LE PARODIE DEL TRIO ZAZ

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Grazie anche all’apporto creativo dei registi americani che hanno esordito in quel decennio, da Sam Raimi. Tra i più inventivi possono essere annoverati ifratelli Jerry e David Zucker e Jim Abrahams. Conosciuti come il trioZaz, hanno cominciato l’attività artistica all’inizio degli anni Settanta. Con la loro compagnia, il Kentucky Fried Theatre, si esibiscono a Madison, nel Winsconsin. Si trasferiscono poi a Los Angeles, dove cominciano a farsi conoscere e apprezzare. David e Jerry Zucker, Jim Abrahams: il trio Zaz Nel 1974 il Kentucky Fried Theatre viene ospitato in una puntata dello showThe Midnight Special, in onda in tarda serata sul canale della televisione statunitense Nbc. Nell’articolo di Mattia Bernardo Bagnoli “L’aereo più pazzo del mondo, il volo che cambiò il modo di ridere” (La Stampa, 25 agosto 2010) si può leggere una dichiarazione di Jerry Zucker sulla prima parte della loro carriera:“Non eravamo attori, ma cabarettisti: tutto quello che sapevamo fare era scrivere battute e recitarle. Non eravamo sofisticati newyorchesi, ma tre ragazzi di Milwaukee”. Il primo film che porta la firma di Zucker-Abrahams-Zucker come sceneggiatori èRidere per ridere(The Kentucky Fried Movie), diretto nel 1977 daJohn Landis. Negli episodi, alcuni molto brevi altri più lunghi, l’idea di comicità teorizzata dal trio è già ben chiara. Sketch e gag a raffica, spirito goliardico, nonsense e giochi di parole, nonché uno spiccato gusto per la parodia. Ma anche la satira corrosiva dei miti e dei riti dell’American Way of Life. Tutto viene triturato, la televisione in primis, e poi la famiglia, la religione, la produzione cinematografica, le automobili e la tecnologia.Inoltre, l’approccio del trio di autori si caratterizza per l’uso di materiale e temi seri su cui costruire non solo la singola scena ma l’intero film. Il cinema brillante ha spesso lavorato su uno spunto drammatico, anche solo sulla caduta di un personaggio dalle scale. Ridere per ridere tuttavia va oltre: basta vedere gli episodi intitolatiUnited Appeal for the Dead,Zinc Oxyd and YoueScot Freeper farsene un’idea. Come ha raccontato John Landis, la prima versione della sceneggiatura diRidere per ridereconsegnatagli dal trio conteneva già l’idea di quello che sarebbe diventatoL’aereo più pazzo del mondo(Airplane!, 1980). Landis però ritenne che lo script fosse più un plagio del filmL’ora zero(The Zero Hour, 1957), diretto da Hal Bartlett, che una parodia. Quindi scartò il copione.La sceneggiatura definitiva pochi anni dopo trova finalmente un produttore, Howard W. Koch, e di conseguenza una major, la Paramount, disposta a realizzarla, con un budget comunque limitato. Abrahams e gli Zucker, per evitare che finisca nelle mani sbagliate, decidono di girare loro stessi il film.Anche in questo caso la ricerca di un materiale altamente “drammatico” sembra ossessionare i tre autori. Il catastrofico, di moda in quel periodo, risulta essere il genere più adatto (i tre lo avevano già trattato inRidere per riderecon il trailer diThat’s Armageddon). DaAirport ’75riciclano addirittura il personaggio della ragazzina gravemente malata che necessita di un trapianto.Dal sostrato narrativo serio, indispensabile per l’approccio del trio Zaz alla parodia, consegue la decisione degli autori di non affidare i ruoli a comici più o meno affermati (la Paramount vorrebbe gli emergenti Chevy Chase e Bill Murray, provenienti dallo show della NbcSaturday Night Live), ma ad attori non di primo piano conosciuti soprattutto per essere stati i protagonisti di famosi telefilm: Robert Stack inGli intoccabili(serie di cui il produttore Howard Koch ha diretto quattro episodi), Peter Graves inFuriaeMissione Impossibile, Lloyd Bridges inAvventure