LA POSTA – ZAGOR CONTRO LE FIGONE

LA POSTA – ZAGOR CONTRO LE FIGONE

Il brillante Zagor

Buongiorno direttore,
chiedo a lei (ma non mi spiacerebbe sentire anche il parere dell’autorevole Toninelli) se ritiene che Zagor possa essere considerato l’ultimo sopravvissuto dei fumetti brillanti, dove avventura e commedia sono sapientemente amalgamati.
Fabio

Gentile Fabio,
l’autorevole Toninelli in proposito ha scritto qualcosa qui.
Fino a poco tempo fa ho seguito con interesse la nuova direzione presa da Zagor, perché andava a ripescare i concetti e i toni originari del personaggio, che a un certo punto della sua lunga vita editoriale erano stati stravolti dal realismo imposto dal supervisore Decio Canzio in accordo con Sergio Bonelli.
Le storie di Moreno Burattini mi piacevano malgrado fossero un po’ lente, Cico fosse diventato stranamente coraggioso e si cercassero connessioni con un universo narrativo bonelliano inesistente. Poi anche lo Zagor di Burattini ha preso una brutta piega diventando una cosa diversa e forse un po’ tamarra, per esempio con l’invasione delle incongrue figone.
Comunque sì, malgrado tutto le storie di Burattini rimangono brillanti a confronto delle atmosfere sempre più cupe e tristi degli altri personaggi bonelliani.

 ZAGOR CONTRO LE FIGONE

Be’, l’idea dell’incontro tra Flash e Zagor è più brillante o più assurda?

 

Nembo Kid per bambini

Signor Direttore,
mi sono sempre chiesto perché la Dc ai tempi di Nembo Kid facesse dei fumetti così infantili, proprio mentre nasceva la Marvel con i suoi personaggi sfaccettati.
Vincenzo, Napoli

ZAGOR CONTRO LE FIGONE
Gentile Vincenzo,

all’inizio degli anni sessanta gli albi di Superman diretti da Mort Weisinger e quelli di Batman diretti da Jack Schiff cercavano di contrastare i fumetti di maggior successo delle case editrici concorrenti. I personaggi che vendevano di più a quei tempi erano quelli della Archie: commediole tipo telefilm Happy Days, ma nello stile di Topolino. Solo quando a metà degli anni sessanta si impose definitivamente la Marvel, la Dc cambiò strategia diventando sua concorrente diretta.
Forse la Dc non capì bene il successo della Marvel, perché puntò tutto sul realismo delle storie. Per esempio eliminando la batcaverna e la kryptonite, considerate troppo fantasiose (verranno reintrodotte anni dopo). A mio parere, invece, un elemento fondamentale del successo Marvel era la fantasia sfrenata di Jack Kirby e Steve Ditko.
In ogni caso, alla fine degli anni sessanta la Dc perse un sacco di lettori invece di guadagnarne e lo stesso accadde alla Marvel, forse per la decisione di Kirby di non proporre più concetti nuovi dato che dall’azienda veniva considerato un semplice disegnatore.

 

La bravura televisiva di Bendis

Caro Direttore,
cosa ne pensa di Brian Michael Bendis? Io lo amo dai tempi di Devil e di Powers.
Enrica

Gentile Enrica,
Bendis è un bravissimo sceneggiatore, starei delle ore a leggere i suoi dialoghi che caratterizzano perfettamente i personaggi. Solo che le storie non portano da nessuna parte e lo stile è quello delle fiction televisive, che c’entra poco o nulla con i fumetti.
Se tratti con eccessivo realismo qualcosa di assurdo come i supereroi azzeri l’effetto magico delle storie.

 

Bonelli come la Panini

Caro direttore,
cosa intende per “paninizzazione” della Bonelli?
Franca

Gentile Franca,
storicamente la casa editrice Bonelli ha avuto successo solo quando ha fatto quello che sa fare, cioè albi a fumetti di 96 pagine in bianco e nero rivolti ai ragazzi. Non ai bambini o agli intellettuali, ai ragazzi (anche se poi oggi li leggono gli adulti). Non albi in formato grande o a colori, ma in quello standard in bianco e nero.
Se la Bonelli tornasse a impegnarsi in quei contenuti e in quel formato troverebbe prima o poi un nuovo Dylan Dog, sia pure con le diffusioni ridotte a causa della crisi dell’editoria. Invece, producendo contenuti e formati estranei alla tradizione del pubblico italiano, la Bonelli scivola sempre di più verso le diffusioni di nicchia della Panini, la quale, però, paga molto meno i fumetti che pubblica in quanto si limita a tradurli.

 

Fumetti menomati

Buona giornata, Direttore:
1) Che ne pensa di Don Zauker?
2) Un suo parere sul fumettista Ratigher?
3) Che ne pensa dell’ultima trovata del politicamente coretto? Ovvero inserire forzatamente una percentuale di personaggi con disabilità più o meno gravi (artrosi, sordità, menomazione agli arti eccetera).
Andrea 99


Gentile Andrea:

1) Don Zauker è un fumetto tutto basato su battute volgari e di cattivo gusto. Non ce l’ho con il suo anticlericalismo (sono ateo), ma con la sua limitatezza espressiva.
2) Ratigher lo conosco poco, non mi attira.
3) La vera rivoluzione sarà quando metteranno protagonisti brutti.

 

Sauro Pennacchioli

 

Scrivete le vostre lettere come “commenti” in fondo alla pagina: saranno rese visibili e riceveranno risposta nel prossimo appuntamento con la posta.

 

 

 

Contatto E-mail: info@giornale.pop

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati con *

Dichiaro di aver letto l'Informativa Privacy resa ai sensi del D.lgs 196/2003 e del GDPR 679/2016 e acconsento al trattamento dei miei dati personali per le finalità espresse nella stessa e di avere almeno 16 anni. Tutti i dati saranno trattati con riservatezza e non divulgati a terzi. Potrò revocare il mio consenso in qualsiasi momento, integralmente o parzialmente, con effetto futuro, ed esercitare i miei diritti mediante notifica a info@giornalepop.it

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*