LE DARK LADY HORROR, BELLE E CATTIVE

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Il terminedark ladyè stato coniato da William Shakespeare nei suoi ultimi sonetti, dove esplora il lato oscuro del femminile.“Gli occhi della mia donna sono neri come corvi”, dice nel sonetto 127;“In nulla tu sei nera, se non nelle tue azioni”, aggiunge nel sonetto 131.Shakespeare definisce così per sempre l’aspetto fisico e caratteriale dellabad girl. Il tema del lato femminile oscuro e distruttore è in realtà antichissimo e universale. Nel vicino oriente è legato alle divinità lunari, come la dea Ishtar in Mesopotamia e la dea Iside in Egitto. Sono divinità che, come la luna, vivono una dimensione ciclica: luna piena e luna nera, azione protettrice ed azione distruttiva. Aspetto materno e erotismo senza freni convivono in loro. Da sempre il carattere ambivalente del principio femminile intimorisce e allo stesso tempo affascina gli uomini.L’uomo è attratto dal lato oscuro del femminile, perché, a differenza dell’immagine materna delle convenzioni sociali, sente in esso la presenza di una forza sacra che proviene dalla divinità. Questa potenza archetipica, ha assunto nel tempo forme e personificazioni diverse, dallabelle dame sans merci(“bella signora spietata”) del poeta John Keats a Dragon Lady del fumettista Milton Caniff. Forse è il genere horror, nelle sue svariate sfaccettature, che ha dato forma ai più riusciti esempi difemme fataledell’era moderna.Il cinema horror è il luogo dove la suggestione degli antichi miti è riuscita a reincarnarsi nei corpi e nelle menti di un pugno di splendide attrici permettendo loro di dare vita a vere e proprie iconepop. Ricordiamo le più belle e, più o meno, cattive. Di origine finlandese, all’inizio lavorò come spogliarellista, danzatrice esotica e pin-up per l’illustratoreAlberto Vargas. Nel 1953 vinse un premio sfilando vestita da vampira sexy. In questo modo attirò l’attenzione di un produttore televisivo che pensò di affidarle il ruolo di presentatrice per una rassegna di film horror sulla rete televisiva Kabc di Los Angeles. Nel 1954, a mezzanotte, sul canale 7 della Kabc, la Nurmi fece la sua prima comparsa nelThe Vampira Showattraversando un fumoso corridoio ricoperto di ragnatele, appena illuminato dalla fioca luce dei candelabri.Un urlo lacerante precedeva la frase:“Buonasera, io sono Vampira…“. Per il suo personaggio la Nurmi mescolò elementi della matrigna di Biancaneve, di Dragon Lady e dell’immaginario bondage. Le sue misure, ampiamente pubblicizzate, erano 96-43-91: vale a dire un seno esuberante su un vitino da vespa. Il successo di Vampira fu immediato: articoli su di lei furono pubblicati dai settimanaliLifeeNewsweek. Divenne richiestissima nelle feste più in voga dell’epoca e strinse amicizia con i vip del momento, diventando intima di James Dean. Il personaggio di Vampira divenne così popolare che la rete Kabc decise di impossessarne e chiese alla Nurmi di cedere i diritti. Lei non acconsenti è lo show fu bruscamente interrotto a otto mesi dall’inizio.Il personaggio dei fumettiVampirelladeve molto a lei. Barbara Steele è la regina indiscussa delledark lady. È un concentrato di tutte le caratteristiche che servono per essere bella e cattiva.Innanzitutto è veramente bella. Di una bellezza oscura e misteriosa che la rende unica. Il suo viso è addirittura angelico, tanto che anche quando il registaMario Bavace lo mostra deturpato dai segni della tortura, inLa maschera del demonio(1960), rimane lo stesso attraente.Il suo corpo è poi oggettivamente demoniaco, pieno di curve come una strada di montagna. Questo contrasto, che ne aumenta ulteriormente il fascino, si ripete anche a livello psichico. NeLa maschera del demoniointerpreta la strega Asa, uccisa nel Settecento e ritornata in vita grazie a una goccia di sangue di sua pronipote Katja, identica nelle fattezze quanto distante nei modi, nei gesti e nei comportamenti (e infatti anche lei è interpretata da Barbara Steele). Il regista Tim Burton