in fondo al mare. Anche il più giovane Robert Hays, che interpreta Striker, viene dalla televisione.Un tipo di recitazione convenzionale, “da telefilm”, funziona in maniera evidente da significante retorico, su cui il trio Zaz costruisce il proprio significato parodistico.Quel che più conta, sull’ossatura seria del film (il reduce Ted Striker è traumatizzato per aver fallito una missione aerea durante la guerra, causando la morte dei commilitoni), gli autori innestano una crasi di situazioni, riuscendo a renderle del tutto omogenee. Se ne potrebbe scrivere un elenco infinito.Ma valgano per tutte.Le uova che escono dalla bocca, il passaggio di una ragazza a seno nudo davanti alla macchina da presa, il cuore da trapiantare che saltella, Striker che si rivolge alla macchina da presa, le immagini in bianco e nero che rappresentano il ricordo ossessivo di Striker, il capostazione che annuncia la partenza dell’aereo, il ragazzino che riconosce nel secondo pilota il campione di basket Kareem Abdul-Jabbar, l’addetto alla pista che risponde a un collega indicando la direzione sbagliata a un aeroplano (i due non a caso sono interpretati dai fratelli Zucker), la moglie del comandante a letto con un cavallo, lo specchio che in realtà è una porta in quella che forse è la sequenza migliore del film (e che potrebbe addirittura derivare dal romanzo di DostoevskjiIl sosia, nel quale si legge:“Nella porta, che finora il nostro eroe aveva preso per uno specchio”).In piena epoca postmoderna, che ha tra le sue peculiarità quella di ridefinire la creazione artistica attraverso l’utilizzo (e spesso il riutilizzo) di qualsiasi materiale possibile e immaginabile, Zucker-Abrahams-Zucker costruiscono le gag nei modi più svariati. Inseriscono titoli di articoli e copertine di riviste genialmente deliranti: tra cui l’incredibile pezzo delNational InquirerintitolatoBoy Trapped in Refrigerator Eats Own Foot(forse ripreso dal titolo di un quotidiano che si vede nel film di Alfred HitchcockGiovane e innocente, del 1937).Oppure arrivano persino a inventarsi falsi crediti nei titoli di coda. Forti della fiducia di cui possono godere grazie agli incassi fatti registrare daL’aereo più pazzo del mondo, Zucker-Abrahams-Zucker creano, scrivono e producono per il canale televisivo statunitense Abc la serie di telefilmPolice Squad!, in Italia trasmessa alla fine degli anni Ottanta con il titoloQuelli della pallottola spuntata. Il protagonista Frank Drebin, agente investigativo della squadra omicidi, è interpretato daLeslie Nielsen, già nei panni del medico inL’areo più pazzo del mondo. La serie non ottiene il successo sperato, anche perché viene mandata in onda nella primavera del 1982 in concomitanza con telefilm molto seguiti di altre reti televisive. L’Abc decide quindi di interrompere la produzione dopo solo sei episodi. I tre registi ne dirigono uno solo, intitolatoUn conto in sospeso. Jerry Zucker in un’intervista ha indicato tra i suoi cineasti preferiti Woody Allen, i fratelli Marx e Jacques Tati. La cultura cinematografica (e non solo) del trio Zaz è indubbiamente vasta ed eterogenea. L’interesse del trio sembra avvicinarsi anche alle esperienze di certe avanguardie come il surrealismo e il situazionismo, che infatti per prime hanno scoperto generi che venivano considerati di consumo, come l’horror, il giallo e il poliziesco. Ne consegue una tendenza del trio allo sberleffo anarchico, alla provocazione iconoclasta e ludica, seppur sempre nei toni dell’umorismo goliardico e giovanilista.InTop Secret!