LA FANTASCIENZA DELL’INTREPIDO E DEL MONELLO

LA FANTASCIENZA DELL’INTREPIDO E DEL MONELLO

Un marziano a Roma, a La Spezia, a Gaggiano o a Metaponto. Sembra sempre poco credibile un rapporto diretto tra fantascienza e penisola italica… eppure l’editoria italiana nel campo fumettistico ha sfornato idee, personaggi e storie di pura fantascienza per gran parte del Novecento fino ai nostri giorni.In questo articolo limito il campo ai personaggi e alle serie fantascientifiche pubblicate dalla Casa Editrice Universo, dal dopoguerra agli anni novanta. Tralasciando il genere fantasy, tratterò solo storie con robot, intelligenze artificiali, alieni e viaggi nel tempo. Negli anni cinquanta, grazie alla penna diAntonino Mancuso(che si firmavaZulian), una serie come Almos,il Cavaliere Idealeha intrigato i lettori del settimanaleIntrepidocon alieni e viaggi interplanetari. Grazie anche agli splendidi acquarelli diAlvaro Mairanie poi diAldo TorchioeGino Pallotti, con contributi diWalter Molino,Erio Nicolò,Gaetano AlbaneseeAntonio Toldo.Già prima, nel 1947, Aurelio Galleppini (ilGalepdi Tex) illustrò alcuni numeri degliAlbi dell’Intrepidocon mostri ed extraterrestri. Galep negli Albi dell’Intrepido (1947) Gino Pallotti nell’Intrepido (1953) Poco dopo lo sceneggiatoreLuigi Grecchiarricchì le avventure della serieForza John!inserendo viaggi nel tempo e robottoni con i disegni diErio NicolòeAngelo Platanìa. La serie passò in seguito ai disegni diLino JevaeLina Buffolente. Si arriva così alle porte degli anni sessanta: ancheRoland Eagle, altra serie di Grecchi, disegnata daFerdinando Corbella, ambientata sugli oceani, tra l’esotico e il piratesco, trattava di titani metallici, segno che l’argomento intriga i lettori. Ristampa di Forza John!, di Lugi Grecchi con i disegni di Erio Nicolò e Angelo Platanìa Negli anni sessanta i due principali settimanali di fumetti della Casa Editrice Universo, Intrepido e Il Monello, dedicavano molte copertine all’entusiastico lancio dei satelliti artificiali in orbita attorno alla Terra fino alla prima missione sulla Luna. Intrepido n. 29 del 1969, copertina di Aldo Torchio Poco prima, Luigi Grecchi lanciava nuovi personaggi comeJunior, un supereroe sempre in lotta contro alieni, eAtlas, dai poteri psichici, con più elementi fantastici. Entrambi disegnati daLoredano Ugolini, con interventi di Ferdinando Corbella. Junior di Luigi Grecchi e Loredano Ugolini, Intrepido n. 5 del 1964 Atlas di Luigi Grecchi e Loredano Ugolini, Il Monello Il passaggio agli anni settanta avvenne attraverso la serie diJimmy Jetscritta daAntonino Mancusoe disegnata daLino Jeva, ispirata alla fantascienza inglese. Interessante la presenza dell’intelligenza artificiale Samurai, coprotagonista robotico delle storie. Jimmy Jet di Antonino Mancuso e Lino Jeva Gli anni settanta risentivano dello scossone dato dal film2001, Odissea nello Spaziodi Stanley Kubrik e dai film distopici come il brutaleRollerball. Negli stessi anni vennero trasmesse in Italia le serie televisive inglesiUfoeSpazio 1999dei coniugi Anderson. In questo decennio la Universo presentòIber, vagamente ispirata aUfo, eKronos, l’Uomo della seconda preistoria. Entrambe le serie sono scritte da Antonino Mancuso, l’autore più affezionato al genere fantascientifico. Su Iber, disegnata con stile asciutto daAntonio Toldo, gli scienziati ibernati con la forza dai governi del mondo intero impazzirono e decisero di vendicarsi tentando di impadronirsi del pianeta. Ma l’organizzazione Nemo, fondata dal filosofo Ussel, li contrasta con la squadra speciale capitanata da Anthony Mank e Sumo. La serie è stata proposta anche in albetti e poi ristampata quasi integralmente negli anni novanta. Due pagine di Iber, di Antonino Mancuso e Antonio Toldo, Intrepido n. 13 del 1972 (all’inizio una illustrazione di Walter Molino) La serie Kronos tratta un futuro post apocalittico. La civiltà è stata spazzata via dalla guerra atomica e gli umani sono tornati allo stato preistorico. Kronos, il protagonista, vaga fra terre desolate e giungle, incontrando popoli dalle strane usanze, differenti per etnia e gradi di umanità. Incappa spesso in mostri e sopravvissuti del passato, scampati alla morte grazie a espedienti tecnologici.Altri personaggi della serie sono Pelledura, il robot senziente con cui Kronos condivide alcune avventure, e Medusa, dai capelli azzurri, una figura femminile controversa. Fu una serie originale per l’epoca, disegnata con impegno e spesso creatività daCarlo Savi, collaboratore fedele della Universo, che, anni dopo, prese in mano anche la fortunata serie di Lone Wolf di Luigi