JEAN GREY, LA FENICE CHE RISORGE

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Oggi più che mai i supereroi sono soggetti a morti e resurrezioni. Gli autori di fumetti hanno talmente abusato di questi espedienti narrativi che i lettori ormai non si emozionano più davanti alla dipartita di un personaggio, domandandosi semplicemente“quando lo faranno tornare?”.C’è stato però un tempo in cui la morte di un personaggio dei fumetti era un duro colpo al cuore del lettore, e il suo ritorno dalla tomba non era affatto scontato. In particolare, c’è un eroina che della propria morte e sul tornare in vita ha costruito l’esistenza editoriale:Jean Grey, nota non a caso comeFenice, il mitico uccello che risorgeva dalle proprie ceneri. Jean Grey è una delle prime supereroine della scuderia Marvel, creata da Stan Lee e Jack Kirby nel 1963 su X-Men n. 1, albo che si apre proprio con il suo ingresso nel team dei mutanti.La ragazza mostra i propri poteri ditelecinesiai compagni assumendo il nome diMarvel Girl. Come Susan Storm dei Fantastici Quattro, all’inizio Jean è l’elemento debole della squadra: se eccede nell’uso della telecinesi si stanca e perde i sensi.Inoltre, Stan Lee non voleva che ci fossero mai “imbarazzanti” scontri fisici tra donne e uomini. Jean Grey serve soprattutto per sviluppare le sottotrame rosa della serie. Tutti gli uomini X hanno una cotta per lei: perfino ilprofessor Xavier, in una vignetta, si dice innamorato, sebbene questo sentimento venga poi modificato in un più prudente “amore paterno”, vista la differenza d’età. In particolare la ama l’introversoScott Summers, aliasCiclope, che non riesce a dichiararsi a causa della sua “maledizione”, ossia non potersi mai togliere gli occhiali al quarzo rubino senza scatenare i suoi devastanti raggi ottici.Il cuore della ragazza, però, batte forte per lui…“se solo si accorgesse dei miei sentimenti!”. La situazione si evolve quando ai testi arrivaRoy Thomas, che oltre ad avviare la relazione tra i due, amplia i poteri della ragazza, rivelando su X-Men n. 43 del 1968 che ha anche poteri telepatici finora “repressi” perché non era ancora in grado di gestirli. Marvel Girl è parte attiva degli X-Men per tutta la durata del titolo, fino a quando nel 1970 inizia a pubblicare solo ristampe delle vecchie avventure, a causa delle scarse vendite. Jean Grey lascia il team nel 1975, quando lo sceneggiatoreLen Weine il disegnatoreDave Cockrumcreano la seconda genesi degli X-Men, composta da membri di varie nazionalità, lasciando il solo Ciclope della formazione precedente. Len Wein abbandona quasi subito la testata, lasciando il timone aChris Claremont, uno sceneggiatore che nutre un vero e proprio amore per la bella rossa. Alla prima occasione viene fatta tornare e messa al centro di quella che sarebbe diventata un cult tra le saghe dei mutanti Marvel. Nel celebre “Buon Natale, X Men” (Uncanny X-Men n. 98 del 1976) le gigantescheSentinelle, robot anti-mutanti, rapiscono Jean, Wolverine e Banshee portandoli su una stazione spaziale per ordine del perfidoSteven Lang. Il resto degli X-Men va in loro soccorso, ma mentre sono di ritorno sulla Terra lo shuttle su cui viaggiano viene investito da una tempesta elettromagnetica. Solo Jean può far atterrare l’astronave mantenendone l’integrità grazie alla telecinesi, ma lo sforzo rischia di ucciderla. Conscia di andare incontro alla morte, pur di salvare i propri compagni e l’amato Scott, Jean riesce nell’impresa portando lo shuttle a fare un atterraggio d’emergenza a New York, alla foce del fiume Hudson. Dopo essere precipitata nel fiume, dalle acque emerge una Jean Grey più potente che mai, con indosso un nuovo costume apparso dal nulla. Ribattezza se stessa con il nome diFenice, in una scena entrata nella storia. I suoi poteri si sono ampliati all’estremo, tanto da riuscire a manipolare telecineticamente la materia a livello subatomico (in questo modo ha creato dal nulla il proprio costume). Jean passa così dall’essere l’elemento debole del team a quello più potente. Claremont vorrebbe renderla un’eroina di livello “cosmico” per farne l’equivalente di Thor nel gruppo (idea che svilupperà anni dopo conCarol Danversrendendola Binary, un personaggio che ha molti aspetti in comune con Fenice) Con questa idea in testa, nel numero successivo rende Jean Grey protagonista di una run in cui gli X-Men affrontano gliShi’Ar, una “razza imperiale” aliena, dove, grazie all’incredibile potere di Fenice, scongiura la fine dell’universo contenendo la distruzione del potente cristallo M’Krann. Quando sulla serie degli X-MenarrivaJohn Byrne, che oltre a curare i disegni partecipa alle stesura delle storie, le cose per Jean Grey cambiano. I poteri di Fenice vengono rimossi in un arco narrativo