LUPIN III CON LA GIACCA VERDE ERA RIVOLUZIONARIO

LUPIN III CON LA GIACCA VERDE ERA RIVOLUZIONARIO

“Ma la giacca di Lupin III non erarossa?“. Questa domanda me la sento rivolgere spesso quando faccio cenno agli amici della mia passione per laprima serieanimata di Lupin III. Quella in cui il protagonista indossa una giaccaverde, su camicia e pantaloni scuri,non rossa! La prima serie non ebbe una sorte eccelsa nel 1971 in Giappone e nel 1979 in Italia. La serie che sia in Italia sia in Giappone ha riscosso successo di pubblico è statala seconda, quella con la giacca rossa, scambiata da molti con la prima. La quale, sebbene lunga e di buona qualità per gli standard dell’epoca, non ha raggiunto per intensità e originalità i picchi della prima stagione.Procediamo con ordine. C’era una volta un fumetto nato dalla fantasia diMonkey Punch(al secoloKazuhiko Katō), mangaka classe 1937, scomparso l’11 aprile 2019.Ricercato da tutte le polizie del mondo, soprattutto dall’ispettore Koichi Zenigata dell’Interpol, Arsenio Lupin III è il nipote del ladro gentiluomo Arsenio Lupin. Degno erede del nonno, Lupin ha un validissimo braccio destro, Daisuke Jigen, infallibile con la sua amata Smith & Wesson 19. Ai due si unisce spesso la bella e astuta Fujiko Mine, non sempre affidabile e pronta a farsi gioco di Lupin, evidentemente innamorato di lei. Inizialmente rivale di Lupin, si unisce alla banda anche il riflessivo e letale samurai Goemon Ishikawa XIII… Agli inizi degli anni settanta nell’industria degli anime regnava un “caos creativo” con un diffuso turn-over di artisti tra diverse case di produzione minori che cercavano di contrastare la posizione, allora dominante, della Toei. In questo contesto confuso, ma fertile e dinamico, laTokyoMovieShinsha (Tms), fondata daYutaka Fujioka, accolse la proposta dell’animatoreGisaburō Sugiidi realizzare la versione animata del manga di Monkey Punch. Come accade solitamente in questi casi, laTmsrealizzò un film pilota da proporre alle reti televisive. Se ne occupò lo stesso Sugii, con la supervisione diMasaaki Ōsumie insieme agli animatoriYasuo Ōtsuka(uscito da poco dalla Toei),Tsutomu ShibayamaeOsamu Kobayashi. Assistiti all’inizio dallo stesso Monkey Punch, che a un certo punto rinunciò trovando l’impegno troppo oneroso. Ci volle circa un anno prima che, nel 1971, laYomiuri Tvaccettò di trasmettere Lupin III: ormai solo Ōtsuka e Ōsumi erano rimasti in forze alla Tms.Fu pianificata una serie di 23 episodi con Ōsumi alla regia, Ōtsuka al character design e Kobayashi all’animazione. Mentre andavano in onda i primi due episodi,Isao TakahataeHayao Miyazaki, dopo il fallimento al box office deLa grande avventura del piccolo principe Valiante il naufragio di un progetto su una serie animata diPippi Calzelunghe, approdavano alla Tms su richiesta di Yasuo Ōtsuka. Quest’ultimo diventerà il trait d’union tra lafase Ōsumi(episodi da 1 a 9) e lafase Takahata/Miyazaki(episodi dal 10 al 23). Infatti, a causa degli scarsi risultati delle prime due puntate in termini di ascolto, fu richiesto a Ōsumi di modificare l’impianto della serie e, al suo rifiuto, il regista venne licenziato. La nuova regia fu affidata quindi a Takahata e Miyazaki. Il cambio di registro fu sensibile. I due nuovi registi interverranno anche sulcharacter design, arrotondando i volti dei protagonisti (simili a quelli del manga) per rendere i loro tratti più rassicuranti. A questo cambiamento estetico seguì una variazione sensibile della loro caratterizzazione. Tanto i personaggi quanto gli episodi divennero meno violenti, al fine di spostare il target della serie verso un pubblico più giovane. Le storie diventano più solari virando a tratti sul comico, le atmosfere cupe dei primi episodi vengono abbandonate. Il contrasto è lampante se si confrontano i primi tre episodi (resta impresso il terzo,Il terzo sole – Dolce strega, per la drammaticità dell’epilogo) con quelli finali (I cimeli della famiglia LupineL’isola dei sogni perduti, ultimo episodio), mentre la parte centrale della serie, con apporti che fondono le due gestioni, appare meno decifrabile. Gli episodi che vedono l’arrivo diGoemon Ishikawa, dapprima acerrimo avversario del protagonista e in seguito, a partire daIl segreto delle tre pergamene, uno dei protagonisti nonché fedelissimo amico ed alleato di Lupin, rappresentano il passaggio da una fase all’altra. Jigen, Lupin e Goemon Lupin III deve parte della popolarità ai suoi compagni d’avventura. Ai fedeli amiciJigeneGoemon, alla infida e affascinanteFujikoe all’avversario di sempre, l’ispettore Zenigata. Daisuke Jigenè un personaggio un po’ cupo e misterioso, ma molto ben delineato nel suo carattere, schivo e vagamente misantropo, inseparabile dalla suaSmith & Wesson 19e dal suo cappello. A proposito, raramente lo si vede a capo scoperto e, quando accade accidentalmente, solo per qualche istante. Ricordo che alla mia prima visione de “Le Avventure di Lupin III”, scoprire quale fosse la pettinatura