GLI SCENEGGIATORI DELL’UOMO RAGNO

GLI SCENEGGIATORI DELL’UOMO RAGNO

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Creare un personaggio dei fumetti che funzioni nel tempo non è cosa di tutti i giorni, richiede anche una grossa dose di fortuna. La risposta del pubblico non può essere prevista a tavolino perché spesso sono in gioco fattori imponderabili. Tra questi il più importante è certamente la possibilità di sviluppo nel tempo del personaggio. Le direttive di sviluppo possono essere di volta in volta esplicitate anche da persone diverse dal creatore, come è avvenuto per tutti i personaggi di lungo corso, come Superman, Batman e l’Uomo Ragno.Alla fine, ciascuno degli autori che ha contribuito all’evoluzione dell’eroe avrà aggiunto qualcosa di personale all’idea di partenza. Abbiamo deciso di analizzare il diverso approccio al personaggio dell’Uomo Ragno che ebbero gli otto sceneggiatori che ne curarono le storie dei primi 388 numeri, dall’inizio degli anni sessanta fino all’inizio dei novanta su The Amazing Spider-Man, la testata principale. Stan Lee firma le prime 110 storie dell’Uomo Ragno. Con la parola “firma” si intendono diversi tipi di contributo alle avventure del Tessiragnatele forniti nell’arco di 10 anni. Lee racconta che l’idea per i poteri del nuovo supereroe gli venne osservando una mosca che risaliva una parete. Al nome arrivò in breve tempo: Spider-Man. Infine, il personaggio doveva essere un adolescente, come gli chiedevano da tempo le lettere dei fan che arrivavano in redazione. Questi furono i tre elementi che diede a Jack Kirby per creare il personaggio. Stan Lee dice che non gli piacque l’Uomo Ragno muscoloso che Kirby gli consegnò, mentre amò dal primo momento la successiva versione sghemba diSteve Ditko. Secondo i ricordi della redazione, invece, l’Uomo Ragno di Kirby venne cassato perché troppo simile a The Fly (“La Mosca”), il personaggio che aveva creato pochi anni prima per laArchie Comics. Le prime storie sono il frutto di una stretta collaborazione tra Lee e Ditko. Nelle quali compaiono i fondamentali personaggi di contorno: zia May, J.J. Jameson, Flash Thompson, Liz Allan, Betty Brant e infine Gwen Stacy.Di Lee è la storica frase“da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, che traccia una linea da seguire per le storie che verranno. Dopo una prima fase che va dal n. 1 al n. 17, dove i due autori collaborano entrambi alla costruzione delle storie (anche se Ditko crea tutti i supernemici da solo), il disegnatore comincia a creare le storie in autonomia relegando sempre di più Lee al ruolo di semplice “dialoghista”. Con l’abbandono di Ditko nel 1966 e il conseguente arrivo di John Romita, il ruolo di Lee cambia drasticamente. Romita non è un creativo paragonabile a Ditko, e a Lee va la maggior parte della responsabilità delle storie. I toni amari ed esasperati della precedente gestione ditkiana vengono diluiti. In pochi numeri la serie perde gran parte degli elementi di conflitto. Il personaggio di Flash Thompson, che ha ormai perso la sua principale funzione di bullizzare Peter Parker, viene fatto partire per la Guerra del Vietnam, mentre Peter diventa sempre più amico del debole Harry Osborn (il figlio ignaro di Goblin), con cui arriverà a condividere l’appartamento. La presenza di due bombe sexy come Gwen Stacy e Mary Jane Watson offrono a Lee l’occasione per scatenarsi nei toni dasoap operaa lui cari. Le cose cominciano a cambiare durante gli anni della contestazione giovanile, che vedono Stan Lee impegnato a cavalcare l’onda del momento introducendo temi di scottante attualità nelle storie del Ragno, come la condizione delle carceri (n. 65 di Amazing Spider-Man), la contestazione giovanile (n. 68), il rapporto genitori-figli (n. 78) e la corruzione politica (n. 91). Questa tendenza raggiunge l’apice nei numeri che vanno dal 96 al 98, la cosiddetta “trilogia della droga”, che non ottennero l’approvazione dellaComics code authority, l’organo autocensorio degli albi a fumetti americani istituito nel 1955, e quindi uscirono senza il suo marchio a forma di francobollo bianco sulle copertine. Gerry Conway arrivò in Marvel all’età di 18 anni. Per prima cosaRoy Thomas, il vice di Stan Lee, gli commissionò una storia di Ka-Zar.“Scrive davvero bene per un ragazzo di diciotto anni”, disse Thomas a Lee. Lee, che pure a quell’età già lavorava alla Timely (futura Marvel), ribattè perplesso:“Beh, non possiamo trovare qualcuno che scriva davvero bene per un ragazzo di venticinque anni?”