(id., 1984) prendono in giro in particolare i film di spionaggio. Secondo i tre autori soprattutto piccoli film poco conosciuti, ma si possono trovare anche evidenti riferimenti aIl sipario strappato, diretto nel 1966 da Alfred Hitchcock.Il successo di pubblico ottenuto all’esordio questa volta però non arriva. Forse perché Zucker-Abrahams-Zucker estremizzano la loro idea di comicità: ancora gag a raffica (non sempre facilmente comprensibili) e spesso due o tre in una stessa inquadratura.Varie sequenze diTop Secret!dimostrano che si tratta di un film molto elaborato anche dal punto di vista tecnico/espressivo, forse troppo per poter puntare ai grandi incassi: il ricevimento in onore degli ospiti stranieri, il tentativo di fuga dalla prigione del protagonista Nick Rivers, la visita all’antiquario svedese (ancora oggi una delle più vertiginose della storia del cinema hollywoodiano), la scazzottata in fondo al mare.Poi, sui titoli di testa, una moltitudine di bagnanti armati corre verso il mare. Lo zoom indietro e la contemporanea carrellata laterale con cui i tre registi riprendono la scena è un po’ il manifesto del loro cinema, costruito su vari piani e in perenne movimento. Per favore, ammazzatemi mia moglie(Ruthless People, 1986) rappresenta una svolta per il trio Zaz. Loro stessi hanno spiegato d’aver voluto realizzare un film diverso dai precedenti, con una trama ben definita e una sceneggiatura più lineare: i tre per la prima volta non la scrivono, affidandola invece a Dale Launer. Il risultato è comunque un film di pregevole fattura, che viene accolto con favore nella sezione Venezia Giovani alla 43^ Mostra del Cinema. Insomma, una piacevole commedia con attori da commedia: Danny De Vito, Bette Midler, Judge Reinhold, Helen Slater. Negli anni Ottanta vengono prodotti numerosi film noir e polizieschi, in alcuni casi con una componente umoristica più o meno accentuata. Ne escono anche nel 1988 (tra cui i notevoliChi ha incastrato Roger Rabbit?,Danko,Trappola di cristallo,Prima di mezzanotte), anno in cui viene distribuitoUna pallottola spuntata(The Naked Gun: From the Files of Police Squad!). Il trio Zaz ripropone questa volta sul grande schermo le esilaranti avventure del tenente Frank Drebin. Il film segna la separazione del trio. Scrivono la sceneggiatura, insieme al vecchio collaboratore Pat Proft, ma a dirigere è il solo David Zucker. Gli anni Ottanta si aprono conUn lupo mannaro americano a Londra(An American Werewolf in London, 1981), diretto dal sodale John Landis e si chiudono conGhost – Fantasma, l’esordio registico in proprio di Jerry Zucker (senza cioè l’apporto creativo targato Zaz nemmeno in fase di scrittura), con cui ritrova il produttore Howard Koch. Landis e Zucker realizzano due film che hanno vari punti in comune. In entrambi i casi c’è un ritorno dalla morte, una vicenda sentimentale che si conclude in maniera piuttosto simile (la protagonista piange la scomparsa dell’amato) e un riuscito amalgama di momenti thriller/horror e situazioni da commedia. Senza contare l’importanza degli effetti speciali, nel caso diGhostcurati da un team che comprende Richard Edlund. Il trio Zaz ha sempre fatto dei riferimenti ad altri testi una delle caratteristiche principali del proprio cinema. InUna pallottola spuntata 2½ – L’odore della paura(The Naked Gun 2½: The Smell of Fear, 1991), David Zucker inserisce una sequenza che parodizza quella più celebre girata dal fratello Jerry perGhost – Fantasma. Dimostrazione forse che tutti i film realizzati da Zucker-Abrahams-Zucker, insieme e singolarmente, fanno parte di un unico corpus creativo. Jim Abrahams è stato il primo del trio Zaz a girare un film da solo, nel 1988 conAffari d’oro(Big Business). Dopo il poco visto, almeno dalle nostre parti,Roxy – Ritorno di una stella(Welcome Home, Roxy Carmichael), del 1990, Abrahams torna al comico puro conHot Shots!