L’EDITORIALE CORNO LANCIA LA MARVEL

L’EDITORIALE CORNO LANCIA LA MARVEL

L’Editoriale Cornoè stata una delle case editrici di fumetti più amate nel periodo a cavallo tra gli anni sessanta e settanta. Negli anni sessanta era nota perKriminaleSatanik, i “neri” più interessanti apparsi in edicola, poi perAlan Ford: tutti e tre i tascabili erano stati realizzati dalla coppia formata daMax Bunker(Luciano Secchi) eMagnus(Roberto Raviola). Mentre dal 1970 arrivano i supereroiMarvel. Riguardo a questi ultimiLuciano Secchi, il direttore generale, ha raccontato di aver convinto l’editoreAndrea Cornoad acquistarne i diritti per una trasposizione in lingua italiana. L’autore di Alan Ford dice di averli scoperti durante le vacanze in Versilia, in un’edicola che vendeva gli albi originali americani. Mentre secondoMaria Graza Perini, la caporedattrice, questi personaggi erano stati semplicemente proposti dall’agente italiano della Marvel, dopo che aveva già venduto qualche fumetto della casa editrice americana ad altri editori (vediquile pubblicazioni precedenti alla Corno, dagli anni quaranta ai sessanta). Le versioni potrebbero essere entrambe vere, perché Secchi potrebbe aver visto gli albi della Marvel a Viareggio (dove in effetti, come in altre località turistiche, gli originali venivano venduti anche negli anni successivi) e poi ha acquistato i diritti quando è arrivato l’agente ad offrirli. Gli albi della Corno cercavano di essere simili all’edizione originale. Erano in un formato spillato e di grandezza uguale a quello originale. Cioè, circa 17 cm di larghezza per 26 di altezza. Una cosa insolita nell’Italia di oggi, paese amante di formati più piccoli e brossurati (pagine unite con la colla) tipo Topolino o Bonelli. All’epoca questo formato andava per la maggiore grazie ai settimanali vendutissimi di Intrepido e Il Monello. In realtà, gli albi della Corno ricalcavano quelli di Superman e di Batman pubblicati dalla Mondadori fino a qualche mese prima, che avevano 48 pagine delle quali solo la metà a colori.Solo in un secondo tempo, quando laWilliams Inteuropariportò in Italia in edicola i fumetti della Dc presentandoli tutti a colori anche la Corno adottò questa soluzione. Inoltre i fumetti Corno avevano una carta di migliore qualità rispetto ai comic book americani. Gli albi, con più pagine, contenevano almeno due storie anziché una sola.Il secondo personaggio era scelto tra quelli di minor successo, almeno in base alle vendite americane, rispetto a quello che dava il nome alla testata. Tra i capolavori pubblicati nei primi anni c’erano i Fantastici Quattro e Thor scritti da Stan Lee e disegnati da Jack Kirby; l’Uomo Ragno prima di Steve Ditko e poi di John Romita, sempre per i testi di Lee, e il Dottor Strange di Steve Ditko. Tra i capolavori mancati, opere dove troviamo storie più deboli dei meravigliosi disegni, abbiamo Devil, Iron Man e Sub-Mariner di Gene Colan; Silver Surfer e i Vendicatori di John Buscema e il Nick Fury di Jim Steranko. Il primo numero del quattordicinale dell’Uomo Ragno targato Corno uscì il 30 aprile 1970. La copertina che Luciano Secchi o l’art directorLuigi Corteggiscelsero per il numero 1 non era quella originale di Amazing Fantasy disegnata da Jack Kirby e inchiostrata da Ditko. Quest’ultima comparirà solo nell’Uomo Ragno n. 18. Evidentemente qualcuno considerò più efficace al posto della copertina originale un’immagine di John Romita tratta da una pagina interna di Amazing Spider-Man n. 48, con l’aggiunta di uno sfondo vagamente psichedelico e qualche “stella” attorno alla testa dell’Uomo Ragno, dato che nella sequenza originale era un po’ rintronato.Il prezzo di 200 lire è da considerarsi basso secondo gli standard odierni, ma all’epoca era piuttosto alto se teniamo conto che settimanali come il Correre dei Piccoli o Intrepido, con prezzi analoghi, avevano molte più pagine. Dal primo numero dell’Uomo Ragno comparvero le avventure del Dottor Strange. Il personaggio fu scelto probabilmente dalla Corno per il suo collegamento con Spider-Man, essendo entrambi stati co-creati da Steve Ditko. Le prime storie pubblicate non furono però quelle di Ditko, che forse non convinceva l’editore italiano per il suo stile piuttosto strano, ma una ri-narrazione delle origini a opera di Roy Thomas e Dan Adkins. Sul n. 4 dell’Uomo Ragno compare il primo numero della run di Gene Colan, dove “il Decano” confeziona un costume nuovo di zecca per lo stregone supremo, comprensivo di maschera facciale totalmente coprente. Questo costume in stile supereroico verrà abbandonato da lì a poco. Le