LE OPERE DELL’ULTIMO QUINO

“Disegno perché il mondo stia dalla parte dei buoni, quella dei Beatles, quella di John Lennon…”
Quino
“… in ogni suo libro è la cosa che assomiglia di più alla felicità: la Quinoterapia”
Gabriel García Márquez, 1992
Dopo la fine della dittatura militare, Quino e sua moglie iniziano a trascorrere parte dell’anno a Buenos Aires e parte a Madrid, così da approfittare delle stagioni calde dei due emisferi.
Quino, nel 1984, realizza alcuni disegni didattici con Mafalda e Manolito, che insegnano come lavarsi bene i denti per la Lega Argentina per la Salute Orale.
Tra 1984 e 1987 collabora con il regista cubano Juan Padrón ai corti animati Quinoscopios, ispirati alle sue tavole, e nel 1988, quinto anniversario del ritorno della democrazia, disegna per il Ministero degli esteri argentino un manifesto sui diritti umani con Mafalda e la piccola Libertad.
Continua a raccogliere in libri le sue tavole senza titolo, raggruppandole per argomenti. Nel 1985 arriva il volume Quinoterapia, sul mondo della medicina e della sanità, di cui in Italia è subito pubblicata un’edizione speciale per medici prodotta da un’azienda farmaceutica, mentre l’edizione italiana ufficiale di Bompiani esce tre anni dopo.

“Quinoterapia”, Bompiani (1988)
Insieme ai sempre spaesati e indifesi pazienti, protagonisti del libro sono medici generici e specialisti, infermieri e chirurghi, ricercatori e psichiatri, in situazioni surreali o allusive di paradossi e storture in un settore delicato come quello sanitario.
Nel 1987 è la volta del libro Sí, cariño (“Sì, tesoro”, in Italia intitolato Noi due), sulle idiosincrasie della vita di coppia: dal matrimonio alla prima notte, dai colpi di fulmine ai corteggiamenti, dalle avventure sognate alle delusioni, dai litigi ai tradimenti, dalla routine alle separazioni, fino alla vecchiaia in comune.
Le tante ingenuità e meschinità, difficoltà e contraddizioni, vissute da persone di ogni estrazione in un ambito tanto poco razionale come quello sentimentale, non potevano sfuggire all’impietoso e accurato sguardo dell’autore.

Una tavola di “Noi due”
Per i 25 anni di Mafalda, nel 1989 Quino presenta la mostra “Mafalda inédita”, in cui vengono recuperate ed esposte le strisce in precedenza escluse dalle edizioni in volumi, e altri inediti vari. Il libro omonimo esce in contemporanea in Argentina, Spagna e Messico.

“Mafalda inédita” (1989), edizione argentina
Nello stesso anno, esce il volume Potentes, prepotentes e impotentes (“Potenti, prepotenti e impotenti”, in italiano Tutti sulla stessa barca) sui rapporti di potere, tra ricchi e poveri, genitori e figli, maestri e allievi, dirigenti e dipendenti, padroni e servitori, autorità e cittadini, politici e popoli.

Una tavola di “Potenti, prepotenti e impotenti”
È una delle sue raccolte di maggior contenuto sociale e politico, in cui anche i più prepotenti sono in fondo degli ex-bambini che cercano disperatamente di compensare qualche carenza d’affetto e che, alla fine, risultano essere solo dei piccoli uomini, anche perché c’è sempre qualcuno più in alto di loro.
Quino pubblica nel 1990 La aventura de comer (“L’avventura di mangiare”, in italiano Peccati di gola), in cui il tema del cibo è diviso in una decina di capitoli (“Le provviste”, “I cuochi”, “Le bevande”, “Il servizio”, “Gli spuntini”, “Le diete”…), divenendo qua e là metafora di altri vizi e appetiti.

“La aventura de comer”, edizione argentina (1990)
Nello stesso anno, Quino prende la nazionalità spagnola.
Segue nel 1991 il volume Humano se nace (Uomini si nasce). In quell’anno, a Quino e a Mafalda viene dedicato un francobollo della Repubblica Argentina.

“Humano se nasce”, in edizione italiana (1992)
Nel quinto centenario dalla scoperta dell’America, il 1992, a Madrid viene allestita l’esposizione di quasi 2000 metri quadrati El mundo de Mafalda (“Il mondo di Mafalda”), divisa in sette sale tematiche, in cui la striscia di Quino diventa il filo conduttore per riassumere il contesto storico in cui fu pubblicata e i suoi personaggi prendono la forma di statue di cartone tridimensionali.
In particolare, nella sala IV sono riprodotti la casa di Mafalda, il parco, la scuola e la drogheria Don Manolo.
In Argentina esce il volume Yo no fui! (Non sono stato io!), che raccoglie situazioni umoristiche varie, vagamente accomunate dal tema delle colpe e delle punizioni. Un meccanismo centrale nella manipolazione delle coscienze, sempre svolto con l’abituale sensibilità dell’autore.

