JENNIFER ZACCONI, SEPOLTA VIVA CON IL FIGLIO

Jennifer Zacconi

Mentre la pioggia cade insistente su di lei, la ragazza viene trascinata a fatica verso una fossa. L’uomo che le stringe il polso la prende furiosamente a calci sulla pancia, come per vendicarsi sul feto di quasi nove mesi che contiene. Poi afferra una grossa corda e cerca di strangolarla, ma non ci riesce perché lei si dibatte furiosamente. Allora le spinge con violenza il volto sul fango, fratturandole il naso, e con tutto il proprio peso le salta sulla spina dorsale cercando di spezzarla. La ragazza, uno spirito romantico che sognava un futuro radioso insieme al figlio e all’uomo amato, morirà inghiottendo il fango della fossa nella quale è stata sepolta.

Siamo nel 2005 a Olmo, una frazione di Martellagro. Uno dei personaggi principali di questa storia è Lucio Niero, 34 anni, un uomo che con le donne agisce d’istinto facendole cadere ai propri piedi. L’altra protagonista è Jennifer Zacconi, 19 anni, una ragazza romantica che guarda alla vita con occhi ingenui. Due persone molto diverse che, come si diceva una volta, il destino decide di far incontrare.

Succede all’Affinity, un locale di karaoke, dove si canta sopra la base musicale di canzoni famose. Lucio Niero è il titolare del locale e da questa posizione ci mette poco a farsi notare da Jennifer Zacconi, che del karaoke va pazza. Lei lo trova subito simpatico e accetta il suo corteggiamento, anche se sa che è sposato e ha due figli.

Come aveva fatto con tante altre donne prima di lei, Lucio le dice che il suo matrimonio è finito e con la moglie non va più nemmeno a letto. Anzi, dormono in camere separate. Forse una donna matura capirebbe che sono frasi prive di significato, ma Jennifer Zacconi, inesperta e facilmente condizionabile, si beve tutto.

Lucio non vuole affatto disfare la propria famiglia, ma nemmeno intende rinunciare a quella bella ragazza. La fa ridere, la riempie di regalini, la porta in romantici fine settimana nella vicina Venezia, per poi passare con lei notti piene di passione in qualche camera d’albergo. Con una bella faccia tosta, si fa addirittura presentare ai suoi genitori, Tullio e Anna Maria, per ufficializzare il fidanzamento.

Quella di Tullio, piccolo imprenditore, e Anna Maria, cartomante nota per le sue apparizioni nelle televisioni locali, è una coppia separata da tempo. Lucio fa un’ottima impressione a entrambi perché è simpatico ed educato, tanto che mamma Anna Maria, maga professionista qual è, non può esimersi dal “vedere” per la coppia un futuro felice.

Il comportamento della madre, più che dalla lettura degli astri, è determinato dall’atteggiamento della ragazza, che è completamente infatuata per il suo “fidanzato”. Inoltre, gli affari non è che vadano a gonfie vele per Anna Maria, a causa di un grande scandalo di cui hanno parlato tutti i giornali del Veneto. Alla fine degli anni novanta, diverse persone l’avevano denunciata per truffa e ora deve rendere tutto, compresi i soldi che nel frattempo ha speso. Ad esempio, deve restituire il maltolto a una ragazza che le aveva dato (inutilmente) molti soldi per riavere indietro il suo ex fidanzato.

Il “futuro genero” Lucio le sembra una persona danarosa e per questo gli chiede subito un prestito. Lui i soldi che guadagna deve darli alla moglie e non può prelevare somme importanti dal conto corrente, ma alla “futura suocera” presenta un amico disposto a farle il prestito di buon grado. Non le spiega, però, che si tratta di un usuraio.

Da quel momento, per Anna Maria inizia un incubo. L’usuraio la perseguita per avere indietro il prestito a interessi sempre più elevati e, non ritenendosi mai soddisfatto, finisce per aggredire anche Lucio e Jennifer. Appena viene a sapere dello spavento preso dalla figlia, Anna Maria lo denuncia ai carabinieri.

Neutralizzato l’usuraio, che finisce in prigione per minacce, ecco sorgere un altro problema. Jennifer Zacconi rimane incinta, come del resto era prevedibile. Lucio Niero cerca di convincerla di abortire, lei non ci pensa nemmeno. Piuttosto, dice, lui dovrà riconoscere il bambino. Del resto sta insieme alla moglie solo simbolicamente per non traumatizzare i loro figli, no? Quindi, di cosa si preoccupa? Lo preoccupa, anzi lo terrorizza, la reazione della moglie, ma non può dire all’amante di averle sempre mentito.

Le cose così non possono continuare, Lucio Niero capisce troppo tardi che deve staccarsi dalla ragazza. Forse mostrando disinteresse nei suoi confronti, pensa, lei cambierà idea e deciderà di rinunciare al bambino. Niente di tutto questo: Jennifer Zacconi trascorre i pomeriggi preparando il corredo del futuro neonato. Quando apprende che sarà un maschietto, decide che lo chiamerà Hevan, forse ispirata dalla parola inglese “haven” (cielo). Mamma Anna Maria le rimane sempre accanto, mentre si avvicina il nono mese.

