeCorto Maltese, provengono da lì. Caro Direttore,quando il fumetto smetterà di essere considerato un prodotto per sottosviluppati mentali?Flavia Gentile Flavia,proprio in questi giorni a causa del Covid è venuto a mancareAntonio Verde. 60 anni. Era stato console a Los Angeles fino a due anni fa, mentre recentemente era stato trasferito nella sede politicamente ben più calda del Cairo.Antonio era iscritto ad alcuni dei nostri gruppi di facebook, comeFumettosoeVecchi Fumetti, nei quali ogni tanto interveniva nei commenti. Spesso ci litigavo, lui ribatteva piuttosto risentito finché, diplomaticamente, si ritirava.Soprattutto mi chiamava in chat per fare lunghe discussioni sul fumetto, fin troppo lunghe per i miei gusti e per questo cercavo di liquidarlo appena possibile.Da quel poco che mi diceva di sé avevo intuito che fosse nel corpo diplomatico, anche se non ero andato a informarmi su quale ruolo avesse di preciso.L’ultima volta che si è fatto sentire, un paio di settimane fa, è stato per chiedermi dettagli sui lavori di mio fratello Gabriele, che si è messo a fare anche ritratti.Tra gli iscritti di Fumettoso ci sono anche giudici, uno dei quali pure venuto a mancare un paio di anni fa, professori universitari, scrittori, medici eccetera. Alcuni con unnicknamee altri, come Antonio Verde, con il loro nome autentico.Questo per dire che se alcuni disprezzano il fumetto, molte persone, anche di un certo rilievo, sono di diverso avviso. Caro direttore,tutte le previsioni che negli anni scorsi aveva fatto sulla Bonelli si sono rivelate esatte: le nuove serie a colori sono state dei flop, e le serie per bambini e per “intellettuali” pure.Qualcuno ha recitato ilmea culpa?Teresa Gentile Teresa,semplicemente hanno detto che quelle iniziative non hanno avuto il successo sperato perché il mercato editoriale odierno è in contrazione.In realtà, quelle iniziative sarebbero andate male anche quando il mercato era florido (come dimostrano numerosiprecedenti). Sauro Pennacchioli Scrivete le vostre lettere come “commenti” in fondo alla pagina: saranno rese visibili e riceveranno risposta nel prossimo appuntamento con la posta.