UFFICIALE GIORGIA MELONI, approvato il salario minimo: ecco di quanto aumentano tutti gli stipendi

Salario minimo, la UE mette alle strette Giorgia Meloni - Giornalepop.it (Foto X)
Torna d’attualità uno dei temi caldi della politica interna: questa volta non si torna più indietro, svolta storica in arrivo.
Non solo di politica internazionale può vivere un Governo. Gli ultimi mesi, indicativamente dalla tarda primavera in poi, hanno messo a dura prova l’Esecutivo italiano proprio dal punto di vista della politica estera.
Tensioni di varia natura destinate ovviamente a ripercuotersi a 360° sulla politica interna del Paese. I riferimenti sono ovviamente al ‘caso dazi’, che ha turbato le settimane precedenti all’inizio dell’estate e poi all’escalation del dramma di Gaza.
Pur stretto tra l’urgenza di tenere saldi i rapporti con gli USA e il rispetto del proprio ruolo nella NATO da una parte e le inevitabili critiche dell’opposizione, la maggioranza è riuscita a restare compatta. La speranza, allora, è che l’autunno sia all’insegna di una maggior tranquillità.
Per quanto un Governo possa mai essere tranquillo dal momento che, appunto, se a preoccupare non è la politica estera ci sono sempre abbastanza guai che vengono dall’interno. Il problema, del resto, non riguarda solo l’Italia.
Salario minimo, si cambia: la svolta del Governo
Si pensi a quanto sta accadendo in Francia, dove le crisi di Governo si susseguono inarrestabili. L’ultima è stata determinata dalle dimissioni di Sébastien Lecornu, Primo Ministro in carica appena da settembre al posto di François Bayrou, a propria volta dimissionario. Ma se i cugini d’oltralpe piangono, in Italia non si ride.
Il Governo Meloni sembra al momento più che solido, ma i motivi di tensione non mancano. Una delle fonti di dibattito più minacciose per la Premier è rappresentato dal dolente tasto del salario minimo, il cui no unisce di fatto maggioranza e sindacati, senza che però questo basti a rasserenare il clima.

La UE chiama, Meloni risponde: la Direttiva che mette alle strette Palazzo Chigi
Per questo dalle parti di Palazzo Chigi, proprio in virtù del fatto che la politica estera sembra poter far un minimo respirare, l’intenzione sembra essere quella di affrontare di petto la situazione attraverso una linea d’intervento decisa, consistente nel potenziamento dello strumento della contrattazione collettiva, che rappresenta uno degli strumenti consentiti per arrivare allo stipendio minimo, la cui proposta originaria di 9 euro lordi l’ora è rimasta lettera morta.
Del resto sono solo 6, compresa l’Italia, gli Stati dell’Unione Europea nei quali la protezione del salario minimo è fornita esclusivamente dai contratti collettivi. La direttiva UE 2022/2041 del Parlamento europeo ha chiesto di istituire le necessarie procedure per la determinazione dello stipendio minimo al fine di ridurre la povertà lavorativa e promuovere la coesione sociale. Con riferimento ai Paesi in cui la definizione di un salario minimo è affidata alla contrattazione collettiva, la direttiva ha disposto lo sviluppo e il rafforzamento del ruolo delle parti sociali nonché la creazione di un calendario comprendente misure concrete per aumentare il tasso di copertura della contrattazione collettiva. Spetterà quindi al Governo stabilire retribuzioni adeguate tramite appositi decreti legislativi.