MILANO CHIAMA L’ESERCITO CONTRO LE GANG DEI LATINOS

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Milano violenta. Sembrerebbe il titolo di un “poliziottesco” degli anni settanta, invece è la sintesi del clima nervoso che si respira in queste ore nel capoluogo lombardo. Dopo i recenti fatti di cronaca che hanno insanguinato Milano, i due albanesi assassinati a Canegrate e l’omicidio di un domenicano vicino a piazzale Loreto, il neosindaco Sala è corso ai ripari. Pur evitando allarmismi e strumentalizzazioni, il primo cittadino ha chiesto al ministero degli Interni Angelino Alfano la possibilità di utilizzare l’esercito, soprattutto nelle aree più periferiche della cintura urbana. Domanda che al momento è in stand-by, poichè i militari attualmente disponibili sono stanziati a Roma per il Giubileo. Nell’attesa, si è comunque deciso di agire. In mattinata è scattato un blitz con centinaia di uomini delle forze dell’ordine impegnati nella bonifica del “boschetto” di Rogoredo, un’area degradata della periferia sud-est dove attivo è il traffico di sostanze stupefacenti, tanto da fare di questa zona una delle piazze di spaccio più importanti della Lombardia. Se negli ultimi anni i dati sulla criminalità sono scesi, Milano continua a confermarsi ai vertici italiani per furti, delitti e rapine. Il sindaco ha deciso di chiamare l’esercito soprattutto per la presenza di numerose gang sudamericane, dai Ms-13 ai Trinitarios, le cui faide hanno lasciato a terra quindici morti in dieci anni. Battaglie metropolitane che si consumano tra piazzale Loreto e via Padova, in palazzoni dove neppure la polizia si sogna di entrare. Intere vie dove a echeggiare non è l’italiano ma  lo spagnolo, con un po’ di arabo e di cinese.