LE DIMENSIONI ALTERNATIVE DI MARVEL E DC

LE DIMENSIONI ALTERNATIVE DI MARVEL E DC

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Ma i veri e propri universi alternativi al nostro, teorizzati poi anche nell’ambito della fisica quantistica all’interno di una logica non più soprannaturale ma pseudo-scientifica, iniziarono a essere sfruttati dalla fantascienza tra gli anni trenta e cinquanta, prima in modo episodico, come in alcuni capitoli del romanzo del 1934 “Skylark di Valeron” diEdward E. Smith, e poi in modo più ampio in romanzi come “Assurdo Universo” diFrederic Brown, uscito nel 1949, o come “La Porta sui Mondi” diRog Phillips, pubblicato l’anno seguente. Il romanzo di Smith racconta uno dei primi viaggi, se non il primo in assoluto, in una dimensione spaziale dalle leggi fisiche diverse dalla nostra, tanto che diventa possibile penetrare all’interno di contenitori chiusi e afferrare oggetti che si trovano all’interno. Invece il protagonista del romanzo di Brown si ritrova su un’altra Terra simile a quella della fantascienza più popolare e ingenua, in cui vengono rivisitati con ironia alcuni luoghi comuni dellaspace operaclassica, inaugurando il genere delle realtà parallele che differiscono dalla nostra solo per alcuni elementi. Anche nel romanzo di Phillips l’eroe giunge su un’altra Terra, detta Terra V, che però è più grande della nostra ed è ferma a uno stadio barbarico, tanto che i suoi abitanti più civili sono discendenti degli incas trasferitisi là dal Perù per sfuggire ai conquistadores. Tra l’altro Phillips costruisce in questo romanzo una complessa e bizzarra teoria su soli e pianeti concentrici che occupano diversi piani di realtà, in quello che si può considerare uno dei primi tentativi di descrivere una sorta dimultiverso, termine coniato in seguito dallo scrittore fantasyMichael Moorcockper indicare un gruppo di universi coerente. Anche gli autori di fumetti, di pari passo con i romanzieri, hanno descritto viaggi in altre dimensioni almeno fin dagli anni trenta. Del resto il fumetto ha sempre dato molto spazio a storie fantastiche e oniriche del tutto prive di limiti. L’idea che ciò che è fiction letteraria in un universo possa essere realtà in un altro fu adottata dai responsabili dell’editrice americana di fumetti National Periodical Publications (l’attualeDc Comics), che dalla seconda metà degli anni cinquanta, sotto la direzione diJulius Schwartz, iniziò a varare nuove versioni dei supereroi degli anni quaranta. Il primo eroe a essere reinventato, con nuovo costume e nuova identità, a opera diRobert KanighereCarmine Infantino, fu il super-velocistaThe Flash. Nel primo episodio della nuova serie questo secondo Flash, alias Barry Allen, legge i fumetti del primo Flash, alias Jay Garrick, che così nell’universo del nuovo personaggio è solo l’eroe di una serie di storie disegnate. Barry Allen si ispira proprio a quelle, dopo aver acquisito anche lui il dono della super-velocità, per prendere a sua volta il nome di Flash. L’universo in cui si svolgono le storie del secondo Flash e delle successive nuove versioni diLanterna Verde,Hawkman,Atom, si differenziò quindi nettamente fin dall’inizio da quello degli eroi originali pubblicati negli anni quaranta. Intanto iniziò a profilarsi la possibilità di viaggiare da una dimensione all’altra. In una storia uscita nel 1959 su Flash n. 108, si vede infatti che la supervelocità permette al protagonista di cambiare universo, per inseguire dei ladri alieni provenienti da un altro continuum. Qualcosa di simile accadde nel 1960 sul n. 2 di Lanterna Verde, in cui l’eroe raggiunge per la prima volta l’universo di antimateria di Qward. Non ci volle molto perché l’idea fosse sfruttata per fare incontrare i vari eroi con le loro versioni originali. In una storia apparsa su Flash n. 123 nel 1961, “Flash dei due mondi”, i due Flash poterono quindi incontrarsi, teorizzando che, come nel romanzo “Assurdo universo”, ciò che era fiction in un universo era la realtà in un altro. Da quel momento i viaggi da un universo all’altro si moltiplicarono, coinvolgendo ben presto tutti gli altri personaggi rinnovati e raccontando poi anche nuove storie