LE CATEGORIE QUALITATIVE DEI DISEGNATORI

LE CATEGORIE QUALITATIVE DEI DISEGNATORI

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. La maggior parte degli appassionati di fumetti si indigna quando legge una classifica, una graduatoria o una lista dei disegnatori. Soprattutto quando non vi trova il proprio disegnatore preferito o lo trova in una bassa posizione. Allora dice che queste cose non hanno senso, che nell’arte non c’è nulla di oggettivo, che tutto si basa sui gusti personali. Nondimeno i post che riportano qualsiasi tipo di classifica sono tra i più letti sul web e tra quelli che generano le discussioni più accese. Siccome non vogliamo attirarci le ire, non faremo delle classifiche vere e proprie, ma parleremo semplicemente dicategorie. Per individuare le diverse categorie abbiamo preso in considerazione due fattori principali. Il primo è il talento naturale. Come diceva Andrea Pazienza, il talento è“saper fare i righi dritti”. La facilità nel disegno, la fluidità del segno, non sono cose che si imparano, sono un dono naturale. Un disegnatore talentuoso non sarà per questo necessariamente un artista, cioè un creativo capace di trasmettere emozioni, ma è innegabile che avrà la strada facilitata. Il secondo fattore è lo stile. Innanzitutto esiste la differenza tra un disegnatore dotato di uno stile immediatamente riconoscibile e un disegnatore con uno stile poco originale che ricorda quello di altri disegnatori. Ma ci sono differenze anche tra i disegnatori che sono stati capaci di trovare una maniera personale. Alcuni, quando hanno trovato uno stile che funziona vi rimangono ancorati negli anni, bloccati dalla paura di deludere o sconcertare il proprio pubblico. Rinunciando così a rinnovarsi e limitandosi a ripetere in continuazione lo stesso cliché. Invece altri (pochi) continuano a sperimentare, cercando di superare i propri limiti, producendo opere sempre nuove e diverse. Vediamo come la combinazione dei fattori sopraelencati abbia dato origine asei categoriedi disegnatori che illustreremo con l’aiuto di qualche esempio, limitandoci a quelli americani dei comic book. Ovviamente è la categoria più numerosa. Intendiamoci, si tratta di onesti professionisti perfettamente in grado di realizzare un prodotto più che dignitoso. Semplicemente il loro lavoro non riesce quasi mai a emergere, a farsi notare per qualche vignetta particolarmente originale o una soluzione inusitata. Si viaggia in una specie di eterna routine che spesso rende la lettura un po’ noiosa, anche se qualche volta, sostenuti da bravi sceneggiatori, sono riusciti a confezionare opere pregevoli. L’Uomo Ragno di Ross Andru ha raggiunto negli anni una statura di un certo rilievo e conta fan molto agguerriti, sebbene il disegnatore di origine russa (nato Androuchkevitch) non sia mai riuscito a entrare nell’Olimpo dei disegnatori Marvel.A causa della sua scarsa efficiacia grafica, nei cinque anni che disegnò l’Uomo Ragno le copertine furono realizzate da John Romita e Gil Kane. Andru provò a mescolare gli stili di Steve Ditko e di John Romita. Il suo Uomo Ragno era muscoloso come quello di Romita e allo stesso tempo nervoso come quello di Ditko. I disegni erano senza lode e senza infamia. Il nome di Herb Trimpe è legato all’incredibile Hulk, del quale ha disegnato oltre ottanta numeri tra il 1968 e il 1975. Non particolarmente apprezzato da molti fan a causa del tratto poco espressivo, Trimpe era comunque lodato per le ottime capacità nello storytelling. Le anatomie sgraziate che concepiva si adattavano abbastanza bene alla fisionomia del gigante verde. Restò senza lavoro a metà degli anni novanta, quando il suo stile convenzionale venne considerato ormai obsoleto. È una categoria che fa nascere molti rimpianti per quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Si tratta di disegnatori di talento ai quali non interessa la ricerca di uno stile personale. Si accontentano di disegnare bene, cosa che gli riesce naturale. Essendo piuttosto pigri, non intendono sprecare tempo alla ricerca di qualcosa che forse non troveranno mai. Di solito finiscono sulle testate classiche a disegnare personaggi famosi con un’identità ben precisa. Quasi sempre hanno lavorato per la Dc Comics pre anni ottanta. Curt Swandivenne il disegnatore definitivo di Superman nei primi anni sessanta, quando la sua versione del personaggio sostituì quella un po’ grossolana di Wayne Boring.Definito da alcuni“ilNorman Rockwelldel fumetto”, di certo esagerando, fu l’artefice di un disegno privo di errori ma anche piuttosto povero. Gary Groth, editore-direttore della defunta rivista specialistica The Comics Journal, all’epoca aveva osservato che“Swan è sintomatico di ciò che l’industria richiede. Alla Dc adorano Swan perché quando gli danno una sceneggiatura che dice ‘Superman vola fuori dalla finestra’… lui disegna Superman che vola fuori dalla finestra. La sceneggiatura dice ‘Clark Kent cammina in un corridoio’ e Clark Kent cammina in un corridoio. È solo un tecnico che fa esattamente ciò che gli viene richiesto”.A metà anni ottanta la Dc rinnovata daJenette Kahngli voltò le spalle, chiuse la porta e spense le luci su trent’anni di lavoro senza ringraziarlo, francamente in modo piuttosto brutale. Mentre la maggior parte dei fumettisti parte da uno stile elaborato e lavora per sottrazione per arrivare a una sintesi, George Perez inverte questo principio riempiendo le sue tavole di sempre più numerosi dettagli, perdendosi in un autocompiacimento grafico. I suoi disegni sono belli e accurati, ma non emozionano. Le pose dei suoi personaggi sono già viste e non escono mai dagli schemi. La sua tanto celebrata Wonder Woman è meno sexy di quella del 1941, e soprattutto molto più noiosa. La classica storia del superamento dei propri limiti, della forza di volontà, l’epica saga del non mollare mai. Questi disegantori sono riusciti a rendere le loro naturali manchevolezze nel disegno dei punti di forza nella costruzione di uno stile originale ed efficace. Hanno meditato a lungo sulla lezione dei disegnatori della generazione di Jack Kirby: la correttezza anatomica si può anche sacrificare per esaltare l’espressività. Gente che ha fatto di necessità virtù con risultati a dir poco eclatanti. Come la maggior parte dei fondatori dellaImage Comics, Todd McFarlane non ha frequentato scuole d’arte, corsi o apprendistati vari. È gente che si è messa a disegnare ed è diventata brava a forza di tentativi, solo esercitandosi fino alla nausea. È l’emblema di una generazione di autodidatti, come del resto lo era quella che si era affiacciata ai comic book alla fine degli anni trenta e negli anni quaranta.I disegni di McFarlane non sono “giusti” nel senso accademico del termine, sono giusti perché colgono l’essenza di una profonda necessità espressiva. Fu il primo ad avere il coraggio di guardare oltre l’Uomo Ragno di Romita dopo vent’anni. E fu ripagato da un immenso successo.