Fumettimoda
Caro direttore,
una domanda a bruciapelo: cosa ne pensa di Fumettibrutti?
Francesca

Gentile Francesca,
un tempo il fumetto underground o indy vantava riviste come Zap Comics con le opere di Robert Crumb o Cannibale con le opere di Andrea Pazienza e soci. Oggi vanno per la maggiore i libri pubblicati da prestigiose case editrici mainstream realizzati da autori che occhieggiano a una determinata area politica, la quale li magnifica nei suoi quotidiani e settimanali anche se non sono eccezionali.
Fumettibrutti è una persona intelligente, anche a sfruttare per fini promozionali il suo essere transgender, ed è in grado di creare suggestioni con i testi: magari potrebbe diventare una brava sceneggiatrice, ma come disegnatrice credo sia fedele al suo pseudonimo.
Fumetti digitali
Caro direttore,
mi piacerebbe che nella sua rubrica parlasse dei fumetti realizzati per il web, partendo dal recente annuncio di Star Comics di pubblicare uno dei più grossi successi mondiali di questa categoria: Tower of God, un manga coreano iniziato nel 2010 che oggi conta 4,5 miliardi di visualizzazioni nel mondo, generando pure una serie animata in Giappone.
Io lo trovo orribile (specie i primi capitoli, veramente dilettanteschi) lei che ne pensa ?
Lenin

Gentile Lenin,
a Tower of God ho solo dato un’occhiata, ma magari proverò a leggerlo. Tra parentesi, noto che i fumetti giapponesi, e quindi anche quelli coreani che ne riprendono il piccolo formato, sono molto più adatti di quelli italiani e americani, per non dire di quelli francesi, a essere letti sul telefonino. Quindi immagino che il fumetto digitale nell’Estremo oriente avrà sempre più mercato, sopravvivendo bene al declino del cartaceo.
Ricordo di Andrea Corno
Caro Direttore,
ho letto che lei conosceva personalmente Andrea Corno, il primo editore di Alan Ford, Eureka e dei fumetti Marvel italiani. Che tipo era?
Vecchio Nerd
Gentile Vecchio Nerd,
Andrea Corno l’ho conosciuto nel suo declino, quando come editore della Garden pubblicava vecchi romanzi gialli.
Corno era un editore di una volta, che conosceva e sapeva apprezzare gli autori. Aveva il rimorso di non essere riuscito a trattenere Magnus, un disegnatore che aveva contribuito grandemente ai successi della casa editrice: senza lui alle matite, Kriminal, pur ottimamente scritto da Luciano Secchi / Max Bunker, non avrebbe avuto un successo tale da permettere di finanziare le successive pubblicazioni.
Come ho già scritto, l’unica raccolta (completa) di fumetti che aveva ancora era quella di Pogo, un misto di Eureka e di Linus pubblicato nel 1968 o giù di lì per il mercato francese. Aveva conservato i numeri della rivista sicuramente perché era l’unica non diretta da Luciano Secchi.
Fumetti calcistici
Un cordiale saluto Direttore,
Giovanni Mandelli, lo sceneggiatore di Dick Drago, ha scritto qualche altro fumetto?
Perché la Bonelli non ha mai provato a fare un fumetto sul calcio? Tanto vendere meno di Mercurio Loi e 4 Hoods è impossibile.
Diego

Gentile Diego:
1) Purtroppo non l’ho mai letto.
2) Non amo i fumetti sportivi, con una piccola eccezione per Michel Vaillant, ma in effetti in Italia un buon fumetto calcistico probabilmente avrebbe successo (a giudicare dall’eco di certi cartoni animati giapponesi come Holly e Benji). Ma gli autori italiani sono troppo intellettualistici per solo pensare a qualcosa del genere.
Com’è Tiziano Sclavi?
Gentile Direttore:
1) In un mondo dove ci si scandalizza per delle sciocchezze, perché un personaggio come Harley Quinn non crea polemiche? Lei viene picchiata e insultata dal Joker, in “Mad Love” addirittura la defenestra riducendola in fin di vita. E alla fine Harley torna sempre da lui scodinzolando.
2) In tutti i fumetti di Roberto Recchioni (John Doe, Orfani, Dylan Dog, Monolith) il protagonista è un bullo arrogante solo a parole, che poi prende sonore batoste da tutti. È salvato in extremis dai compagni. Perché questa scelta? Dovrebbe essere divertente? Tex è divertente: fa il bullo prima a parole e poi seguono i fatti e mena come un fabbro.
3) Lei che lavorava per la Bonelli ha conosciuto di persona Tiziano Scavi? Se sì che persona è?
4) Ha mai incontrato Andrea Pazienza?
Franco
Gentile Franco:
1) Perché essendo Joker un personaggio negativo sarebbe assurdo lamentarsi del suo comportamento malvagio. Comunque Harley Quinn ha ormai lasciato alle spalle la fase masochistica.
2) Non seguo molto questo autore: ho letto solo alcune storie di due dei titoli elencati e non mi è parso di riscontrare questo tipo di ripetizione. Comunque ogni sceneggiatore racconta sempre un po’ la stessa storia.
3) Non “lavoravo” per Bonelli, scrivevo sceneggiature per diversi editori (una volta ce n’erano vari) tra i quali Bonelli. Tiziano Sclavi, che ho conosciuto pochissimo, quasi per niente, mi era sembrato abbastanza simile a Dylan Dog, il suo alter ego fumettistico. A partire dallo sguardo tristissimo. Era una persona socievole, dalla cadenza milanese. Il suo lato negativo era il manicheismo con il quale divideva il mondo e quindi leggeva la realtà, salvo poi ritenere tutto nichilisticamente privo di senso. Quello positivo era la disumana bravura di sceneggiatore.
4) Purtroppo no. Non amo incontrare gli autori anche per non essere deluso dalla loro mediocrità umana. Ma credo che Andrea Pazienza mi avrebbe sorpreso positivamente anche da questo punto di vista.
Bat Lady contro Batwoman
Caro Direttore,
è vero che Bob Kane, il creatore di Batman, ha disegnato dei fumetti apparsi in un film di Jerry Lewis?
Carlotta
Gentile Carlotta,
no, è una leggenda metropolitana.