dei vecchi eroi degli anni quaranta. Già nel 1963, sui n. 21 e 22 della serieJustice League of America(Lega della giustizia d’America), un gruppo che raccoglie i principali eroi del nuovo universo Dc, incontrò la sua versione del precedente universo, ovvero la Justice Society of America (Società della giustizia d’America), il primo gruppo di supereroi della Storia del fumetto. A provocare l’incontro furono i super-criminali dei due universi coalizzati per colpire a turno i due supergruppi. I due episodi, intitolati rispettivamente “Crisi su Terra-1” e “Crisi su Terra-2”, inaugurarono l’uso dei termini Terra-1, per indicare l’universo dei nuovi eroi nati tra gli anni cinquanta e sessanta, e Terra-2, per indicare quello degli eroi originali degli anni trenta e quaranta. Allo stesso tempo avviarono la consuetudine, che da allora si sarebbe ripetuta ogni anno, di creare periodicamente delle storie in cui gli eroi dei due universi affrontavano delle minacce insieme, sempre contrassegnate dalla parola “crisi” nel titolo. Così la Dc Comics si trovò a un tratto a disporre non più di uno, ma di due universi supereroistici. Necessariamente dovettero essere suddivise tra i due universi anche le storie dei tre supereroi più importanti della Dc, Superman, Batman e Wonder Woman, benché le loro serie non si fossero mai interrotte e avessero sempre mantenuto le stesse identità segrete. Per convenzione si stabilì che Superman era passato nel nuovo universo nel 1958, con l’introduzione del suo rifugio artico, la Fortezza della solitudine, ispirato all’omonima sede segreta di Doc Savage, un eroe dei romanzi pulp degli anni trenta. La fortezza di Superman era piena di oggetti e animali alieni, oltre che di manufatti giganteschi che solo lui poteva maneggiare, come un’enorme chiave davanti all’ingresso. L’anno seguente gli era stata affiancata Supergirl, una sua giovane cugina anch’essa originaria di Krypton che non aveva corrispondente nell’universo Dc degli anni quaranta. Nel 1958 furono narrate delle nuove origini di Wonder Woman, spostandone l’ambientazione in avanti ed eliminando i riferimenti alla Seconda guerra mondiale, mentre a Batman e Robin fu conferito un nuovo look nel 1964, rendendone le storie più realistiche, quindi più vicine a indagini poliziesche serie. Nel 1967 sarebbe apparsa nelle loro storie anche una nuova Batgirl, completamente diversa dal personaggio con lo stesso nome che era stato attivo sugli albi di Batman solo cinque o sei anni prima. Tali modifiche apportate nello stesso periodo, tra fine anni cinquanta e metà anni sessanta, contribuirono a differenziare gli eroi del nuovo universo Dc dai loro precursori, tanto più che, essendo apparsi a vent’anni di distanza, le loro nuove versioni apparivano ancora giovani mentre quelle originali furono fatte rapidamente invecchiare. Così negli anni settanta, mentre il Superman di Terra-1 era ancora impegnato a nascondere la propria identità segreta all’amica giornalista Lois Lane, quello più anziano di Terra-2 era già felicemente sposato con lei. Intanto a quei due primi universi base se ne aggiunsero molti altri, anche per l’abitudine, diffusasi sempre di più a partire dalla seconda metà degli anni cinquanta, di immaginare cosa sarebbe successo se, per esempio, il pianeta Krypton non fosse esploso e Superman vi fosse rimasto, o se la sua amica Lois Lane avesse sposato il suo arci-nemico Lex Luthor, o se Luthor fosse stato un eroe anziché un criminale, o se fosse riuscito a uccidere Superman, o se il razzo di Superman bambino fosse atterrato nella giungla africana, oppure in altri luoghi e epoche, invece che nel Kansas del XX secolo, e mille altre alternative del genere… Ognuna di queste“storie immaginarie”non aveva effetti sull’andamento della serie principale, quindi in teoria si svolgeva in un ennesimo universo alternativo, che fatalmente andava ad aggiungersi ai due principali. Altri universi ancora potevano essere esplorati personalmente dai personaggi “ufficiali” in storie particolari, come accade a Lanterna Verde in una storia del 1964 in cui entra in contatto telepatico con un’altra versione di sé stesso, che a differenza di lui nel