LEGGE 104, “devi restituire tutti i buoni pasto”, non ne hai più diritto | È intervenuta la Cassazione

Legge 104 cancellati buoni pasto - Giornalepop.it (Fonte foto Canva)

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La lente di ingrandimento torna a puntare l’attenzione sui buoni pasto e sulla Legge 104: a quanto pare, potresti non averne più diritto. A intervenire sulla questione è stata anche la Corte di Cassazione.

Non è la prima volta che si parla della Legge 104 come sostegno indispensabile nel quotidiano per numerosi lavoratori con disabilità, diritti che vengono estesi anche ai familiari che si occupano della loro assistenza.

Sulla base di tale principio, è importante prestare attenzione anche ai buoni pasto, che normalmente vengono concessi ai lavoratori dipendenti nelle aziende pubbliche e private.

Ma quando possono essere realmente utilizzati e in quali casi, invece, non rappresentano più un diritto per chi beneficia della Legge 104?

Come accennato, a chiarire la questione è intervenuta la Corte di Cassazione, definendo alcuni punti fondamentali sul rapporto tra la Legge 104 e il diritto ai buoni pasto.

Legge 104: davvero non hai diritto ai buoni pasto?

Rispondere a questa domanda è più complesso di quanto possa sembrare, ed è proprio per questo che la Corte di Cassazione è intervenuta per fare chiarezza.

Secondo quanto riportato dal sito Brocardi.it, il caso oggetto di attenzione si è verificato nel Salernitano, dove un dipendente con disabilità, titolare dei benefici previsti dalla Legge 104, aveva chiesto un risarcimento per non aver potuto utilizzare i buoni pasto né all’interno dell’azienda dove lavorava, né negli esercizi commerciali nelle vicinanze.

L’uomo, affetto da cecità, aveva spiegato che spostarsi nel quotidiano era per lui estremamente complicato. In un primo momento, la Corte di Cassazione aveva rigettato la richiesta di risarcimento, ritenendo che i buoni pasto non avessero natura retributiva ma un carattere assistenziale: pertanto, le relative erogazioni erano escluse dalla base imponibile utile al calcolo dei contributi.

Successivamente, però, in sede d’appello, la questione è stata nuovamente valutata e infine è intervenuta anche la Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sul caso.

Legge 104 cancellati buoni pasto - Giornalepop.it (Fonte foto Canva)
Legge 104 cancellati buoni pasto – Giornalepop.it (Fonte foto Canva)

“Costretto a restituire i buoni pasto”

Come si legge nella sentenza della Cassazione, l’uomo “aveva precisato di essere stato costretto a restituire i buoni pasto ricevuti, poiché non venivano accettati né nella mensa interna né in alcun esercizio commerciale raggiungibile nelle immediate vicinanze dell’ufficio“.

Trattandosi di una limitazione evidente dovuta alla sua condizione di cecità, la Corte ha stabilito che il buono pasto deve essere considerato un beneficio con una finalità concreta, non un semplice privilegio. In particolare, la Cassazione ha chiarito: “La sua corresponsione è finalizzata a far sì che, nell’ambito dell’erogazione del lavoro, si possano conciliare le esigenze del servizio con quelle quotidiane del lavoratore, al quale viene così consentita, laddove non sia previsto un servizio mensa, la fruizione del pasto, i cui costi vengono assunti dall’amministrazione per garantire allo stesso il benessere fisico necessario alla prosecuzione dell’attività lavorativa, nell’ipotesi in cui l’orario giornaliero corrisponda a quello contrattualmente stabilito per la fruizione del beneficio“.

In sintesi, la Corte ha riconosciuto che la disabilità non può essere un motivo di esclusione dal diritto ai buoni pasto, soprattutto quando le condizioni oggettive rendono impossibile usufruirne nei modi tradizionali.