CHICHONI, INTERVISTA SU UN FUTURO DI RUGGINE

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History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Oscar Chichoni, nato nel 1957, è un illustratore argentino noto in Italia soprattutto per le copertine diUraniae del defunto mensile di fumettiL’Eternauta(queste ultime pubblicate originarimanete nell’analoga rivista Fierro). Per circa due decenni ha lavorato nel mondo del cinema, come assistente per gli aspetti visuali di registi comeGuillermo Del Toro,Tim Burton,Terry GilliameFrancis Ford Coppola. Recentemente ha lavorato comeconcept artistper il film Pacific Rim, progettando i robot protagonisti del film. Nel suo libro “Mekanika” spiega la sua tecnica di lavoro basata su pastelli acquerellabili: crea i volumi con inchiostri liquidi e acrilici, e successivamente lavora sui dettagli con pastelli e, ancora, con acrilici. Oscar Chichoni Ho ritrovato questa intervista a Chichoni di qualche anno fa nell’archivio del mio computer. Mi spiaceva lasciarla lì a prendere polvere virtuale. Non saprei. Certo c’è un clima di paura, specie nell’uso del colore. Il futuro è una cosa sconosciuta, è un mondo nuovo che ancora non si conosce, quindi ci provoca paura. Penso però che sia una sensazione che proviamo tutti. Comunque cerco anche di scherzarci sopra. Proprio così. In fondo sono dei niños, bambini che strizzano l’occhio allo spettatore. Non so, è possibile. Tutti noi abbiamo fatto delle esperienze che fanno parte di noi stessi. Da bambino giocavo in una specie di cimitero di locomotive a vapore, forse è nato tutto da lì, dal ricordo di quei mostri arrugginiti al sole. Erano quasi dei simboli della vita, cose enormi eppure destinate a morire, ad arrugginirsi, oppure a essere fatte a pezzi e riutilizzate. È il ciclo della vita. Vero, accade spesso anche questo. No. In effetti siccome ho lavorato da solo per tutta la vita pensavo che l’esperienza con il cinema sarebbe stata terribile, invece è stato l’opposto. Oggi preferisco il lavoro di squadra: è più stimolante e dinamico. La cosa che mi interessa è ottenere un buon prodotto finale, cosa che è più facile in gruppo, anche se un po’ scompare la mia persona. Lo uso il meno possibile, preferisco le matite e i pastelli a olio. Non ho un buon rapporto con il pennello. Talvolta lo uso per realizzare le figure umane, ma in tutti gli altri casi preferisco le matite. Ho intenzione di utilizzarlo, ma per ora non ho tempo. Inoltre ho capito che i giovani lo utilizzano già benissimo, meglio di quanto potrei fare io. Nel mio lavoro di art director per videogiochi ho coordinato molti ragazzi che usano il computer: sono davvero bravi, fanno cose egregie. Io lavoro ancora con carta e matita e lascio che siano gli altri a trasformare le mie illustrazioni in immagini virtuali. Credo di appartenere a un’altra generazione. Leggo quello che leggono le persone comuni, nulla di particolare. Buona letteratura, buon cinema, ma non sono uno specialista in niente… anzi, quando qualcuno parla di cinema mi sento ignorante. Spesso leggo cose opposte a quello che sto facendo: se realizzo una illustrazione di fantascienza leggo avventura, e viceversa. È un modo per cercare stimoli che non interferiscano. Li ho fatti quando avevo 17 anni per le Edizioni Record, per cui hanno lavorato grandi artisti come Juan Zanotto(la casa editrice che ha pubblicato Skorpio, preso a modello dall’omonimo settimanale italiano – NdR). Mi sono dedicato anche alla pittura. Quando si è giovani si sperimentano tante strade… Alla fine sono arrivato all’illustrazione, che è un modo di coniugare pittura e fumetto.