destinato a passare storia: laSaga di Fenice Nera. Jean viene manipolata dal perfido illusionista Jason Wyngarde, aliasMastermind, membro dell’elitarioClub Infernale, facendole credere di vivere nel 1780 e di essere la perfidaRegina Neradel Club. Lasciandola così in balia del suo lato più oscuro e dei suoi desideri più sfrenati. La situazione che si viene a creare corrompe l’anima di Jean, tramutandola inFenice Nera, un essere folle di potere, che dopo essersi liberata di Mastermind vola nella spazio e raggiunge la galassia Shi’Ar.Qui per rigenerarsi assorbe l’energia di una sole alieno, facendolo esplodere e condannando così a morire cinque miliardi di alieni che vivevano nei pianeti intorno. Tornata sulla Terra, Fenice viene sconfitta in un duro scontro psichico da Charles Xavier, il quale riesce a privare la sua protetta della personalità e dei poteri di Fenice… giusto in tempo per affrontare il processo da parte degli Shi’Ar. L’imperatrice degli Shi’Ar,Lilandra, ritiene che Fenice sia una minaccia di livello apocalittico e la condanna a morte. Xavier riesce a ottenere una sorta di “ordalia” nella quale gli X Men si battono contro la Guardia Imperiale aliena per la vita di Jean Grey. Nei piani originali di Claremont e Byrne avrebbero vinto gli X Men, anche se i poteri di Jean sarebbero poi stati cancellati, inclusi quelli di telecinesi e telepatia. Diventata una semplice umana sarebbe tornata a casa, dove in seguito sarebbe stata tentata da Magneto con l’offerta di farle riottenere i suoi poteri.Questi sviluppi non vedranno mai la luce a causa diJim Shooter, il direttore generale della Marvel. L’avere spinto Fenice a porre fine a un intero sistema solare si rivela una scelta infausta da parte di Claremont e Byrne. Jim Shooter pensa che Jean non può cavarsela con una semplice “lavata di capo” per quello che ha fatto Ritenendo che i personaggi devono sempre agire in modo coerente, Shooter sostiene fermamente che un’eroina del calibro di Jean non può continuare a vivere con il peso sulla coscienza di tutte quelle vite. Deve pagare il prezzo per quello che ha fatto. Shooter fa così riscrivere il finale di Uncanny X-Men n. 137 (1980), nel quale Jean Grey, sentendo la personalità di Fenice tornare a farsi viva, e divorata dal senso di colpa per le vite che aveva preso, decide di suicidarsi facendosi colpire da un cannone Shi’Ar. Si tratta della morte di uno dei personaggi Marvel della prima ora, un evento storico per il fumetto. Gli X-Men impiegheranno anni per superare il lutto. Come abbiamo detto Chris Claremont amava Jean, per questo cerca di continuarne l’eredità spirituale creandoMadeline Pryor, una pilota d’aereo sosia perfetta di Jean e nuovo amore di Scott Summers, con il quale si sposerà e avrà un figlio. Claremont include anche nel teamRachel Summers, figlia di Scott e Jean proveniente da un futuro alternativo (quello apocalittico della storia “Giorni di un Futuro Passato”), che possiede i poteri della madre… inclusi quelli di Fenice.Il ricordo e lo spirito della bella rossa continua a sentirsi nella pagine di X-Men, anche dopo la sua morte. Negli anni ottanta, all’epoca in cui è uscita la saga di Fenice, la morte di un eroe era rara e definitiva. Ancora di più nel caso di Jean, in cui il diktat di Shooter ne impediva la resurrezione per motivi etici.Per riportarla in vita occorreva trovare un modo per redimerla. Il ritorno in vita di Jean Grey è da attribuire aKurt Busiek, il futuro autore di Marvels e Astro City. Busiek, uno dei tanti fan della bella rossa, all’epoca non ancora sceneggiatore, espone la sua idea a Roger Stern, che a quel tempo, nel 1986, scrive i Vendicatori. Secondo Busiek, per superare il diktat Shooter bisogna spiegare che Fenice è una entità totalmente separata da Jean Grey e non il lato malvagio della sua personalità. In questo modo la bella telecineta non ha nulla a che fare con il genocidio compiuto da Fenice. Stern rimane colpito dall’idea e la propone a John Byrne, che in quegli anni ha abbandonato da tempo gli X-Men e si sta occupando deiFantastici Quattro.Byrne a suo volta ne parla conBob LaytoneJackson Guice, i quali si preparano a lanciare una nuova serie mutante,X-Factor, che prevede la reunion dei membri fondatori degli X-Men (Ciclope, Bestia, Angelo e Uomo Ghiaccio) a cui però manca appunto Jean, e sta valutando se sostituirla con la bionda Dazzler, mutante creata da Shooter. L’idea di riformare il team originale al completo piace, e si propone l’idea a Shooter, che l’approva facendo in modo che la storia coinvolga ben tre testate Marvel.In Avengers n. 263, scritto da Roger Stern, i Vendicatori ritrovano sul fondo dell’Hudson un misterioso “bozzolo” che emette energia, e con grande fatica riescono a portarlo nella loro base.