suo mondo parallelo è riuscito a sposare la donna di cui è innamorato. In almeno un paio di questi mondi alternativi si assisteva a un rovesciamento più o meno ingenuo dei valori etici. Sempre sugli albi di Lanterna Verde apparve più volte l’universo di Qward, in cui governi, eserciti e leggi sono interamente votati al male e alla rapina e gli onesti che si rifiutano di rubare sono perseguiti come fuorilegge (ma a pensarci bene non so se ciò lo renda davvero un mondo tanto diverso dal nostro…). Invece su Justice League n. 29 del 1964, in occasione del secondo incontro tra i due principali supergruppi di Terra-1 e Terra-2, apparve per la prima volta l’universo di Terra-3, in cui vivono delle versioni malvagie dei principali supereroi riunite nel Crime Syndacate of America (Sindacato del crimine d’America) e dai nomi un po’ diversi (Ultramaninvece di Superman,Owlmaninvece di Batman,Superwomaninvece di Wonder Woman eccetera), mentre l’unico eroe di questa Terra è un Lex Luthor sposato con Lois Lane. In seguito ci fu anche un membro della Justice Society di Terra-2, la biondaBlack Canary, che finì per lasciare il proprio universo per unirsi alla Justice League di Terra-1, diventando di fatto il primo supereroe a stabilirsi in un altro universo, poi imitata da personaggi di altri editori. Infatti, ogni volta che la Dc Comics acquisiva i diritti dei personaggi di un’altra casa editrice, a seguito del fallimento di quest’ultima, anch’essi andavano a costituire dei nuovi universi alternativi che gli eroi della Dc potevano saltuariamente visitare e in cui le storie di quei personaggi potevano eventualmente proseguire. Il variopinto Multiverso della Dc Comics divenne sempre più vasto e, quindi, sempre più difficile da coordinare in modo coerente, finché non fu provvisoriamente azzerato nel 1985, con la miniserie in dodici albi “Crisis on Infinite Earths” (Crisi sulle Terre infinite), scritta daMarv Wolfmane disegnata daGeorge PerezeJerry Ordway. In questa lunga storia il cattivo della situazione genera un cataclisma interdimensionale in grado di distruggere ogni Terra e ogni universo, ma grazie all’intervento di tutti gli eroi della casa editrice la fine del Multiverso Dc è scongiuratain extremis, con il salvataggio di un’unica Terra superstite, a cui si fondono anche elementi di varie altre Terre. È significativo che nel corso di “Crisis”, oltre a vari personaggi alternativi secondari che vengono “potati” qua e là, siano fatti morire anche due famosi supereroi di Terra-1 come il secondo Flash, cioè proprio colui che aveva dato il via a quell’universo, e Supergirl, ovvero colei che in qualche modo aveva accompagnato l’ingresso in quell’universo dell’eroe più importante della casa editrice. Essendosi verificata un’alterazione della loro realtà con la creazione di un ennesimo nuovo universo, le origini dei vari supereroi furono di nuovo rielaborate e rinarrate, in particolare dal 1986 nell’apposita collanaSecret Origins(Origini segrete), e la Storia di quell’ora unica Terra immaginaria fu narrata retroattivamente dagli stessi autori di “Crisis”, in forma di racconto illustrato, nei due albi della miniserieStoria dell’universo Dc. Il tutto fu naturalmente l’occasione di un rilancio in grande stile dell’intero parco testate della casa editrice. Ma le infinite alternative costituite da tanti universi possibili non furono del tutto eliminate. Già dal 1989, per iniziativa del supervisoreMark Waid, ripresero a essere pubblicati sotto l’etichettaElseworlds(Altrimondi) molti episodi speciali equivalenti alle vecchie “storie immaginarie” in cui i vari supereroi sono rielaborati nei modi più disparati. A dare di nuovo il via al filone fu Batman con la storiaGotham by Gaslight, in cui a inseguire e fermare Jack lo Squartatore è una sua versione tardo ottocentesca, disegnata daMike Mignolasu testi diBrian Augustyn. È invece ambientato a inizio Ottocento lo speciale del 1994 “Castle of the Bat” (Il Castello di Batman), scritto da Jack Harris e dipinto da Bo Hampton, in cui l’alter ego di Batman, Bruce Wayne, imita il dottor Frankenstein ridando vita al cadavere di suo padre, che diventa un mostruoso uomo pipistrello.