STAN LEE O JACK KIRBY: CHI MERITA DI PIÙ?

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Stan Lee e Jack Kirby sono la leggendaria coppia che ha praticamente creato l’universo Marvel. La loro proficua collaborazione ha visto nascere negli anni sessanta personaggi come i Fantastici Quattro, Hulk, Thor, i Vendicatori, gli X-Men e tutto l’incredibile cast di nemici e amici a loro legati. Ha visto rinascere a nuova gloria anche vecchi eroi come Capitan America e Namor il Sub-Mariner, riproposti sotto una nuova luce dopo i fasti degli anni quaranta. Stan e Jack erano anche due persone poco concilianti, che pare non andassero troppo d’accordo. Il famoso metodo Marvel, con i quali i due hanno creato tutta questa mitologia moderna, rende difficile capire fino a dove arrivava il contributo di un autore e dove iniziava quello dell’altro. Dopo tanti attriti il duo si è sciolto nel 1970, con l’abbandono della Marvel di Kirby per approdare alla concorrente Dc Comics. Con il tempo l’opinione dei fan si è divisa sull’argomento, dando vita ad accese discussioni su chi avesse più merito dell’altro. Ogni “stanleenista” e ogni “kirbyano” ha le tesi a favore del proprio beniamino e contro l’altro. Vediamole insieme. CONTRO STAN Stan Lee viene definito “furbo”, in quanto per il citato metodo Marvel non si può stabilire quale fosse il suo reale contributo alle trame. Lee firmava le storie anche quando di suo aveva messo poco, riducendo così pubblicamente il lavoro del collega a quello di “semplice disegnatore”. Il “metodo Marvel” usato da Stan Lee consisteva nel buttare giù qualche idea su quello che sarebbe dovuto accadere nell’episodio, e spesso lo faceva solo a voce. Quindi il disegnatore sceneggiava la storia in totale libertà e dopo Stan aggiungeva didascalie e dialoghi. Risulta quindi evidente che gli autori con cui Stan ha collaborato non erano solo dei disegnatori. Jack Kirby aveva creato una miriade di personaggi anche prima del 1961, e lo stesso Steve Ditko, co-creatore dell’Uomo Ragno e del Dottor Strange, avrebbe dimostrato in seguito di saper creare da solo tanti personaggi. Si pensi al secondo Blue Beetle, Capitan Atom, Creeper e Hawk & Dove, a onor del vero va però detto che nessuno di questi personaggi ha avuto anche solo la metà del successo che hanno ottenuto quelli creati in coppia con Stan Lee. Un esempio dell’indispensabile contributo di Kirby alle storie sta nella realizzazione di Thor: i primi episodi del personaggio, dopo l’iniziale realizzato da lui stesso, erano un ripetersi di lotte contro bizzarri alieni o emissari comunisti (lo stesso accadeva su Iron Man e su Hulk). Solo l’intervento di Kirby, peraltro appassionato di mitologia nordica, ha dato poi a Thor quel patheon di dei e l’epica che hanno reso il titolo un cult. Eclatante è anche il caso di Silver Surfer, personaggio che non appariva nemmeno nel concepit iniziale di Lee: fu una creazione completa di Jack Kirby. A quanto pare, Lee semplicemente gli aveva chiesto, in occasione del numero 50 della serie Fantastic Four di far combattere il Quartetto “contro dio”. Kirby aveva pensato che un dio avrebbe avuto bisogno di un messaggero per annunciarne l’arrivo, ed ecco Silver Surfer. Jack Kirby amava Surfer, ma Lee se ne impadronì scrivendone una serie personale e facendolo disegnare a John Buscema anziché a lui. Kirby era scontento del trattamento riservato da Lee alla sua creatura, scrivendolo in un modo che Kirby riteneva banale, sosteneva ingenerosamente che lo aveva trasformato nel “solito e noioso alieno caduto sulla Terra”. Di fatto senza Kirby (e Ditko) Stan Lee non ha mai creato personaggi rilevanti nell’universo Marvel. A onor di cronaca possiamo citare qualche eccezione come i malvagi Kingpin e Mefisto, mentre il supereroe Capitan Marvel si è subito rivelato un insuccesso e Falcon in fondo è solo una spalla passeggera di Capitan America. In tal senso è il caso di citare le serie di Iron Man e Devil, personaggi il cui contributo di Kirby è limitato nel primo caso e nullo nel secondo: è palese che, per esempio, i due eroi non possono vantare una galleria di avversari memorabili come quelli di Capitan America, i Fantastici Quattro e Thor (ma anche di Hulk e degli X-Men fino a quando le serie sono state gestite in coppia con Kirby) Devil vedeva ripetersi le medesime tematiche amorose di Iron Man, il triangolo Matt/Karen/Foggy replicava quello di Tony/Happy/Pepper, e aveva una caratterizzazione che ricordava quella dell’Uomo Ragno, prima che Frank Miller la cambiasse completamente. Spesso Devil affrontava nemici presi da altre serie, inventati appunto da Kirby (o Ditko) come Electro, Mister Hyde e il Cobra, lo Scarabeo, Trapster, il Dottor Destino o il Bue. Quelli creati da lui insieme a John Romita e Gene Colan non apparivano particolarmente riusciti. Inoltre aveva idee bislacche come quella del “gemello” di Matt, Mike Murdock (un personaggio dimenticato dagli autori successivi) o storie come