Edizione argentina di “Yo no fui!”, 1993
Lo stesso anno Quino collabora alla sceneggiatura di una nuova serie di cartoni animati di Mafalda, prodotti in Spagna dalla D.G. Producciones sotto la direzione di Juan Padrón.
In totale 104 episodi di un minuto, tratti dalle strisce originali, ma con i dialoghi in un grammelot indistinto, raccolti nel 1994 in un film di 80 minuti.
Nello stesso anno, per i 30 anni dall’esordio di Mafalda, Bompiani ne pubblica il libro più completo, Il mondo di Mafalda 1964-1994 (da non confondere con il volume di testi e immagini dell’omonima mostra madrilena di due anni prima).
In oltre 500 pagine di grande formato, il volume raccoglie tutte le strisce di Mafalda, comprese quelle inedite in Italia, più i bozzetti per i cartoni animati e molti disegni per manifesti, cartoline e dediche.

Volume italiano per i 30 anni di Mafalda, 1994
Il corpus principale delle 1929 strisce di Mafalda è ristampato anche nella serie Bur di Rizzoli, suddiviso in due volumi usciti nel 1995, che, a rischio di originare qualche confusione, riutilizzano i titoli già usati ventisei anni prima per i primi due libri di Bompiani: Mafalda la contestataria e Mafalda colpisce ancora.

Primo volume di Mafalda della Bur, 1995
I successivi libri di Quino, in cui fin dai sarcastici titoli è evidente il sempre maggior pessimismo sulla condizione umana, sono, nel 1996, Que mala es la gente (Com’è cattiva la gente), edito in Italia dalla Bompiani. E, nel 1999, Cuánta bondad! (Quanta bontà!), edito in Italia da Salani ben nove anni dopo.

Edizione argentina di “Cuànta Bondad!”, 1999
Se nei paesi di lingua spagnola la sua fama non viene mai meno, in Italia i volumi di Quino non sono più tradotti tempestivamente come un tempo (forse anche per il declinare della vis comica dell’autore, meno incisivo di una volta – NdR).
Nonostante ciò due dei libri già editi in Italia da Bompiani, Tutti sulla stessa barca e Noi due, nel 1999 sono ristampati da Rizzoli nella Bur, nel singolo volume Potenti, prepotenti, impotenti, traduzione letterale del titolo originale del primo dei due.

Due volumi in uno, 1990
A partire dai primi anni duemila, Quino riceve alcuni importanti riconoscimenti. Nel 2000 gli viene assegnato in Spagna il Premio Iberoamericano di Umorismo Grafico Quevedos e nel 2001 gli è dedicata una mostra a Roma dal titolo “Il padre di Mafalda ha altri figli”, sulla sua produzione in generale.
Una selezione del meglio dell’autore viene raccolta nel 2001 nel volume di oltre 500 pagine Esto no es todo (“Questo non è tutto”, rimasto inedito in Italia).
Nel 2004 esce una sua nuova raccolta, Qué presente impresentable! (Che presente impresentabile!), pubblicata in Italia da Salani sei anni dopo.
Nel 2005 Quino riceve un altro prestigioso premio spagnolo: la Encomienda de Isabel la Católica de España.
Nello stesso periodo, a Buenos Aires varie iniziative celebrano la sua creazione più nota: nel 2005 si inaugura per la seconda volta la Plaza Mafalda, nel 2007 in via Chile 371 è posta una targa con la scritta “Qui visse Mafalda…”.

Targa sul palazzo dove viveva Quino quando ideò Mafalda, in calle Chile 371 a Buenos Aires
Nel 2008 viene installato un lungo murale con i personaggi della striscia e nel 2009 è collocata su una panchina una statua di Mafalda di 80 cm dell’artista Pablo Irrgang, a cui in seguito verranno aggiunte anche quelle di Manolito e Susanita. Proprio nel 2008 Quino annuncia il suo ritiro, per problemi alla vista.
L’ultima vignetta di Quino con Mafalda esce il 23 ottobre 2009 sul quotidiano La Repubblica, come risposta ad alcune infelici frasi sulle donne dell’allora Presidente del consiglio italiano.

L’ultima vignetta di Mafalda, 23 ottobre 2009
A coronamento della sua carriera, in Francia nel 2010 Quino è nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere.
Per i suoi 60 anni da disegnatore umoristico e i 50 anni di Mafalda, nel 2014 è omaggiato sempre dalla Francia con la Legion d’Onore e dalla Spagna col Premio Principe delle Asturie, mentre l’Uruguay gli dedica più di un francobollo, a cui si aggiungerà quello stampato dalla Spagna tre anni dopo.

Una stampa filatelica spagnola dedicata a Quino, 31 marzo 2017
Nel 2016 esce il suo ultimo libro, Simplemente Quino (“Semplicemente Quino”), e nel 2017, dopo la morte della moglie, ritorna nella città natale di Mendoza, dove la sua vita ha termine per un ictus, a 88 anni, il 30 settembre 2020.

Autocaricatura di Quino sulla copertina dell’ultimo libro, edizione spagnola (2016)
Gli sopravvivono le sue innumerevoli tavole e strisce, che continuano a rendere il mondo un po’ meno triste e più consapevole. Perché Quino non si è limitato a farci sorridere, ma, come ha dichiarato lui stesso in un’intervista, ha “interpretato e trasmesso quello che tanta gente pensa e sente…”.
Qui la prima parte, qui la seconda e qui la terza dell’articolo su Quino.
(Da La seconda cosa).