LA MORTE DI SPIROU

LA MORTE DI SPIROU

A sei anni dall’ultimo volume delle avventure di Spirou e Fantasio, esce quello che potrebbe essere il finale della serie. Sarà veramente la fine delle avventure del fattorino più famoso del mondo?

Mentre le Edizioni Dupuis si preparano a festeggiare il loro centenario, Spirou e Fantasio si godono un meritato momento di relax. Come principali stelle dell’editore la loro presenza è necessaria per la celebrazione dell’evento e si apprestano quindi a fare ritorno in città.

Dopo aver fatto visita al loro amico Champignac e aver letto un articolo scritto da Seccotine, decidono di visitare Korallion, una citta sottomarina che i due avevamo avuto modo di conoscere nell’albo Spirou et les Hommes-Bulles…, ora divenuta un centro turistico.

LA MORTE DI SPIROU

Sono passati sei anni dall’uscita di La colère du Marsupilami (Dupuis, 2016), il cinquantacinquesimo volume di Spirou, e ora Olivier Schwartz (Atom Agency, Les Enquêtes de l’Inspecteur Bayard), già autore dei disegni di tre avventure di Spirou per la serie Le Spirou de… (Le groom vert-de-gris, 2011; La femme léopard, 2014; e Le Maître des hosties noires, 2017) tutti su testi di Yann, torna con La mort de Spirou, il cinquantaseiesimo albo della serie regolare (che può essere considerato una sorta di “seguito” di Spirou et les hommes-bulles, di Franquin e Roba, del 1965), questa volta su testi del duo Benjamin Abitan, qui alla sua prima sceneggiatura per una bande dessinée, e Sophie Guerrive (Le Club des amis, Chef Magik, Tulipe).

La linea di Schwartz, dinamica, semplice e ordinata, con un tratto pieno e un gran senso estetico, funziona perfettamente. Le forme sono un po’ contorte. Il suo disegno è legato al periodo della ligne claire belga anni cinquanta, in un’efficace combinazione di classico e contemporaneo. Gli ottimi colori di Alex Doucet, decisi e intensi, evidenziano il suoi disegni efficacemente.

L’ombra di André Franquin (autore di Spirou et Fantasio per più di vent’anni, dal 1946 al 1969), che resta sempre imprescindibile per la serie, qui non è presente proprio grazie a Schwartz che dà vita a un nuovo ambito grafico. Ambito al quale, in realtà, ci aveva già preparato con i tre volumi spin-off della serie “Le Spirou de…“.

LA MORTE DI SPIROU

Ma il rinnovamento va oltre la parte grafica. Il volume sembra infatti essere messo lì per fare da ponte tra il “vecchio” Spirou e uno “nuovo” e più aggiornato. Dispositivi elettronici portatili, auto elettriche, realtà virtuale, il moderno trasuda da ogni parte (c’è perfino uno Spirou nudo).

Questo aggiornamento è rivolto anche alle tematiche, che sono aggiornate ai tempi odierni: il consumismo, l’inquinamento dei mari, il turismo di massa, le multinazionali, i cibi spazzatura e quelli salutari (e su questo avremmo anche fatto a meno della morale sciorinata da Fantasio… ma tant’è) e l’ecosostenibilità, sono temi ben presenti nell’album.

La storia pensata dal duo Guerrive e Abitan in verità non è molto sorprendente e inattesa (a parte l’ovvio apice, però già spoilerato dal titolo). Abbastanza usuale e nella tradizione del personaggio, funziona comunque molto bene e riserva anche qualche passaggio particolarmente riuscito, specialmente nel finale, che aumenta sicuramente la voglia di leggere il seguito.
Per fare questo, però, dovremo attendere il prossimo anno e quello successivo (la storia dovrebbe svolgersi in tre volumi indipendenti, collegati tra loro da un filo conduttore unico).

In ogni caso, i precetti della serie sono comunque rispettati. Carattere dei personaggi, avventura, ritmo, Spip. C’è tutto.
Quello che manca veramente è il Marsupilami, ma forse la scelta fa parte del rinnovamento. Chissà.

Sicuramente, la scelta di affidare la scrittura a due sceneggiatori moderni come Sophie Guerrive e Benjamin Abitan, ha contribuito a dare questa spinta verso l’attualità, che ben si sposa con il disegno di Olivier Schwartz.

L’effetto è quello di rendere quasi incredibile pensare che si stia parlando di una bande dessinée con 84 anni sulle spalle.
C’è comunque spazio anche per il classico Champignac, invero un po’ sacrificato, come per l’immancabile Zorglub, qui intrappolato nello Zorglund, invenzione di sua creazione, all’interno di una realtà virtuale che lo vede osannato da masse simili a quelle dei comizi del Terzo Reich (in verità presenza più pretestuosa che necessaria).
I rimandi alle storie canoniche di Franquin sono comunque evidenti e si cita anche Gaston Lagaffe.

LA MORTE DI SPIROU

La Mort de Spirou, è un albo piacevole da leggere. Si può considerare un punto di svolta di una serie entrata di diritto nel mito della bande dessinée, un vero e proprio “nuovo inizio”, come punto d’ingresso per i nuovi lettori che tuttavia non vuole abbandonare i lettori di vecchia data.

La parte molto moderna se da un lato può fare piacere al pubblico più giovane, certamente può spiazzare e sconcertare, se non proprio irritare, i lettori di vecchia data delle avventure del fattorino più famoso del mondo e del suo compagno, che non è detto apprezzeranno questa svolta tec.
La storia comunque funziona e si legge piacevolmente. Allo stesso modo, i disegni fanno la loro parte molto efficacemente.

Non è ancora chiaro se la morte di Spirou sia una trovata pubblicitaria alla maniera di quanto (sempre più spesso) capita nei comics d’oltreoceano, per rilanciare questo o quel personaggio, più o meno in crisi di consensi.

C’è da dire che nel fumetto franco-belga, almeno a memoria, ad eccezione di Buddy Longway, di Derib, nessun personaggio è mai morto definitivamente.
Ma “Spirou è morto”, ha più volte dichiarato Stéphane Beaujean direttore editoriale di Dupuis.
“È davvero morto. E non è nemmeno in un multiverso. È morto. Non so come spiegarlo senza rivelare altro. È morto davvero”, ribadisce Schwartz rincarando la dose.

Spirou e Fantasio

 

Quale che sia la verità, dovremo comunque aspettare i prossimi due albi per avere la risposta definitiva alla domanda.

 

Spirou est mort, vive Spirou!

 

La mort de Spirou, annuncio originale.

 


 

La mort de Spirou

storia: Sophie Guerrive e Benjamin Abitan
disegni: Olivier Schwartz
colori: Alex Doucet

Benjamin Abitan

Dupuis

cartonato
colore
pag. 57
26/08/2022


(Il fumetto recensito è al momento disponibile solo nell’edizione originale in francese).

 

 

 

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