la seconda apparizione del Gufo, in cui l’avvocato cieco Matt Murdock viene mandato in giro in un’isola deserta per trovare i testimoni di un processo fittizio, o “la prigione vivente”, in cui il Dottor Destino si scambia di corpo con Devil… e non capisce che lui è un non vedente. Lo stesso accade all’interno della serie di Doctor Strange: il dottore era decisamente un personaggio più figlio di Ditko che di Lee, che lascerà infatti i testi a Roy Thomas dopo l’abbandono di Steve. Inoltre, tutte le serie lasciate da Kirby hanno faticato non poco a riprendersi dal suo abbandono, e l’hanno fatto solo quando altri autori sono subentrati a Lee. CONTRO JACK I detrattori di Kirby sostengono che il Re non avesse una grande predisposizione per la scrittura, e che non sapesse sviluppare le sue numerose idee. Anche se da solista aveva scritto e disegnato serie come il Quarto Mondo e Kamandi, alcuni non trovano altrettanto azzeccati Demon e Omac: ottime idee, realizzazione modesta. Il suo stile di scrittura è definito verboso, con inutili didascalie che spiegano quanto sta avvenendo nelle vignette, rendendo il tutto poco scorrevole. Inoltre i suoi personaggi parlano in maniera “arcaica”. Insomma, necessitano disperatamente di uno sceneggiatore e di un ottimo dialoghista com’era Stan Lee. I personaggi totalmente di Kirby per la Dc, salvo quelli del Quarto Mondo, non avendo una continuity comune agivano in mondi separati (Kamandi e Omac, per esempio, erano ambientati in futuri alternativi scollegati tra loro). Anche i lavori del suo ritorno in Marvel non hanno avuto lo stesso successo di quelli fatti in coppia con Lee: Machine Man, per quanto interessante e affascinante, non ha sfondato né è divenuto un personaggio di punta. Gli Eterni e un’opera epica ricca di grandiose idee, ma si è rivelata contorta e senza sbocchi. Più ancora dei Nuovi Dei (New Gods), gli Eterni si sono dimostrati di difficile gestione, tanto che anche gli autori successivi hanno fatto fatica a districarsi con i personaggi, che per questo sono rimasti inutilizzati per moltissimo tempo, salvo alcune sporadiche miniserie dedicate a loro. Anche le sue run da solista su Capitan America e Pantera Nera non furono apprezzate. Il suo tratto era sempre dinamico e graffiante, ma le storie non tenevano conto dello spirito del tempo. Mentre forse ne tenevano fin troppo conto gli sceneggiatori che lo avevano preceduto nelle due serie, Steve Englehart e Don McGregor. Nella saga della “Bomba della follia”, per esempio, Capitan America collabora con il segretario di stato Henry Kissinger, mentre soltanto un anno prima il ciclo de “L’impero segreto” e la successiva saga di Nomad mostravano un Cap aspramente critico verso il governo. Le due versioni stridevano tra loro, ma Jack Kirby neppure leggeva gli albi realizzati dai colleghi e comunque non condivideva i temi della contestazione giovanile imperanti in quegli anni. Lo stesso accade su Pantera Nera. Kirby non tiene conto delle tematiche razziali affrontate da McGregor, come la lotta contro il Ku Klux Klan, né della complicata relazione con l’americana Monica Lyne e le sue difficoltà ad adattarsi nel paese di Wakanda Al contrario di Stan Lee, che peraltro cercava di non urtare i contestatori perché rappresentavano una parte dei lettori, Jack Kirby non teneva conto di questi aspetti, proiettando gli eroi in un contesto ricco d’avventura, pieno di idee interessanti, ma privo di contenuti sociali e approfondimenti psicologici.Per Kirby contava l’epica e l’avvenuta. Non era molto avvezzo alla contemporaneità e ai cambiamenti sociali del tempo, al contrario di Lee, che aveva sempre il polso della situazione ed era molto attento a ciò che volevano i giovani. A FAVORE DI STAN Stan Lee ha conferito un’anima ai personaggi dei comic book. Su questo punto tutti concordano. Se i Fantastici Quattro n. 1 è in parte un rifacimento di una vecchia serie di Kirby per la Dc, i Challengers of the Unknown, in cui un gruppo di esploratori era alle prese con mostri e isole misteriose, Lee ha dato a Reed e soci quel tocco di umanità che è stato fondamentale per il loro successo. Seconda la leggenda, Lee seguì il consiglio della moglie Joan di scrivere un fumetto “come sarebbe piaciuto a te” e lui caratterizzò i personaggi con personalità spesso in conflitto tra loro. A Stan Lee va dato il merito di aver reso tutti i personaggi Marvel dell’epoca realistici e umani, in cui il loro potere era anche una maledizione (i famosi “supereroi con superproblemi”) che li rendeva introversi e tormentati, conscio delle difficoltà che i lettori adolescenti avevano nel rapportarsi agli altri. Stan Lee ha tolto gli adolescenti dal ruolo di spalla dell’eroe, tipico nei fumetti di quei tempi, e li ha resi protagonisti delle serie, come nel caso dell’Uomo Ragno, dei giovani mutanti degli X-Men e della Torcia Umana dei Fantastici Quattro. Il loro linguaggio, moderno e spesso alla moda, era una vera novità per l’epoca.