ROBERT DURST, L’ASSASSINO MILIARDARIO

ROBERT DURST

9 ottobre 2001, Robert Durst, un uomo di quasi sessant’anni si aggira con aria furtiva in un supermercato. La guardia che controlla i monitor delle telecamere interne lo nota subito: l’uomo ha appena nascosto un giornale sotto la giacca e ora prende un cerotto singolo, sfilandolo dalla scatola. Infine, dal bancone refrigerato, sottrae un sandwich di pollo.

La guardia blocca il ladro all’uscita del negozio, mentre sta per salire in auto. Gli agenti di polizia, arrivati poco dopo, gli tolgono la parrucca castana da donna e il paio di baffi biondi posticci che indossa. Riconoscono subito Robert Durst, un miliardario latitante accusato di omicidio. In tasca ha 500 dollari e nell’auto ne vengono trovati altri 37 mila, più due pistole e una certa quantità di marijuana.  

Robert Durst è il primogenito di Seymour, un immobiliarista plurimilionario. Nasce nel 1943 a Scarsdale, una piccola città vicino a New York nota per la dieta omonima. Cresce in un’atmosfera ovattata insieme ai suoi tre fratelli fino a quando, poco prima di compiere otto anni, assiste con orrore al suicidio della madre, che si butta da un balcone.
Profondamente sconvolto, Robert avrà bisogno di cure psicologiche. Anche il padre rimane annichilito e non si risposerà più.

Dopo le superiori il ragazzo si trasferisce nel campus della Lehigh University, nella vicina Pennsylvania. Non passa il tempo solo sui libri, da un momento all’altro è capace di prendere un areo per l’Europa o l’Asia senza una meta precisa, e le sere ama trascorrerle nelle discoteche di New York.

Conosce Jacqueline Kennedy, la vedova del presidente assassinato, e diventa amico di John Lennon, l’ex Beatles, che incontra in un centro di “primal scream” (una psicoterapia alla moda che consiste nel gridare per liberarsi di paure e frustrazioni). Per un certo periodo esce con Prudence, sorella minore dell’attrice Mia Farrow.

Terminati gli studi, Robert inizia a occuparsi degli affari di famiglia, anche se le maggiori responsabilità toccano al più capace fratello minore Douglas. Nel 1973, a trent’anni, Robert sposa la diciannovenne Kathleen McCormack. Lei era rimasta affascinata dai suoi comportamenti eccentrici, è convinta che insieme condurranno una vita felice e ricca di stimoli. Invece lui inizia subito a picchiarla e il matrimonio si deteriora rapidamente.

Gli amici la supplicano di piantare quel pazzoide manesco prima che succeda l’irreparabile, ma Kathleen trova sempre una scusa per rimanergli accanto. La sua rigida educazione cattolica le impedisce di considerare l’idea del divorzio. Cercando una distrazione dalla vita coniugale riprende gli studi, iscrivendosi a Medicina.

La coppia possiede tre grandi case a New York, spostandosi dall’una all’altra Kathleen riesce a non incontrare quasi più il marito. La donna arriva ad un passo della laurea, coronando così il suo sogno di diventare pediatra, quando, nel 1992, sparisce improvvisamente nel nulla.

Robert denuncia la scomparsa alla polizia con quattro giorni di ritardo, giustificandosi con il fatto che la vedeva sempre più di rado. L’aveva incontrata in un party giusto il giorno prima della sua sparizione e avevano litigato, anche perché lui era un po’ alticcio. Poi l’aveva accompagnata a prendere il treno.
La polizia sospetta che il marito l’abbia uccisa per poi fare sparire il corpo, ma, senza prove, non lo può accusare ufficialmente.

Viene interrogata anche la sua amante Susan Berman, giornalista e scrittrice di scarso successo, che in quei giorni Robert aveva frequentato assiduamente. Tutte piste che finiscono su un binario morto, perché la fine di Kathleen rimarrà un mistero irrisolto.

Nel frattempo, i due rampolli più in vista di casa Durst non fanno altro che litigare. Nel 1994, papà Seymour deve dire a Robert che d’ora in poi il capo dell’azienda sarà unicamente Douglas. Non volendo essere secondo al fratello minore, il giorno stesso Robert lascia gli uffici della famiglia per non farci più ritorno.

L’anno dopo, alla morte del padre, eredita comunque una grossa fetta della società immobiliare, valutata in milioni o, secondo alcuni, in miliardi di dollari. Robert continua ad avere problemi psicologici e cerca di combattere il suo eterno nervosismo fumando marijuana.
Gli viene diagnosticata la sindrome di Asperger, una patologia che comporta problemi di socializzazione, atteggiamenti strampalati e ripetitivi.

L’11 dicembre 2000, dopo un lungo corteggiamento, Robert sposa Debrah Charatan, una donna che rimarrà sempre nell’ombra. Pochi giorni dopo, alla viglia di Natale, viene ritrovato il cadavere di Susan Berman, la vecchia amica che Robert aveva frequentato soprattutto nel periodo precedente alla scomparsa della prima moglie. È stata uccisa a colpi di pistola nella sua casa di Los Angeles.

Susan era figlia di un gangster di Las Vegas, come aveva raccontato lei stessa in un libro autobiografico. Quando era bambina suo padre era stato eliminato durante un regolamento di conti e la madre era morta per overdose di droga. Forse Robert era attratto da lei perché avevano vissuto esperienze tragiche simili. Ma diversamente da lui, Susan non aveva ereditato nulla dal padre e la sua carriera di scrittrice era finita, ormai tirava a campare chiedendo soldi in prestito agli amici. Proprio Robert gli aveva appena regalato 25 mila dollari.