(id., 1991), interpretato da Charlie Sheen, Valeria Golino, Lloyd Bridges e Cary Elwes.L’idea base della sceneggiatura (scritta da Abrahams insieme a Pat Proft) porta impresso il marchio Zaz: il protagonista Topper Harley ha le stesse stimmate di Striker, Nick Rivers e Drebin. Ma anche la cura con cui è realizzato, la qualità delle gag e l’intelligenza nel creare i personaggi (svetta l’ammiraglio Thomas Benson interpretato da Lloyd Bridges) sono tipiche del trio. Abrahams però, rispetto ai film realizzati con i fratelli Zucker, implementa ulteriormente i riferimenti cinematografici. Due anni dopo Abrahams giraHot Shots! 2(Hot Shots! Part Deux, 1993), scritto sempre insieme a Pat Proft. Se il primo era almeno nelle intenzioni iniziali soprattutto la parodia diTop Gun, in questo caso la sceneggiatura parte dalla presa in giro di Rambo (infatti nel cast, oltre ai confermati Sheen, Golino e Bridges, è presente Richard Crenna). Per nulla inferiore al primo,Hot Shots! 2può essere anzi considerato l’ultimo grande film comico realizzato da un componente del gruppo Zaz. Il primo cavaliere(First Knight), del 1995, conferma che per Jerry Zucker e per il trio Zaz, tra l’opera seria e il suo contrario, la parodia, non esiste una separazione netta, tutt’altro. Non solo la parodia è la versione comica di un film serio, ma un film può essere la versione seria di una parodia. Questo sembra proprio il caso del riuscito (merito anche di alcuni collaboratori artistici già presenti inGhost: il direttore della fotografia Adam Greenberg e uno dei migliori montatori del cinema statunitense, Walter Murch) kolossal avventuroso che narra le vicende diLancillotto, Ginevra e Re Artù.Non è azzardato sostenere che traHot Shots, per esempio, e Il primo cavaliere esista solo un filo sottile. Zucker e Abrahams lavorano sul medesimo materiale, sapendo utilizzare alternativamente il registro serio e quello comico con la medesima efficacia.Risultano quasi assenti le parentesi da commedia brillante inIl primo cavaliere(come invece accadeva inGhost) proprio perché esso contiene in sé ogni elemento parodistico, a cui però il regista sottrae, con un’operazione molto sofisticata, l’eventuale accento comico. Gli incassi fatti registrare daHot Shots 1eHot Shots 2non vengono replicati daMafia!(Jane Austen’s Mafia) che Jim Abrahams dirige nel 1998. Il film oltretutto scatena non poche polemiche per il modo in cui viene rappresentata la Sicilia: il paese dove nasce il protagonista tanto per dire si chiama Salmonella. I film presi di mira in questo caso sono soprattuttoIl padrino, di Francis Coppola, eCasinò, di Martin Scorsese e forse un’ironica frecciata a Coppola la si trova anche nel titolo originale (Jane Austen’s MafiacomeBram Stoker’s Dracula, diretto da Coppola nel 1992).Con ogni probabilità altri riferimenti nemmeno tanto velati hanno influito sulla tiepida accoglienza: in una delle scene iniziali ambientata nel casinò di Las Vegas si vede un camion del Comitato Nazionale Democratico che viene riempito di banconote ottenute dalla mafia con il gioco d’azzardo. In ogni caso se la maggior parte delle gag presenti inMafia!non sono di livello eccelso, alcuni momenti, anche dal punto di vista registico, valgono tutto il film: i titoli di testa, per esempio, il pranzo con tutta la famiglia riunita e la morte del padrino. Decisamente poco riuscito e di altrettanto scarso successo èRat Race(id., 2001), ultima regia almeno fino a oggi di Jerry Zucker, che torna al cinema comico senza però riuscire a firmare un film davvero divertente. Che Zucker sia ormai poco convinto e ispirato lo dimostra il fatto che tradisca una delle regole iniziali del trio Zaz: non utilizzare attori comici. Qui ce ne sono ben due, di alto profilo e sprecati: John Cleese, uno dei componenti dei britannici Monty Python (gruppo che ha senza dubbio influenzato Zucker e soci) e Rowan Atkinson alias Mr. Bean (che per la verità aveva già interpretato il marito di Ramada/Valeria Golino inHot Shots! 2).