l’ha definita come«una di quelle attrici che non si dimenticano, una dea dell’horror, un’icona senza tempo, che sembra possedere uno spirito antico reincarnatosi milioni di volte in sembianze sempre diverse». Non potendo avere Barbara Steele perLa frusta e il corpo(1963), Mario Bava ripiega su Daliah Lavi, attrice di origine israeliana che sebbene non abbia il fascino morboso della Steele sprizza sesso malsano da tutti i pori. Come si intuisce dal titolo, la frusta è un oggetto fondamentale all’interno delle dinamiche tra la coppia di protagonisti.Daliah è Nevenka, una giovane slanciata ed elegante dalle inclinazioni masochiste che intrattiene con il suo compagno un rapportomalatodi sesso e violenza, dato che lei riesce ad accendere i suoi sensi solo se viene colpita ripetutamente con una frusta. Anche il corpo della Lavi è un elemento fondamentale del film. Riesce a scaldare gli spettatori dimenando incessantemente la sua bella schiena mentre riceve le agognate frustate. Il tema del sadomasochismo causò problemi con la censura italiana. La società produttrice dovette tagliare alcune scene del film per mantenere il divieto ai maggiori di 14 anni.Il film fu comunque subito sequestrato con l’accusa di oscenità, perché“diverse sequenze … fanno riferimento a degenerazioni e anomalie della vita sessuale”. Carolyn Jones è celebre per avere interpretatoMorticia Addamsnella sit-comLa famiglia Addamsa partire dal 1964. Morticia è un personaggio di fantasia creato dal disegnatore Charles Addams sulle pagine del settimanale New Yorker nel 1938. Carolyn Jones era una donna dal fascino unico e sul piccolo schermo ci mostra una interpretazione strepitosa. La sua seducente figura snella, la profonda scollatura a “v”, la vita strettissima e le gambe lunghe e tornite, che riescono a malapena a muoversi completamente fasciate come sono dall’abito nero, si sono stampate nella mente dei giovani spettatori. Nella sigla di apertura del telefilm mentre schiocca le dita ha un sorriso sornione che la dice lunga.La Morticia della Jones è una donna capace di far impazzire un uomo, e infatti suo marito Gomez impazzisce quando lei parla francese, cominciando a baciarla dappertutto. L’atteggiamento di Morticia nei suoi confronti è invece distaccato, quasi annoiato, proprio di chi conduce il gioco. Una dominatrice. Unamistress. Yvonne De Carlo era già famosa comepin upe per la sua partecipazione al kolossalI Dieci comandamenti, ma lo status di leggenda dell’horror soft lo raggiunse con l’interpretazione diLily Munster, la sexy-vampira della sit-comThe Munstersprodotta dalla Universal nel 1964 in risposta alla Famiglia Addams. Yvonne De Carlo aveva già 42 anni quando iniziò a girare i Munsters, ma il suo aspetto era ancora decisamente sexy, era la madre di tutte le odiernemilf.Le sue misure erano 91-63-88: si manteneva in forma facendo molta attività fisica. Quando la Universal la chiamò per offrirle una parte in una nuova commedia su una famiglia di mostri, Yvonne accettò solo per le insistenze dei suoi agenti e per le misere condizioni del proprio conto in banca. Il successo che la serie ebbe fin dall’inizio la rassicurò sulla bontà della sua scelta, e in gran parte era merito suo dato che riusciva nello stesso tempo a essere materna e sensuale, rassicurante e pericolosa, Una vera dark lady. La Universal sfruttò appieno il successo della sit-com. Le immagini dei Munsters erano su qualsiasi cosa: dai contenitori per il pranzo in ufficio agli asciugamani, a un albo di fumetti dedicato a loro.La De Carlo stava vivendo una seconda giovinezza. All’inizio degli anni settanta, la casa di produzione inglese Hammer rinnova il mito del vampiro declinandolo al femminile. Il mostro orrendo assume le forme sinuose di un’attraente polacca di nome Ingrid Pitt. Christopher Lee ha finalmente un equivalente femminile. Nasce un idolo che mostrerà sullo schermo le sue curve voluttuose in nome dell’horror. La scollatura vertiginosa di Ingrid Pitt è una novità assoluta per l’epoca.