Grecchi.Kronos è stato portato a termine daRaffaele D’Argenzio, giornalista e prolifico sceneggiatore, già conosciuto per Forza Folgore. Kronos di Antonino Mancuso e Carlo Savi, Il Monello n. 30 del 1972 A sorpresa, nel 1974,Giulio Bertoletti, storico illustratore della Casa Editrice Universo, ha l’idea di un romanzo fanta religioso:Crist-031. Pubblicato nel 1975, la storia resta incompiuta poiché esce solo il primo fascicolo dei tre previsti. Crist-031 di Giulio Bertoletti Nel 1975, il filmRollerballdi Norman Jewison, scritto da William Harrison e interpretato da James Caan, spinseAntonino Mancusoa concepire una serie per portare avanti lo spirito di critica sociale che suggerisce questa pellicola. Il frutto di tanto entusiasmo non si rivelò all’altezza, la serieDopo il Rollerball, iniziata nel numero 1586 del 1976 dell’Albo dell’Intrepido, durò pochi episodi.Gli episodi non hanno la grinta “immaginifica” del film:Lino Jeva, il disegnatore, aveva uno stile troppo semplice e superato per la fantascienza, mentre rendeva di più nelle storie realistiche della famosa serie di Ghibli. Mentre Mancuso si lascia andare a lunghe riflessioni troppo retoriche.La serie si spense, ma Mancuso e Jeva tornarono ciclicamente a una fantascienza indirizzata più verso la riconquista dei valori umani che verso la meraviglia tecnologica. Dopo il Rollerball di Antonino Mancuso e Lino Jeva. Albo dell’Intrepido n. 1586 del 1976 Sempre nel 1975,ClaudioeGraziano Cicognalanciarono la serieFantastoria. Storie di fantascienza senza personaggi fissi, con disegnatori già in scuderia nella Universo o esordienti.(Di fatto, tutti i settimanali della Casa Editrice Universo, con o senza una serie specifica, hanno sempre pubblicato storie e miniserie di fantascienza).Alcuni dei disegnatori che si sono impegnati nelle Fantastorie sono riconoscibili per lo stile, comeLucia Arduini, negli ultimi decenni collaboratrice della Sergio Bonelli Editore.Corrado Roi, anche lui approdato saldamente alla Bonelli, in particolare su Dylan Dog.Elias, dallo stile raffinato spesso visto anche sulla serie Psico Story.Paolo Telloli, anche sceneggiatore, saggista e, da alcuni anni, editore de Il Morto e della rivista Ink, Menhir Edizioni. Ai testi oltre ai fratelli Cicogna,Angelo SaccarelloeSilverio Pisu, per citarne alcuni. Fantastoria di Lucia Arduini, Intrepido n. 7 del 1981 Fantastoria di Silverio Pisu e Paolo Telloli, Albo Motori (ex Albo dell’Intrepido) n. 47 del 1978 Fantastoria di Elias, Bliz n. 22 del 1977 Fantastoria di Corrado Roi, Bliz n. 10 del 1980 Proposte fantascientifiche interessanti si trovavano soprattutto nel settimanaleBlizdiretto daGraziano Cicogna, il settimanale “tutto fumetto” che cercherà di contrastare la diffusione di Lanciostory e Skorpio con storie poco convenzionali.La prima serie fantascientifica,Selusi, è opera dei fratelliAgrippinoeAntonio Musso. Astronavi, viaggi interstellari, alieni e IA. La serie, del 1977, fu graficamente affidata aMartin(di cui purtroppo non ho notizie), che palesa riferimenti al più dotato Fernando Fernandez, oltre a utilizzare alcune pose del Tarzan di Joe Kubert. Ma questo non deve sminuirlo: le sue pagine sono frutto di impegno e l’uso dei retini è ben giocato, facendo distinguere la serie dalla totalità della produzione del settimanale.Gli autori cercarono di richiamarsi a miti del passato, a partire dal protagonista Selusi, anagramma di Ulisse. Selusi di Agrippino e Antonino Musso, e Martin. Bliz n. 39 del 1977 I fratelliClaudioeGraziano CicognaconCety della galassiasi cimentarono nel genere fantascientifico con una storia ad ampio respiro. Aleggiano sulla serie due spunti riconoscibili: Silver Surfer di Stan Lee e Jack Kirby e il Capitan Marvel guerriero kree prima maniera, di Stan Lee e Gene Cola. La serie man mano prenderà però una piega gotica.Ai disegni troviamoDuarte, un autore che lavorò molto per la Universo, ma sul quale non sono riuscito ad avere altre notizie. Duarte ha uno stile semplice e riconoscibile, nei primi episodi di Cety si lancia con successo in tentativi spettacolari nella composizione della pagina. In quelli successivi vira verso l’essenziale, incupendosi. Copertina di Bliz n. 22 (1978) con Cety, di Mario Cubbino Cety della galassia di Claudio e Graziano Cicogna, e Duarte. Bliz n. 20 del 1978 Gli anni settanta terminarono senza altre novità di rilievo per la fantascienza della Universo, se non alcuni episodi diBilly Bis, sempre più spesso divisi in due parti, doveAntonino Mancusopiazzava il suo eroe preferito in ambienti fantascientifici con la complicità di un ispiratoLoredano Ugolini.