La polizia sospetta che la vittima conoscesse bene il suo assassino, perché viveva in una casa blindata e non apriva agli estranei. Magari quei 25 mila dollari Robert glieli aveva dati perché lei lo ricattava, minacciava di rivelare quello che sapeva sulla scomparsa di Kathleen e allora lui aveva deciso di farla tacere per sempre. Dopo essere stato interrogato, Robert viene ancora una volta lasciato andare.

Nel 2001, a Galveston, una città rivierasca del Texas, un ragazzino scopre alcuni sacchetti di plastica galleggiare nella baia con all’interno i pezzi di un corpo umano. La testa non viene ritrovata, ma attraverso le impronte digitali la polizia riesce a scoprire l’identità della vittima perché era stata schedata, avendo avuto problemi con la giustizia. Si tratta di Morris Black, 71 anni, un tipaccio notoriamente violento.

L’uomo aveva fatto cento lavori diversi in altrettante città, il suo domicilio attuale era in un condominio di Galveston. Tutti lo consideravano una specie di barbone, ma in banca aveva una discreta sommetta, 137 mila dollari. Anche se minacciava di morte chiunque gli facesse uno sgarbo, donava quanto poteva ai bisognosi.

Attraverso una testimonianza, si apprende che l’ultima persona ad avvicinare Morris Black è stata la sua vicina Dorothy Ciner, una donna muta arrivata da poco che nessuno conosce bene. La donna aveva abbandonato il proprio appartamento subito dopo l’uccisione del vicino, e a casa sua vengono ritrovati un paio di stivali incrostati di sangue.

In tutti gli Stati Uniti esiste solo una Dorothy Ciner, ma non è mai stata a Galveston e dice di non conoscere Morris Black. Alla polizia rivela casualmente che tra i suoi vecchi compagni di classe c’era il famoso Robert Durst. Un nome che allerta gli agenti, dato che su di lui pendono due sospetti omicidi.

Attraverso il numero di targa del suo Suv, pochi giorni dopo Robert Dust viene fermato dalla polizia stradale. I magistrati del Texas non si lasciano impressionare dall’erede della ricca e potente famiglia newyorkese, e senza pensarci due volte lo arrestano con l’accusa di omicidio. Ignorano il movente del delitto, ma hanno raccolto abbastanza prove per dimostrare che la “donna muta” era Durst travestito.

Pagando una cauzione di 300 mila dollari, versata dalla sempre silenziosa seconda moglie Debrah, Robert torna libero in attesa del processo. Ma alla prima udienza non si presenta e diventa subito famoso come il primo latitante “billionaire” (miliardario) nella storia degli Stati Uniti.

Trovarlo sembra impossibile, perché Durst ha comprato numerose residenze in tutti gli Stati Uniti usando diversi pseudonimi. Viene segnalato sempre troppo tardi in diversi punti d’America, spesso travestito da donna.

Comunque la sua fuga non sarà lunga, nel giro di qualche mese viene bloccato a Bethlehem, la città della Pennsylvania dove si trova l’università che aveva frequentato, mentre cerca di rubare al supermercato. Riportato in Texas, nel 2003 viene processano per l’omicidio Black.

La tesi di Dick DeGuerin, il celebre avvocato che lo difende, è che Robert avesse ucciso involontariamente il vicino per sfuggire a una sua aggressione. Si tratterebbe di un caso di autodifesa non punibile dalla legge.

Il pubblico ministero chiede a Robert Durst come mai, allora, il corpo Morris Black è stato ritrovato a pezzi. L’imputato risponde che aveva paura di non esser creduto dalla polizia, così ha usato coltello, motosega e ascia per tagliarlo in modo da trasportarlo comodamente fino alla baia di Galveston.

Nell’ultima udienza, la difesa pone la giuria di fronte a un dilemma: Black era un uomo notoriamente violento, per questo motivo aveva anche avuto guai con la giustizia, ma nessun testimone può dire che le cose siano andate in maniera diversa da come ha raccontato. Del resto, quale altra ragione poteva avere il miliardario Durst per uccidere quell’uomo rissoso?

Sorprendentemente, la giuria proscioglie l’imputato dall’accusa di omicidio. Sembra ripetersi il caso di una decina di anni prima, quando O.J. Simpson, il campione di football americano, era stato assolto dall’accusa di aver ucciso l’ex moglie e un amico, malgrado contro di lui ci fossero prove schiaccianti. Il verdetto Durst confermerebbe l’idea che, in America, chi può spendere milioni di dollari per gli avvocati migliori riesce a sfangarla sempre.

Nel 2004, Durst viene condannato a cinque anni per essersi reso latitante dopo la cauzione, ma viene rimesso in libertà nel giro di un anno con il solo obbligo di chiedere l’autorizzazione per lasciare il quartiere in cui abita. Nel 2008, per puro caso, il giudice che lo aveva condannato, Susan Criss, lo vede gironzolare nella zona dove aveva ammazzato Black. Per essersi allontanato senza permesso, Durst viene rimesso in prigione.

Dopo un paio di anni, Robert Durst torna completamente libero. Nel 2011 si stabilisce a New York, nel quartiere di East Harlem, dove ha comprato una bella casa pagandola quasi 2 milioni di dollari. I suoi nuovi vicini non sono molto contenti. «Se dovessi sparire all’improvviso», dice un certo Isaiah Owens ai giornalisti, «andate subito a controllare in casa sua».

Per la legge Robert Durst non è un assassino fino al 2015, quando viene arrestato per l’omicidio della sua amica giornalista Susan Berman. Omicidio che aveva accidentalmente confessato davanti a un microfono acceso. Nel 2021 viene condannato all’ergastolo, ma nel 2022 muore a 78 anni dopo aver contratto il Covid-19.



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