I FUMETTI E LE DITTATURE – LA POSTA
History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Caro Direttore,è vero che in Russia non esistono fumetti?Daria “Maggiore Tuono”, uno sbirro russo a fumetti Gentile Daria,quando nel 1917 i comunisti presero il potere in Russia congelarano il Paese così com’era, e siccome i fumetti non erano ancora arrivati nessuno pensò a introdurli. Soprattutto, come i fascisti (ne parloqui), i comunisti si affidavano al giudizio dei pedagogisti, che dei fumetti all’epoca dicevano peste e corna.In Italia il capo del Partitio comunistaPalmiro Togliattiera pure contrario ai fumetti, anche se per arginare le pubblicazioni per bambini cattoliche e liberali, come Il Vittorioso e il Corriere dei Piccoli, lanciò con scarsa convinzioneIl Pioniere. Negli Stati Uniti, il quotidiano comunistaDaily Workerpubblicava articoli contro i fumetti, spingendo nel 1954 laEc Comics, criticata dai pedagogisti per i suoi fumetti horror, a mostrarne polemicamente alcuni estratti con lo slogan:“Il gruppo più desideroso di distruggere il fumetto sono i comunisti!”. La Germania di Adolf Hitler ebbe lo stesso destino della Russia sovietica: i fumetti non erano arrivati prima dei nazisti e non arrrivarono neanche durante, a causa delle leggi protezionistiche. Arrivarono dall’estero solo dopo la guerra e non si sviluppò mai una grande produzione nazionale.In Russia si è dovuto aspettare fino gli anni novanta, ma, per quello che ne so, i fumetti che vi vengono pubblicati oggi sono pochi e difficilmente reperibili.Della Cina comunista abbiamo parlatola scorsa settimana. Caro Direttore,lei che ha conosciuto Sergio Bonelli, ci può dire che tipo era?Flavia Gentile Flavia,come credo di avere già risposto a una domanda simile, in realtà ioSergio Bonellil’ho conosciuto pochissimo.A livello personale, l’impressione è che fosse un poco impacciato per qualche strano complesso.Come editore, con sua madre ha cavalcato il successo diTex, ideato dal padre, lanciando decine di personaggi di scarsa fortuna prima di imbroccare casualmenteZagor, che tra l’altro, in realtà, è stato in gran parte ideato daGallieno Ferri. MaMister Nol’ha creato tutto lui, ed è stato a lungo un personaggio di successo: la sua vera creatura.Infine, cosa più imporante, è stato uno dei più grandi sceneggiatori italiani. Nessuno oggi è lontanamente vicino al suo livello nel campo del fumetto avventuroso. Signor direttore:1) Ho letto che la notte degli Oscar ha registrato il più basso dato di ascolti della sua storia. Per essere candidato, è stata messa la regola che la produzione di un film deve avere una quota delle varie minoranze. Se si continua così premi e critica perderanno credibilità.2) Che ne pensa di Rodolfo Cimino?Franco Gentile Franco,credo che andrebbero premiati i migliori film, indipendentemente da chi li abbia realizzati. Se, come sospetta lei, i premi sono stati condizionati dal “politicamente corretto”, la cerimonia degliOscardecaderà verticalmente come successe alla Mostra del cinema di Venezia quando venne condizionata dai contestatori del ’68. In ogni caso, i premi di qualsiasi tipo mi sono sempre stati indifferenti.Rodolfo Cimino(1927-2012) non l’ho mai apprezzato particolarmente, del resto ricordo quasi soltanto che nelle storie inseriva spesso dei grossi macchinari. Comunque sono pochissimi gli autori Disney che mi sono piaciuti. Caro Direttore,io credo che il successo dei fumetto sia determinato dagli editor. Secondo lei qual è stato il migliore?Federico Gentile Federico,sono perfettamente d’accordo, dove ci sono pessimi editor i fumetti sono pessimi, e viceversa. Gli autori buoni ci sono sempre: gli editor devono trovarli, dargli lavoro e motivarli.Senza dubbio il più grande editor dei fumetti è statoJoseph Patterson(1879-1946), co-proprietario delChicago Tribunee fondatore del tabloidDaily Newsdi New York, ancora oggi i più venduti quotidiani delle rispettive città.Patterson curava anche l’agenzia di fumetti dei due quotidiani, lanciando e seguendo personaggi comeDick Tracydi Chester Gould,Little Orphan Anniedi Harold Gray eTerry and the Piratesdi Milton Caniff, ovvero le strisce meglio scritte di tutti i tempi.Dal punto di vista artistico non ha alcuna importanza il fatto che Patterson a volte usasse le strisce, come i giornali, per veicolare messaggi politici. Caro Direttore,quale autrice di fumetti preferisce?Marzia Gentile Marzia: boh.Ho sempre trovato di cattivo gusto guardare sotto i pantaloni o le sottane degli artisti, gli scienziati o chiunque svolga un lavoro. Di conseguenza trovo le cosiddette quote rosa una stupidaggine (nei posti di responsabilità del mio settore professionale ci sono praticamente solo donne da molto prima che si parlasse di quote: e adesso se ne dovrebbe togliere qualcuna per lasciare il posto agli uomini?).Comunque la sua domanda mi ha costretto a pensarci sopra. Al giorno d’oggi ci sono molte autrici italiane brave, ma nessuna che mi faccia gridare al miracolo, e un po’ tutte somiglianti tra loro.In Giappone ce ne sono sempre state parecchie, come la grandeRumiko Takahashi, quella di Lamù, anche se per i miei gusti indugiano troppo negli aspetti sentimentali.Invece nel mondo anglosassone le autrici sono davvero poche, malgrado i periodici tentativi di immetterle.Alla fine per rispondere alla domanda dicoGrazia Nidasio, benché sia “solo” molto brava, non un genio che ha cambiato il corso del fumetto. La scelgo per la brillante ordinarietà con la quale ha rappresentatoValentina Melaverdee la sua famiglia del ceto medio milanese nel Corriere dei Piccoli.Quipotete leggere un fumetto della Nidasio dove se la prende, completamente a torto, con Sergio Bonelli in persona e i supereroi in generale (dimostrando, tra l’altro, di non essere in grado di distinguere due generi molto diversi tra loro). Sauro Pennacchioli Scrivete le vostre lettere come “commenti” in fondo alla pagina: saranno rese visibili e riceveranno risposta nel prossimo appuntamento con la posta.