Artisti e modelle di Frank Tashlin (Artists and Models, 1955) è un film con Jerry Lewis e Dean Martin.

Un film divertente anche se dai contenuti discutibili, dato che partecipa alla “caccia alle streghe” di cui è stato vittima il fumetto americano in quello stesso anno, portando all’instaurazione dell’autocensura del Comics Code.
Jerry Lewis interpreta un giovane babbeo infatuato degli albi a fumetti.

In particolare Jerry va pazzo per i fumetti della inquietante Bat Lady, la quale gli si materializza come in un sogno interpretata da Shirley MacLaine.

Nel film intravediamo un fumetto di Bat Lady che, contrariamente a quanto dice la leggenda, non è stato disegnato da Bob Kane, il co-creatore di Batman (lo stile non assomiglia per niente al suo). L’autore è sconosciuto.
Nel 1956, quindi un anno dopo, Bob Kane crea (forse su ispirazione di Bat Lady) il personaggio di Batwoman.
Negli anni sessanta Batwoman sarà oscurata nei fumetti da Batgirl, che ne prenderà il posto.
Negli ultimi anni Batwoman è comunque tornata negli albi della Dc Comics, che l’ha proposta anche in una serie televisiva.
A intepretarla inizialmente è stata chiamata l’attrice australiana Ruby Rose, criticata dai fan perché “non abbastanza lesbica” come era diventata il personaggio dei fumetti.
La Rose ha abbandonato la serie seccata per questo e altri motivi, sottolineando peraltro il fatto che lei lesbica lo sia davvero.
Per la parte di Batwoman è stata quindi scelta l’attrice afroamericana Javicia Leslie.

Scrivete le vostre lettere come “commenti” in fondo alla pagina: saranno rese visibili e riceveranno risposta nel prossimo appuntamento con la posta.
Direttore, se permette, considero i fumetti italiani (Bonelliani in primis ) , con la loro gabbia regolare a sei vignette a pagine, ideali per essere pubblicati su cellulari : infatti, su questi dispositivi non viene mai caricata mai la pagina intera, ma una vignetta per volta.
Alcuni manga invece, hanno una gabbai molto libera, che ne rende difficile la lettura online sopra descritta.
Non a caso,alcuni vengono ridisegnati completamente o quasi nel passaggio da web a cartaceo ( One Punch man, ad esempio)
Prima o poi doveva succedere: Ruby Rose che è lesbica nella vita reale , è criticata dai fan perché “non abbastanza lesbica”. Quando si dà voce ai fanatici questo è il risultato.
Caro Direttore, sono d’accordo con lei su tutto tranne un paio di particolari.
Lei è troppo gentile, anche se capisco che vuol farsi capire tra le righe, con Fumetti Brutti, l’autrice ha prima messo in mostra le sue foto sui social, usando un ammiccamento visivo e parlato assai invitante per i malati di sesso di cui abbonda la rete e solo in seguito quado si è creata un uditorio abbastanza grande è stata captata da una casa editrice che non ha occhieggiato una parte politica ma solo le possibilità di vendita che col tempo si sono in parte alzate quando si è rivelata transessuale e poi sono calate visto che i disegni sono ripetitivi e sono vignette e non fummetti senza che c’è dietro niente di interessante
Inoltre non credo che le case editrici, come con altri vedi Zerocalcare che sta vendendo adesso poi vedremo se continuerà, hanno, come scrive lei, occhieggiato una certa parte politica ma solo le mafie che sono padrone dell’informazione editoriale e hanno deciso che il politicamente corretto in chiave sessuale o ribellistico vende.
Io conosco tanta gente di sinistra nei fumetti e fuori, se lei allude a questa parte, che considera fumetti brutti un’operazione furba fatta da un’autrice scaltra e interessata solo al successo senza avere la minima idea di cosa sia veramente il fumetto la sua storia il suo linguaggio.
Dura minga
In un momento come questo fumetti brutti racconta cose private che se ne fregano delle ingiustizie nella nostra società e pensano solo a risolvere i loro problemi sessuali e sentimentali e questo si può fare anche con intelligenza e poesia ma solo se si ha il talento che a fumetti brutti scarseggia
Dura minga
Riguardo al film Artisti e modelle non credo esso sia impastato di censura maccartista ma sia uno dei pochi film che dietro l’apparente storia scanzonata rivela con intelligenza e poesia (veri in questo caso che certamente fumetti brutti non sa neanche che che esiste) come il mondo dei fumetti non sia una scemenza ma alla base di due storie d’amore e proprio la parte finale, dove Jerry decritta alcuni messaggi spionistici, è fatta per non far capire ai maccartisti stupidi la forza del film che prende inconsciamente lo spettatore e gli insegna che è tutta una cosa ridicola mentre l’affetto e la comprensione tra i due uomini e le due donne sono autentici e sono raccontati senza far apparire stupido nessuno dei quattro come qualche volta succede in certi film con Jerry e Martin