Inaspettatamente, alle 20.30 del 29 aprile del 2006, arriva un messaggio di Lucio sul cellulare di Jennifer. L’uomo vuole vederla per chiarirsi con lei. La mamma le consiglia di accettare, penserà lei a sparecchiare e a lavare i piatti. Poi, mentre la figlia esce per andare all’appuntamento, si mette a guardare la tivù.

Le ore scorrono finché, a mezzanotte, arriva la telefonata di Lucio che cerca Jennifer. «Ma se è uscita con te!», dice la madre; «Sono arrivato tardi e non l’ho trovata, sarà andata dalle amiche», risponde lui. La donna telefona subito a tutte le conoscenti della figlia, ma nessuno l’ha vista.

Poco dopo riceve un sms: “Mamma, sono al casinò di Nova Gorica insieme a una futura mamma e a suo fratello, tornerò tra un paio di giorni. Sono stufa di essere presa in giro da Lucio, adesso seguirò l’istinto, invece del cuore”. Un messaggio assurdo, sua figlia non sarebbe mai andata in un locale sloveno con gente appena conosciuta, per di più senza essersi portata dietro i soldi e quasi al nono mese di gravidanza.

Dato che il cellulare di Jennifer risulta spento, Anna Maria chiama i carabinieri. I quali capiscono che è una faccenda grave e aprono subito le indagini nei confronti dell’ex amante della ragazza. In passato Lucio Niero andava a prenderla sempre sotto casa, ma quella sera le aveva dato appuntamento in un posto isolato. Strano.

Lo pedinano con discrezione, anche se il suo comportamento appare assolutamente normale: accompagna i figli a scuola, va a lavorare nel suo locale e poi torna a casa. Nei giorni successivi, Lucio telefona ad Anna Maria per dirle che anche lui si sta dando da fare per cercare Jennifer. Comincia a temere che sia stata rapita dagli zingari, per portargli via il figlio che deve nascere.

L’unica a non sospettare di Lucio è proprio Anna Maria, che lo sente veramente preoccupato. La donna ritiene di conoscere bene le persone, se non altro per il suo mestiere di maga che la mette a contatto con tanta gente. Intanto i giornali cominciano a scrivere della scomparsa di Jennifer Zacconi, e così la signora Niero apprende che il marito l’ha tradita con una ragazza svanita nel nulla poco prima che nascesse il figlio avuto con lui.

Non sappiamo come la prenda e cosa dica al marito, anche se dal timore che lui ha sempre avuto di lei c’è da immaginare che non sia stata una discussione pacata. O forse non c’è stato nemmeno il tempo, perché a un certo punto anche Lucio sparisce. Qualcuno pensa che abbia raggiunto l’amante in Slovenia.

Due giorni dopo, l’uomo telefona alla moglie per dirle che sta per espatriare, ma prima vorrebbe parlarle alla Stazione centrale di Milano. La donna appende il telefono e guarda i carabinieri davanti a lei che hanno ascoltato la comunicazione, ormai la faccenda è nelle loro mani.

C’è voluto un po’, ma finalmente i tabulati dei cellulari di Jennifer Zacconi e di Lucio Niero sono nelle mani degli inquirenti. Non è vero che quella sera i due non si erano incontrati, perché dopo le 20.30 i loro telefonini hanno agganciato le stesse celle telefoniche (le antenne).

Intanto, a Milano, i carabinieri trovano Lucio Niero seduto su una panchina davanti ai treni in partenza. L’uomo ammette di avere incontrato Jennifer Zacconi, ma poi tre slavi l’avrebbero rapita. Lui, senza sapere perché, ha buttato in un cassonetto la maglia e la borsetta di lei. Gli inquirenti gli dicono che a questo punto tanto vale dire la verità e alla fine Lucio cede per esasperazione: «Mi avete rotto le scatole, va bene, l’ho strangolata!».

L’uomo racconta che aveva caricato Jennifer in macchina e si era fermato con lei in una piazzola di Maerne, una frazione di Martellago. Lì avrebbero iniziato a litigare, poi sarebbero scesi. Intorno a loro c’era un campo con grosse buche, perché erano appena stati estirpati alcuni alberi di magnolia. Preso da un raptus, si era avventato su Jennifer strangolandola con una corda. In realtà non c’era riuscito, come scoprirà l’autopsia, perché la ragazza è morta dopo che l’aveva sepolta in malo modo in una di quelle buche.

Gli inquirenti non credono che l’abbia portata lì casualmente e che non avesse avuto l’idea di ucciderla sin dall’inizio, perché altrimenti non si sarebbe portato dietro una corda per tentare di strangolarla. Quel luogo, del resto, sembra fatto apposta per nascondere un cadavere.       

Per evitargli l’ergastolo, l’avvocato di Lucio Niero chiede il rito abbreviato. Così, nel 2008, l’imputato viene condannato a 30 anni di carcere. Il giudice gli ha tolto l’aggravante della premeditazione, invocata dal pubblico ministero, e gli ha concesso l’incapacità di intendere e di volere al momento del fatto, come richiesto dall’avvocato difensore. La morte del nascituro non viene considerata omicidio, ma semplice aborto. Nel 2009 la condanna viene confermata in appello.

Anna Maria, per fare vedere a tutti che in realtà Hevan era un bambino già formato, non un semplice feto, reagisce con una provocazione terribile: autorizza il più diffuso quotidiano veneto a pubblicare in prima pagina la foto del suo corpicino senza vita, con addosso i vestitini che Jennifer gli aveva comprato.



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