VAMPIRELLA DIVENTA SPAGNOLA

Selecciones Ilustradas era un’agenzia di Barcellona che vendeva all’estero il lavoro di disegnatori e illustratori spagnoli. Il fondatore Josep Toutain era stato egli stesso un disegnatore, che per un certo periodo aveva dovuto trasferirsi in Francia poiché in Spagna non c’era abbastanza lavoro.
Durante gli anni sessanta l’agenzia di Toutain crebbe molto grazie all’imponente mole di lavoro commissionata dalla britannica Fleetway, specializzata in fumetti bellici.

Vampirella n. 1, settembre 1969: illustrazione di Frank Frazetta
All’inizio degli anni settanta Enric Torres e altri illustratori spagnoli fan dei fumetti americani, suggerirono a Toutain di cercare di entrare nel mercato statunitense perché pagava meglio di quello europeo.
Così nel 1970 Josep Toutain andò a New York con una cartella piena di disegni originali per incontrare Jim Warren, editore di Creepy (Zio Tibia), Eerie e Vampirella.

Copertina dello spagnolo Manuel Sanjulian
Come le due precedenti, Vampirella era una rivista antologica dedicata ai racconti horror, che in più conteneva le avventure di un nuovo personaggio, una sexy vampira. Immaginata da Forrest J. Ackerman e Trina Robbins, Frank Frazetta provvide a disegnarne il look definitivo. A scriverne e a disegnarne le prime avventure erano però Archie Goodwin e Tom Sutton.
Era l’epoca della rivoluzione sessuale e questa nuova eroina sinuosa e disinibita, con il nome che riecheggiava quello della francese Barbarella, ne divenne presto uno dei simboli.

Copertina dello spagnolo José Gonzales
Jim Warren fu colpito dei disegnatori spagnoli e un anno dopo andò lui stesso in Spagna per firmare un contratto con la Selecciones Ilustradas.
Il primo fumetto degli spagnoli fu pubblicato sul numero 11 di Vampirella (maggio 1971), firmato da Luis Martinez Roca. In realtà lo spagnolo Carles Prunés aveva già pubblicato 18 mesi prima su Creepy n. 30, ma senza passare attraverso l’agenzia di Toutain.