. Di lì a poco, comunque, il giovane Conway si fece apprezzare anche da Lee, che, non ancora ventenne, gli affidò il personaggio più famoso della Marvel: l’Uomo Ragno. All’inizio del 1973, non era passato nemmeno un anno e le avventure dell’Uomo Ragno scritte da Conway risultarono talmente fedeli allo stile di Stan Lee da essere monotone. Conway e Thomas iniziarono a discutere su come movimentare le storie di un albo in continua perdita di lettori. Erano arrivati ad accettare l’idea che un membro del cast dovesse morire. La più accreditata era zia May, anziana e perennemente malata. Fu John Romita a suggerire una vittima diversa: la ragazza di Peter Parker, l’adorabileGwen Stacy. Conway pensò subito che fosse un colpo di genio. Dopotutto Gwen, per lui, era solo un bel viso e niente di più. Più ci pensava, più la scelta diuccidere Gwen Stacygli appariva inevitabile. Stan Lee, che aveva dato il suo assenso di massima all’operazione se ne tirò fuori quando, mentre teneva una conferenza in un campus universitario, fu duramente contestato dai fan.“Oh, devono averlo deciso mentre ero fuori città, io non l’avrei mai fatto!”, fu tutto quello che riuscì a mettere assieme. Poco dopo la Marvel concluse un accordo commerciale con la società produttrice di giocattoli Azrak-Hamway, che aveva intenzione di commercializzare unaspider-mobile. Allora Stan Lee chiese a Conway di introdurre il veicolo nelle avventure. Conway pensava che l’idea fosse ridicola. Perché un eroe che poteva viaggiare per la città grazie alla sua ragnatela avrebbe dovuto rischiare di rimanere bloccato nel caotico traffico di New York? Su Amazing Spider-Man n. 126, Conway fa avvicinare l’Uomo Ragno da una coppia di squallidi tizi che gli chiedono di guidare il loro prototipo di spider-mobile. I tizi assomigliano a Lee e Thomas, e l’indirizzo sul biglietto da visita che consegnano all’Uomo Ragno è 575 Madison Avenue, quello della Marvel.Comunque l’ingombrante veicolo venne rapidamente messo da parte facendolo cadere nel fiume.Traendo ispirazione dalla serie di romanzi di The Executioner (Il Boia) lanciata nel 1969 da Don Pendleton, Conway creò su Amazing Spider-Man n. 129 un nuovo personaggio chiamatoil Punitore. Come il Mack Bolan di Pendleton, il Punitore era un veterano della guerra del Vietnam spinto dalla sete di vendetta. Ma mentre Pendleton descrive le gesta di un eroe, Conway descrive il Punitore come un paranoico e pericoloso antieroe. Quando arriva ad Amazing Spider-Man,Len Weinè già noto per avere creato il personaggio diSwamp Thingper la Dc, il primo Wolverine sulle pagine di Hulk e avere rivoluzionato gli X-Men con un nuovo team. Wein era interessato al gioco lungo, introduceva le linee narrative con largo anticipo lasciandole maturare numero dopo numero fino alla esplosione finale. Le storie apparivano più strutturate di quelle di Conway, anche se meno fantasiose. Wein aveva un certo talento per le battute di Spidey, che in alcuni momenti ricordano quelle di Stan Lee. L’arco narrativo di Wein inizia con una storia di Shocker spalmata su due numeri. Wein rispolvera Shocker dopo circa 80 numeri di assenza, il Pensatore dopo circa 160 numeri, Kingpin dopo circa 70 numeri e Silvermane dopo circa 100 numeri.La ragione di questi continui tuffi nel passato è la sostanziale incapacità di Len Wein nell’inventare nuovi nemici capaci di entrare a far parte del mito. Len Wein aveva anche una vena sentimentale: Betty Brant (la prima fiamma di Peter) e Ned Leeds si sposano nel n. 156; Liz Allan e Harry Osborn si fidanzano nel n. 166. Persino J.J. Jameson, un personaggio apparentemente destinato a rimanere solo per sempre, si ammorbidisce frequentando l’intelligente e composta Marla Madison, un personaggio femminile creato da Wein.Ma, in definitiva, anche per quanto riguarda la vita privata di Peter, Len Wein conferma di non essere un grande innovatore.Le cose si ripetono sempre uguali a se stesse, senza alcun accenno a un vero sviluppo, seguendo schemi ormai fin troppo consolidati che risalgono ai tempi di Stan Lee. Peter sembra come imprigionato in una relazione con Mary Jane che non va da nessuna parte e che alla lunga annoia il lettore. Len Wein diede il meglio di sè nell’arco narrativo finale, “Il ritorno di Goblin!”, che si estende su ben cinque numeri. La storia vede Goblin combattere l’Uomo Ragno e Silvermane per il controllo della malavita di New York. Anche questo arco narrativo riflette il tipico modo di lavorare di Wein: riciclare vecchio materiale in nuove storie. Qui riutilizza il tema di Goblin e dei gangster che fu un cavallo di battaglia di Steve Ditko, assieme a un altro tormentone dei tempi d’oro, i problemi cardiaci di zia May, per aumentare il dramma. Il nuovo elemento della storia è il mistero dell’identità di Goblin. Mentre tutto sembra far credere che il Goblin sia Harry Osborn, nel finale assistiamo al colpo di scena che ci rivela come egli sia invece Bart Hamilton, lo psichiatra di Harry, il quale muore ucciso da una sua stessa bomba. Wolfman arriva sull’Uomo Ragno quando ormai il titolo a cui aveva legato il suo nome, The Tomb of Dracula, uno dei fumetti horror più acclamati degli anni settanta, era alle battute finali. Se Conway cambiava troppo e Wein troppo poco, possiamo collocare Wolfman in una posizione intermedia. Il concetto alla base della sua run è“torniamo a Ditko”, e anche se non sempre riesce a metterlo in pratica efficacemente il tentativo è apprezzabile e dà qualche buon frutto.