storie di Steve Ditko compaiono soltanto dal n. 24, ma sin da subito trascina i lettori nel suo magico mondo di Dottor Strange popolato da personaggi indimenticabili come il Barone Mordo, Dormammu, Eternità e l’amata Clea. Sul n. 82 appare il capolavoro grafico diBarry Smith, “Mentre il mondo turbina in preda alla follia”, pubblicato solo l’anno precedente da Marvel Premiere n. 3 nel 1972. Nel n. 22 dell’Uomo Ragno compare un altro dei primi supereroi Marvel, il piccolissimoAnt-Man.Il titolare della testata e Ant-Man non potrebbero essere più diversi, tanto uno è complesso è brillante quanto l’altro è semplice e prevedibile. Tutta la breve carriera di Ant-Man è un susseguirsi di tentativi mal riusciti degli autori per rendere meno mosce le storie. Nel n. 28 gli viene data una compagna molto più giovane di lui: Janet Van Dyne, in arteWasp. Nel n. 32 Henry Pym, oltre a rimpicciolirsi, impara come diventare un gigante. Sul n. 41 Giant-Man incontra l’Uomo Ragno. Cambia ancora una volta costume nel n. 49. Nel n. 54, con l’episodio“Oh, Wasp, dov’è il tuo Pungiglione?”, si conclude la pubblicazione del materiale apparso su Tales to Astonish. Quando la serie di Hulk arriva sul n. 55 dell’Uomo Ragno, il personaggio è già un po’ che bazzica per le varie pubblicazioni Corno come ospite d’onore in altre serie. Hulk era apparso nel n. 12 dell’Uomo Ragno, nella prima storia di Goblin. Poi sul n. 5 di Thor, come componente dei primi Vendicatori. Infine sul n. 8 dei Fantastici Quattro, nella famosa prima battaglia contro la Cosa. Il debutto italiano della serie di Hulk avviene con i primi 6 numeri usciti in America nel 1962, scritti da Stan Lee e disegnati da Jack Kirby e Steve Ditko. Poi si passa a quelli apparsi su Tales to Astonish a partire dal 1964, inizialmente disegnati da Steve Ditko e poi da Jack Kirby. Sono queste le storie che fanno amare il gigante verde ai lettori italiani e che portano la popolarità del personaggio a livelli tali da meritarsi un titolo proprio (seppure in condivisione): Hulk e i Difensori, a partire dal 1975. Una settimana dopo l’uscita dell’Uomo Ragno, il 6 Maggio 1970, la Corno fa uscire una testata gemella con un personaggio abbastanza simile all’Uomo Ragno:L’Incredibile Devil. Il costume giallo creato daBill Everettviene colorato di rosso, per evitare di confondere i lettori dato che in America è diventato rosso dopo pochi numeri. Il colore del costume viene sottolineato dal titolo del primo numero:“Il Diavolo Rosso”. La copertina originale è affollata di personaggi e strilli, mentre quella italiana, ritagliata su Devil, è semplice e immediata.Invece del nome originale di Daredevil (cioè “diavolo” nel senso colloquiale di scavezzacollo), la Corno ha scelto di chiamarlo semplicemente Devil (“diavolo” e basta).L’unica difficoltà per il curatore della posta fu rispondere alla domanda tormentone: “Ma perchè Devil ha due D sul petto?…”. Come secondo personaggio, venne pubblicato su Devil il più recenteSilver Surfer, scelto probabilmente per i disegni un John Buscema in stato di grazia.Le prime storie, lunghe 40 pagine (perché presentate in America in un formato doppio rispetto al solito comic book), dovettero essere spezzate in due e a volte anche tre parti. Chi lo ha letto non lo ha più dimenticato per i disegni immaginifici di “Big” John Buscema, che con questa saga realizzò la sua personale cappella Sistina. Disegni che facevano perdonare i dialoghi enfatici, quasi shakespeariani, di un Stan Lee misticheggiante a metà strada tra gli hippy e la Bibbia.Le sue avventure si interruppero sul n. 25, dato lo scarso successo ottenuto in America. Sul n. 23 di Devil prendono il via le avventure di Iron Man. Nel primo episodio scritto da Stan Lee e disegnato daDon Heck, apparso in origine su Tales of Suspense n. 39 nel marzo del 1963, si racconta come il miliardario costruttore di armi Tony Stark diventi il potente Iron Man. Nei numeri successivi facciamo conoscenza della sua galleria di nemici, non tutti partoriti dalla fantasia di Stan Lee, tra i quali lo spietato Mandarino, la bella Vedova Nera e l’arrogante Occhio di Falco, tratteggiati sempre dalla matita del poco apprezzato Don Heck. Le storie tratte da Tales of Suspense proseguono fino al n. 85. Da ricordare, in particolare, l’arco narrativo realizzato daGene Colan, inizialmente con lo pseudonimo di Adam Austin. Gene Colan riuscì a rendere espressivo l’uomo in armatura tramite leggere modifiche sulla fredda maschera metallica, variando le angolature delle fessure per gli occhi e la bocca. Mentre le storie erano piuttosto ripetitive.