Copertina dello spagnolo Enrich Torres
Secondo i loro ammiratori, lo stile fortemente contrastato e ricco di chiaroscuri degli spagnoli si presta a evocare le atmosfere di un horror più maturo, meglio di quello degli autori americani ancora legati all’immaginario anni cinquanta degli albi della Ec Comics. Inoltre, gli spagnoli riuscirono ad aumentare la carica erotica di Vampirella, che diventò sempre più seducente e desiderabile.
Invece per i detrattori, questi disegnatori simili tra loro, perché fotografici, portarono la Warren a un declino creativo.
Ben presto la colonia spagnola diventò la spina dorsale di Vampirella arrivando, tra il 1972 e il 1974, a disegnare l’80% delle storie e la maggior parte delle copertine.
La storia della Selecciones Ilustradas è stata raccontata a fumetti dai Los Profesionales di Carlos Gimenez e da L’inverno del disegnatore di Paco Roca.
Ricordiamo i protagonisti di questa invasione spagnola nei fumetti americani.
José Gonzalez
Il nome di José Gonzalez si identifica completamente con il personaggio di Vampirella.
A partire da Vampirella n. 12, del luglio 1971, insieme allo sceneggiatore Archie Goodwin, Gonzalez ha creato classici che hanno superato la prova del tempo. Il suo lavoro dà ancora emozioni, risultando sensuale e gradevole.
Gonzalez ha ridato vita al personaggio, l’ha elevato a icona e ha conquistato molti fan che non lo dimenticheranno. In Italia le sue storie furono pubblicate per la prima volta nell’Oscar Mondadori Mordimi sul collo, ti prego! – La avventure di Vampirella, la più conturbante eroina dei fumetti (giugno 1976). Quando lo lessi rimasi impressionato da questa donna disegnata da Gonzalez: bella, misteriosa e sexy.
Luis Garcia Mozos
Arrivato a Selecciones Ilustradas all’età a soli 13 anni, nel 1971 Garcia iniziò a collaborare con la Warren Publishing disegnando nove storie per Creepy, Eerie e Vampirella. La prima delle quali, “The Men Who Called Him Monster” (Creepy n. 43 del gennaio 1972), contiene il primo bacio interrazziale dei fumetti.
Questo bacio tra un detective nero e un’adolescente bianca avvenne solo perché fraintese il significato di una frase nella sceneggiatura scritta in inglese da Don McGregor.
Una delle storie di García pubblicate da Vampirella, “Welcome to the Witch’s Coven” (Vampirella n. 15 del gennaio 1972), vinse il premio Warren per i migliori disegni di quell’anno.
In quello stesso 1972 i suoi lavori cominciarono a uscire sulla francese Pilote diretta da René Goscinny e sull’italiano Alterlinus diretto da Oreste Del Buono.
Esteban Maroto
Quando i disegnatori della Selecciones Ilustradas iniziarono a lavorare per la Warren nel 1971, Maroto fu uno dei primi a diventare un favorito dei fan. Per molti lettori il suo stile arrivò a impersonare l’arte spagnola.
La prima storia di Maroto, “Wolfhunt”, apparve in Vampirella n. 14.
Jim Warren fu così colpito che chiese a Maroto di creare una serie per Eerie. L’artista realizzò Dax, che fu serializzato su 12 numeri tra il 1972 e il 1973.
Gli anni successivi videro la produzione dell’artista conquistare i mercati di tutto il mondo. Alla fine avrebbe disegnato 101 storie per la Warren, più di qualsiasi altro artista escluso José Ortiz.
Quando iniziò a disegnare anche per le riviste dell’orrore della Marvel, Warren richiese e ottenne l’esclusiva di questo autore.
In Italia lo conosciamo soprattutto per i disegni sulla serie bonelliana di Brendon.
Fernando Fernandez
Quando l’agente Toutain tornò da New York, nel 1971, aveva una serie di commissioni e molte di quelle erano per Fernando Fernandez. In quegli anni l’artista catalano realizzò soprattutto copertine, però riusci anche a disegnare alcune storie horror per Vampirella.
Fernandez propose a Warren di scrivere e disegnare una serie di racconti che trattassero temi diversi, spesso psicologici, resi ciascuno in stili diversi, che sarebbero stati venduti a un costo ridotto, ma di cui avrebbe mantenuto il copyright.
Complessivamente produsse 13 storie, dal 1973 al 1975, che furono vendute anche in Europa.
Isidre Mones
Non si capisce bene come facesse Mones a conciliare la sua attività di illustratore per bambini con lo spirito demoniaco che sapeva infondere nei fumetti. Si risponderà che i racconti dei fratelli Grimm possono essere considerati storie horror a tutti gli effetti.
Le sue illustrazioni per bambini sembrano “dipinte con colori morbosi”.
Una delle sue storie più note per la Warren è “Berenice”, pubblicata da Creepy n. 70 nel 1975. Si tratta dell’adattamento di un racconto di Edgar Allan Poe, dove il disegnatore spagnolo dà il meglio di sé usando spugnette, tagli, macchie, inchiostri e pennelli secondo il suo capriccio nel tentativo di trasmetterci l’orrore.
Per Vampirella realizza 11 episodi tra il 1973 e il 1979.
Felix Mas
Mas cominciò a collaborare con la Warren nel 1972. In totale realizzò 17 storie horror per le riviste Creepy e Vampirella, fino al gennaio 1975.
“The Vampiress Stalks the Castle at Night”, apparsa su Vampirella n. 21, è stata inclusa nelle migliori 25 storie della Warren nel libro The Warren Companion di David Roach.
Dotato di uno stile fortemente pittorico, utilizzando solo sfumature di inchiostro riusciva a rendere il senso del colore. Era un maestro nell’evocare atmosfere cupe e deprimenti.
Dopo aver lasciato la Warren, Mas si trasferì in Venezuela interrompendo l’attività di fumettista per concentrarsi sulla pittura.
José Ortiz
