VIVIAN MAIER, LA FOTOGRAFA SCOPERTA DOPO MORTA
Vivian Maierè stata una importante rappresentante dellastreet photographyo fotografia di strada. Vivian Maier, la tata con la Rolleiflex La fotografia di strada riprende scene spontanee e reali. La persona ritratta non è in posa, lo scopo del fotografo è quello di cogliere la realtà dell’ambiente in cui si trova. Le fotografie sono un documento storico e sociale. L’uso delle macchine fotografiche portatili ha reso possibile questo tipo di fotografie.Vivian Maier ha usato, tra le altre, unaRolleiflex, macchina di fabbricazione tedesca di alta qualità prodotta dal 1928. Si portava appesa al collo e appoggiata sul petto. Consentiva di vedere la scena in basso, davanti a sé, di quello che si intendeva ritrarre. Era possibile scattare la foto senza che la persona ritratta se ne accorgesse. V. M.: Chicago 1971 Attualmente in Italia ci sono ben due mostre dedicate a lei. Una a Torino, al castello di Stupinigi dal titoloVivian Maier, in her own hands(Vivian Maier, nelle sue mani). La mostra durerà dal 12 ottobre 2019 al 12 gennaio 2020. Un’altra mostra della Maier si svolge a Milano dal 23 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020 al Forma Meravigli, in Via Meravigli 4. Il suo titolo è:Vivian Maier, A colori. Autoritratto di Vivian Maier con due bambini Dal 20 luglio al 22 settembre 2019 si era svolta anche una mostra a Trieste, nel “Magazzino delle Idee”. Il titolo eraVivian Maier, The Self-Portrait and its Double(Vivian Maier. L’autoritratto e il suo doppio). V. M.: Chicago 1962 Vivian Maier e il suo scopritore, John Maloof. La fotografa non fissava mai l’obiettivo nei suoi autoritratti Nel 2007, l’appassionato di fotografiaJohn Maloofcomprò per 380 dollari a un’asta il contenuto di un box pieno di cianfrusaglie e oggetti disparati. L’affittuaria, tale Vivian Maier, non aveva più pagato l’affitto. Per questo motivo il padrone del box aveva mandato all’asta il contenuto. In mezzo ai cappelli, ai vestiti, ad assegni non incassati trovò una cassa contenente centinaia di negativi e rullini. Vivian Maier allo specchio La maggior parte di queste immagini non erano sviluppate. John Maloof cercò, senza riuscirci, di scoprire chi fosse la misteriosa fotografa. In quel momento Vivian Maier era ancora viva. John pubblicò alcune foto di Vivian su Flickr, uno spazio di archiviazione del Web, e il successo fu immediato. V. M.:Autoritratto John Maloof continuò a fare ricerche sul web. Nel 2009 trovò un necrologio dedicato a Vivian Maier. I tre fratelli Gensburg, di cui era stata la tata, la ricordavano con grande affetto. Ne proclamavano le grandi doti umane e la celebravano come fotografa. V. M.: nel paese natio della madre, Saint Julien en Champsaur Vivian era nata a New York nel 1926. Il padre era Charles Maier, un ebreo austriaco arrivato negli Stati Uniti nel 1905. V. M. bambina con la madre Maria Jaussaud La madre di Vivian, Maria Jaussaud, proveniva da un paesino del dipartimento delle Alte Alpi francesi: Saint-Julien en Champsaur. La zona è straordinariamente bella paesaggisticamente. All’epoca era anche molto povera, perché non esisteva ancora il turismo invernale né il turismo estivo di massa. Bertrand Jeanne (1880-1957) nel 1902 Nel 1919 Maria Jausseaud sposa Charles Maier. Nel 1920 nasce un figlio maschio, cui seguirà la nascita di Vivian nel 1926. Ben presto i giovani sposi si separano. Il figlio maschio resta affidato ai nonni paterni e Vivian rimane con la madre. Maria va a vivere con la champsaurina nella foto sopra: Bertrand Jeanne, di 17 anni più anziana dell’amica Maria. Jeanne è una fotografa amata dalla buona società di Boston. La piccola Vivian apprende l’amore e i segreti professionali della fotografia da Jeanne. V. M.: una foto scattata in Francia durante il suo soggiorno nello Champsaur A causa della grande crisi economica scoppiata nel 1929, gli anni trenta sono molto difficili per tutti. Maria Jausseaud ha una zia al paese: Marie-Florentine Jaussaud, single e senza figli. Abita nella tenuta di Beauregard. Maria e la figlia si trasferiscono in Francia. Vivian ha sei anni e andrà a scuola in Francia. Il transatlantico Normandia nel porto di New York Nel 1938 Maria e sua figlia Vivian lasciarono lo Champsaur con la nave Normandia, che collegava il porto francese di Le Havre a New York. V. M. Vivian deve imparare di nuovo la lingua inglese. Conosce la sua nonna materna, Eugénie Jaussaud, che si trova negli Stati Uniti, e che sarebbe morta nel 1948 lasciando un terzo dei suoi risparmi a Vivian. Vivian, che non aveva seguito studi regolari, comincia a lavorare come commessa e operaia. V. M.: ritratti di gente dello Champsaur La zia di Vivian, Marie Florentine Jaussaud, redige un testamento a suo favore lasciandole la proprietà di famiglia. Vivian ritorna nel Champsaur negli anni 1950-1951 per mettere all’asta la tenuta di Beauregard costituita da quindici ettari di terra e da un edificio. V. M.: Saint Julien en Champsaur. Francia, il prete Mentre aspetta di completare la vendita, percorre i sentieri della valle fotografando con la sua Kodac Brownie. V. M.: 1954