di Jigen e quanto folta fosse la sua chioma sopra la fronte era una mia irresistibile curiosità. Daisuke Jigen Come verrà rivelato nelle serie successive, sembra che l’infallibile mira di Jigen dipenda proprio dalla visiera del suo cappello.Anche il suo passato resta avvolto, in questa prima serie, dal mistero. Non si sa bene da dove venga, né come lui e Lupin si siano conosciuti. Al contrario, diGoemon Ishikawa XIIIproprio in questa serie ci viene raccontato parecchio. Inizialmente allievo del maestroMamochi, lo abbandona per seguire le orme di Lupin sentendosi tradito dall’avidità dell’uomo che credeva un esempio di virtù. La prima apparizione di Goemon al fianco di Fijiko sotto mentite spoglie Benchè Goemon alla fine decida di diventare un ladro al fianco di Lupin, conserverà il suo codice morale derivante dalla sua formazione di samurai, unito anche a una certa misoginia. Sicuramente un personaggio dal carattere difficile. Goemon Ishikawa Poi c’è la sensualissimaFujiko Mine, donna dal fascino senza pari, di cui Lupin è perdutamente innamorato. È lei il punto debole del ladro gentiluomo: lei riesce spesso a giocargli qualche brutto tiro, alternando l’arma della seduzione e il tradimento. Sembra di capire che anche Fujiko, in fondo, sia innamorata di Lupin, ma il suo spirito libero le impedisce di essergli fedele. Anche il passato di Fujiko è avvolto da un alone di mistero, malgrado alcuni accenni nell’episodioIl documento segreto del calcolatore elettronico, in cui l’ex amante ed ex complice di Fujiko dà del filo da torcere a Lupin. La caratterizzazione di Fujiko verrà smussata nelle serie successive, rendendola meno affascinante. La vera fatale e sexy Fujiko la troverete solo in questi 23 episodi. Fujiko Mine Infine c’è lui, l’ispettoreKoichi Zenigatadell’Interpol. Il quale passa i suoi giorni a dare la caccia a Lupin e, puntualmente, quando gli capita di catturarlo, entra in crisi per il timore di perdere l’obiettivo di una vita. L’ispettore Zenigata Si può dire che Lupin sia la stella polare di Zenigata, che della caccia al ladro gentiluomo ha fatto una ragione esistenziale. Nell’episodio 4,L‘evasione di Lupin, Lupin viene arrestato da Zenigata e condannato alla pena capitale. Nel tempo che scorre inesorabile verso la fine del ladro gentiluomo, Zenigata diventa sempre più nervoso perché, in fondo al cuore, nutre la speranza che Lupin evada, cosa che puntualmente avviene alla fine dell’episodio. Un’altra iconica caratteristica di Lupin III sono le sue automobili, tutte riconoscibili al punto di identificare il protagonista in modo inconfondibile.Nel primo episodio, al Gran Premio di Formula 1, Lupin guida unaFerrari 312b. Ferrari 312b In questa serie iniziale la prima auto di Lupin è unaMercedes SSK 1928gialla, che viene tagliata letteralmente in due dalla spadaZantetsukendi Goemon alla fine del settimo episodio (verrà sostituita nella seconda serie da un’altra splendida auto d’epoca, laAlfa Romeo2300 Touring), nel corso del duello tra i due che li porterà alla loro definitiva amicizia. Mercedes SSK A seguire apparirà unaFiat 500bianca, sempre in questa prima serie (gialla neIl Castello di Cagliostroe nelle successive apparizioni), sebbene all’inizio della prima serie non sia chiaro, in realtà, se si tratti dell’auto di Lupin o di Fujiko. Nel corso degli episodi, come delle serie e i film successivi, la mitica Fiat 500 sarà l’inseparabile mezzo di trasporto di Lupin. Fiat 500 Dal canto suo Fujiko, al suo esordio è sempre alla guida di una splendida motoHarley Davidson. In seguito la si vede al volante sia dellaFiat 500(presumibilmente di Lupin) e, solo a partire dalla seconda serie, di unaAustin Mini(probabilmente la sua auto). In generale, nel corso di tutta la prima serie si avvicendano diversi modelli di automobili celebri del periodo in cui la serie fu trasmessa. La vicenda della sigla Italiana della prima serie è piuttosto curiosa. Nella versione italiana, andata in onda, come detto, nel 1979, la sigla fu sostituita dal branoPirates from the Planet OdeiDaisy Daze and the Bumble Bees. Questo brano non ha alcuna attinenza con la serie animata. Fu scritto ispirandosi al romanzo sadomaso del 1954Histoire d’O, opera dell’autrice francese Dominique Aury sotto lo pseudonimo di Pauline Réage. Il perché di una scelta così particolare è oscuro. Il significato più o meno mascherato del testo della canzone è questo: alcuni pirati alieni rapiscono una ragazza per portarla nel pianeta O (dove O sta per “Orgasmo”). La ragazza, inizialmente riluttante e terrorizzata, si lascia alla fine sopraffare e conquistare, al punto che conclude la canzone un suo liberatorio“Alleluja”. Il tema della canzone scelta fa pensare che sia stato undivertissementdella produzione Italiana, contando sul fatto che il testo in inglese non sarebbe stato compreso. La sigla rimase per anni, prima che Mediaset rimontasse tutta la serie “censurandola” insieme alle scene più ardite degli episodi (soprattutto nei primi).