Quando iniziò a lavorare per la Warren, nel 1974, José Ortiz era un disegnatore al culmine delle propria capacità e sostenuto da una sorprendente produttività. Per Eerie, le sue prime tre storie furono “Coffin”, “La notte dello scemo” e la sorprendente “Apocalisse”, considerata come il miglior lavoro della sua carriera.
Sulla rivista di Vampirella spiccano gli episodi dedicati a Pantha, una sexy aliena con il potere di trasformarsi in pantera. Rimase alla Warren fino al 1983, quando la casa editrice fallì, disegnando più storie (circa 120) di qualsiasi altro.
Lo stile di Ortiz è caratterizzato da una energica pennellata e dalla padronanza delle ombre. Come un pittore, usa le sue linee espressive per creare un palpabile senso di profondità e di spazio nelle tavole.
In Italia ha collaborato con Lanciostory e la Sergio Bonelli Editore.
Luis Martinez Roca
Negli anni settanta Roca fu uno dei primi, tra i disegnatori dell’agenzia Selecciones Ilustradas, a lavorare per la Warren. Debuttò su Vampirella n. 11, con una storia intitolata “The escape”, dove mise in mostra una tecnica di composizione della pagina piuttosto originale.
Un’impaginazione studiata per mettere in risalto la figura femminile, che assume un rilievo a metà strada tra le illustrazioni dei periodici sentimentali e i film erotici.
Roca ben presto lascerà la Warren per dedicarsi ai fumetti porno. In particolare collaborerà con la Ediperiodici di Giorgio Cavedon accettando il gravoso impegno di sostituire Milo Manara sull’albo di Jolanda de Almaviva a partire dal numero 62.
Leopold Sanchez
Iniziò a collaborare con la Warren nel 1974. Sanchez disegnò per tutte e tre le riviste horror: Creepy, Eerie e Vampirella, con un totale di 50 storie. Il suo “Godeye”, apparso su Eerie n. 68, è stato incluso nell’elenco delle 25 migliori storie della Warren stilato da David A. Roach.
Su Vampirella esordì nel numero 39, con la storia “The head hunter of London”.
Con i suoi neri robusti, alternati a tratteggi intricati che danno un effetto di grigio, Sanchez riesce a costruire una credibile atmosfera d’altri tempi, cupa e desolata.
Ramon Torrents
Attraverso la Selleciones Illustrada, Torrents iniziò a lavorare per la Warren Publishing nel 1972. Disegnò un totale di 42 storie durante i sette anni che vanno dal 1972 al 1979.
La maggior parte dei lavori è uscita su Vampirella, più 8 storie per Creepy e una per Eerie.
Torrents ha realizzato fumetti autoconclusivi, a eccezione di una serie in tre parti intitolata “Fleur” e una storia singola con protagonista Vampirella.
Con il suo tratto complesso, Torrents comunica una sofferenza esistenziale che rende i personaggi particolarmente credibili.
Durante gli anni settanta collaborò anche con la Skywald, casa editrice di riviste a fumetti horror concorrente della Warren dalla breve vita.
Rafael Aura Leon
Meglio conosciuto come Auraleón, inizia a collaborare con la Warren a partire dal 1971, diventando uno dei loro disegnatori più prolifici, con 69 storie in totale.
Auraleón ha lavorato principalmente a Vampirella, più 20 storie di Creepy e 8 di Eerie.
È stato il primo a disegnare Pantha, serie iniziata nel 1974 su Vampirella, che rimane anche il lavoro per cui è più ricordato. Con uno stile che richiama Sergio Toppi per l’inchiostratura, disegna una New York tortuosa e oscura dove l’aliena Pantha si muove sotto forma umana e felina.
Il suo stile tormentato dai freddi grigi acquerellati si adatta particolarmente al genere horror. Fu tra i più affezionati disegnatori di Selecciones illustrada, collaborando con la Warren fino al fallimento del 1983.
Josep Maria Bea
Iniziò a lavorare per la Warren Publishing nel 1971, con la storia “Il ladro d’argento e la figlia del faraone” su Vampirella n. 13.
Bea era un autore completo, realizzava sia le storie che i disegni. Disegnò circa trenta storie per la Warren e due copertine, una delle quali era in realtà una vignetta ingrandita e colorata tratta da una sua storia.
Durante la sua attività sperimentò collage e spray su stencil, influenzato dai pittori surrealisti.
Per gran parte degli anni settanta visse in uno stato di euforia creativa che lo rese uno sperimentatore instancabile, cambiando spesso stile più per la ricerca in sé che per il risultato.
Luis Bermejo Rojo
Iniziò a lavorare per la Warren nel 1974. Nel suo primo anno diede il meglio di sé, mettendo in mostra uno stile ruvido e ombreggiato che lascia trasparire in modo evidente l’influenza di Dino Battaglia.
Bermejo divenne uno dei disegnatori più prolifici della Warren, realizzando 78 storie dal 1974 al 1983, più di qualsiasi altro tranne José Ortiz e Esteban Maroto.
I suoi disegni riescono a trasformare la storia più banale in una sorpresa visiva. La sua padronanza della composizione narrativa, la delicata linea di inchiostro e l’abilità nell’uso delle ombre profonde conferiscono alle sequenze una qualità ammaliante.
Joaquin Blasquez Garces
Nel marzo 1976 apparve sul n. 49 di Vampirella una storia disegnata dall’autore spagnolo Joaquín Blázquez Garcés intitolata: “Then one foggy christmas eve”. Una storia breve dove appariva un protagonista di nome Melvin, che assomiglia come una goccia a un personaggio che sarebbe diventato famosissimo in tutto il mondo sei anni dopo: E.T. l’extraterrestre.
Quando usci il film, Blázquez chiese immediatamente a Steven Spielberg di pagargli i diritti d’autore.
Da parte di Spielberg non giunse alcuna risposta. Le conseguenze furono drammatiche: l’autore cadde in una profonda depressione che lo condusse all‘alcolismo.
A soli 40 anni morì per un ictus cerebrale.