MERAVIGLIE MARVEL DEGLI ANNI SESSANTA

MERAVIGLIE MARVEL DEGLI ANNI SESSANTA

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. 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Ciò fu possibile grazie a una concentrazione di talenti, a partire da Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko, che nel fumetto è difficile ritrovare in altre epoche. Molte sono le pietre miliari che questi talenti posero, mentre stavano costruendo un universo fumettistico ancora oggi vitale e fecondo.Ne abbiamo selezionate 50, soffermandoci soprattutto sulle creazioni dei personaggi e sulla loro evoluzione editoriale. La storia dei Fantastici Quattro e di come ottennero i loro superpoteri è la pietra angolare di tutto l’universo Marvel, la più importante, quella che sorregge l’intera costruzione. Stan LeeeJack Kirbypensavano probabilmente di avere realizzato l’ennesimastoria di mostri, solo che al posto del contorno di persone normali c’erano quattro super tizi. Era qualcosa di totalmente differente. Era l’inizio di una nuova era:The Marvel age of comics. La prima apparizione diHenry Pym(non ancoraAnt-Man) avviene in questo fumetto, che in partenza doveva essere autoconclusivo, di sole 7 pagine. Jack Kirby era un appassionato lettore di fantascienza: qui si ispira al raggio riducente, una delle invenzioni più gettonate del genere. Il secondo personaggio di Lee e Kirby ad avere un titolo tutto suo èl’Incredibile Hulk. Anche le origini del gigante verde sembrano tratte da un fumetto di mostri. Kirby racconta che l’idea di Hulk gli venne quando vide una donna sollevare la parte posteriore di una macchina per liberare il figlio intrappolato sotto di essa. “Improvvisamente mi è venuto in mente che nella disperazione tutti noi possiamo farlo: possiamo abbattere muri, possiamo impazzire e diventare invincibili”. L’apparizione di Hulk all’inizio non fu un successo e la testata chiuse dopo soli 6 numeri. La prima storia diThorche appare su questo numero non è nemmeno firmata dall’autore dei disegni, che è inequivocabilmente Jack Kirby. Forse non credeva molto in questo personaggio, nato dalla sua passione per la mitologia norrena, che aveva già proposto in altre storie in diverse versioni. Don Blake, il medico zoppo che fa da alter-ego, pare invece sia un’invenzione di Stan Lee, anche se il soggetto è attribuito a suo fratelloLarry Lieber. Se i Fantastici Quattro sono la prima realizzazione della Marvel, l’Uomo Ragno, che compare per la prima volta su questo numero, è indubbiamente il suo personaggio più famoso. Stan Lee raccontava di essersi battuto per pubblicare la storia di un ragazzo con i poteri di ragno, idea che l’editoreMartin Goodmantrovava piuttosto orripilante e sulla quale non avrebbe scommesso. Fu certamenteSteve Ditkoa immergere il protagonista in un mondo ostile che lo emargina o dal quale vuole volontariamente allontanarsi. Di Lee è la storica frase“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, che traccia la linea da seguire per le storie che verranno. In questo numero ritorna, su richiesta dei lettori, lo scienziato Henry Pym, l’inventore del siero riducente. Siccome le formiche lo avevano aiutato nella precedente avventura, stavolta Pym costruisce un elmetto per comunicare con loro. Si dota, inoltre, di un costume per (come dice lui) proteggersi da possibili morsi o punture. Ant-Man non ebbe mai un gran successo. La prima seriespin-offdell’era Marvel è dedicata alla Torcia Umana, il membro più giovane dei Fantastici Quattro. Questo episodio contiene tutta la leggerezza che i fratelli Lieber sapevano infondere nelle loro creazioni di quel periodo (i due fratelli sono Stanley Lieber, il vero nome di Stan Lee, e Larry Lieber). Kirby disegna questa serie senza molta passione, e la cede presto ad altri.Il personaggio da solo sembra non funzionare tanto bene, malgrado la Torcia Umana originale avesse una propria serie negli anni quaranta. Il primo episodio, che ci racconta come il miliardario costruttore di armi Tony Stark diventò il potenteIron Man, riflette la situazione politica del tempo dominata dalla guerra fredda.Tony Stark si trova in un campo di battaglia contro le forze comuniste, che lo prendono prigioniero. In un intervista Stan Lee disse che aveva creato il personaggio di Tony Stark volutamente antipatico per farcelo poi amare una volta diventato Iron Man.Don Heckdisegna su schizzi di Jack Kirby. Finalmente l’Uomo Ragno, con la seconda avventura, ha un titolo tutto per lui. Lee e Ditko mettono subito in chiaro che Peter Parker non sarà il solo ad avere dei problemi: anche il suo alter-ego, lo stupefacente Uomo Ragno, ne avrà e naturalmente saranno super.Fa qui la sua prima apparizione l’editore-direttore J.J. Jameson, che sul proprio giornale, il Daily Bugle, individua nell’Uomo Ragno una pericolosa minaccia. Antipatia a prima vista che non sarà mai spiegata del tutto in maniera convincente. Paradossalmente Peter Parker sbarca il lunario vendendo le foto dell’Uomo Ragno, cioè di se stesso, proprio a Jameson. Stan Lee era talmente esaltato dal buon andamento degli albi Marvel, anche se ancora non erano i più venduti, tanto da scommettere con Martin Goodman che avrebbe potuto creare un personaggio di successo anche con il nome più stupido del mondo.Così diceva di ricordare: Stan Lee amava infiorettare il passato con aneddoti divertenti. Creò cosìSgt. Fury and his Howling Commandos. Niente da dire, il nome è davvero… particolare. Il successo portò la serie fino al quinto posto nelle vendite Marvel, per poi calare quando Kirby lascò i disegni della testata a Dick Ayers. Nel tentativo di aumentarne le vendite, Stan Lee cercò di movimentare la vita di Henry Pym. Su questo numero scritto da H.E. Huntley compare Janet Van Dyne, la bellaWasp. Si tratta di un’eroina più indipendente rispetto al tipo di donna che popolava le storie Marvel del periodo. La storia non è un granché: vede la coppia Ant-Man e Wasp combattere insieme contro un già visto e rivisto mostro venuto dallo spazio. Apparentemente la storia che introduce ilDr. Strangenell’universo Marvel non è molto diversa dai tanti fumetti del mistero che Stan Lee e Steve Ditko avevano sfornato negli anni cinquanta. Qui però c’è il personaggio. E che personaggio. Soprattutto Steve Ditko è il talento inimitabile che sta dietro al Dr. Strange. Il maestro visivo che per l’occasione crea altre dimensioni poste oltre l’immaginazione e mondi inquietanti senza paragoni. Steve Ditko è… strano! E “Dottor Strano” è la traduzione italiana del nome del personaggio. L’idea di partenza fu quella di ispirarsi a quello che aveva fatto la Dc Comics con la Justice League: mettere insieme gli eroi della casa editrice (che allora erano ancora pochi) in un supergruppo stellare.