IL MONDO IN CUI VISSE ANDREA PAZIENZA

IL MONDO IN CUI VISSE ANDREA PAZIENZA

Il fumettistaAndrea Pazienzae lo scrittorePier Vittorio Tondellistudiarono entrambi al Dams (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) presso l’Università degli Studi di Bologna. Parteciparono e vissero personalmente il movimento del ’77. Lo hanno descritto e illustrato nelle loro opere. Il movimento del 1977 e prima ancora quello del 1968 si svilupparono in un’Italia ancora in parte legata al passato. In diverse zone d’Italia l’agricoltura era tradizionale e non meccanizzata. L’industria, dopo le distruzioni della guerra, aveva conosciuto un periodo di ricostruzione e di sviluppo. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale gli americani inserirono l’Italia nel piano di aiuti Marshall. Questo piano consisteva in uno stanziamento di quasi 14 miliardi di dollari dell’epoca. Vennero suddivisi in quattro anni ai vari paesi europei che ne beneficiavano. Fu annunciato nel 1947 nell’università di Harvard dal segretario di stato americano George Marshall, da cui prese il nome. I circa millecinquecento milioni di dollari stanziati dal governo Usa per l’Italia furono destinati alla ricostruzione di linee ferroviarie, strade, ponti, acquedotti, fognature, case, industrie e aziende agricole danneggiate dalla guerra. Con il potenziamento delle strutture scolastiche, inoltre, l’Italia riprese la sua crociata contro l’analfabetismo. Il sorpasso (1962) del regista Dino Risi, con Jean-Louis Trintignant e Vittorio Gassman, rappresentava l’Italia del benessere appena raggiunto Dal 1950 iniziò una fase di grande sviluppo chiamata “Miracolo economico” o “Boom economico”. Milano, uffici tecnici comunali, Utc 1966 L’Italia poteva approvvigionarsi di materie prime e aveva a disposizione manodopera nazionale a basso costo. Dal 1955 al 1971 si trasferirono in Nord Italia, soprattutto dalle regioni del Sud e dall’Est, circa dieci milioni di persone per andare a lavorare in fabbrica. 1968, un corteo del movimento studentesco Fra il 1960 e il 1970 gli operai ebbero aumenti salariali importanti mentre la disoccupazione scendeva ai minimi storici. Cominciarono a iscriversi all’università anche giovani che non venivano da famiglie benestanti. Alcuni erano meridionali che andavano al Nord per studiare. Si iscrissero all’università molte ragazze anche in facoltà tradizionalmente maschili. Come si può notare dalle statistiche, nel 1945/46 i maschi erano i tre quarti della popolazione scolastica. Nel 1995/1996 la popolazione universitaria femminile superava quella maschile. Di tutti questi iscritti si laurearono nel 1945 quasi 20mila mentre nel 1995 furono circa 113mila. Nel 1945 le donne laureate erano un quarto degli uomini, mentre nel 1995/96 la percentuale delle donne laureate superò quella dei maschi. Lo spostamento scolastico dal Sud verso il Nord non si è mai arrestato. Ancora nell’anno accademico 2016/2017 più di un quinto degli studenti universitari meridionali lascia il paese natale e va a studiare in Lombardia e in Piemonte. Torino, Palazzo Campana occupato. Era la sede della facoltà di legge, matematica e lettere Nel 1967, sull’onda delle contestazioni studentesche americane avvenute in California dal 1964 all’università di Berkeley,  scoppiarono movimenti di protesta all’Università di Torino a Palazzo Campana. Nel 1968 il movimento contagiò tutte le università italiane. Nel maggio 1968 divampò a Parigi. Gli studenti chiedevano che fosse data la possibilità a tutti di studiare e frequentare l’università. Auspicavano lo studio di nuove materie, la possibilità di scegliere il proprio piano di studi, il contatto con nuovi soggetti politici e con gli intellettuali contemporanei. 1969, l’autunno caldo: manifestazione davanti a Mirafiori Nel 1969 il movimento studentesco si unisce alle lotte e alle rivendicazioni del movimento operaio. Proprio nel 1969 scadevano molti contratti aziendali. Nell’autunno di quell’anno scoppiarono le manifestazioni di protesta detteAutunno caldo. In seguito a queste lotte vennero riconosciuti aumenti salariali uguali per tutti. Alla Fiat gli operai che avevano compiuto atti violenti in fabbrica, devastando macchine e attrezzature, furono riassunti su richiesta del Ministro del lavoro, il democristiano Carlo Donat-Cattin. Milano, funerali dei morti di Piazza Fontana, 12 dicembre 1969 Il decennio che va dalla fine dell’autunno caldo fino a tutti gli anni settanta è stato chiamatoanni di piombo. Il ricorso alle armi dei gruppi più estremisti gettò il paese in uno stato che alcuni ricercatori francesi hanno definito di “guerra civile a bassa intensità”. Per tutti gli anni Settanta vi furono stragi, la prima (Piazza Fontana) avvenne nel dicembre 1969.Eccone alcune.12 dicembre 1969,strage di piazza Fontana a Milano: 16 morti e 88 feriti.28 maggio 1974,strage di piazza della Loggia a Brescia: 8 morti e 94 feriti.4 agosto 1974,strage del treno Italicus a San Benedetto Valdisambro: 12 mortie 105 feriti.2 agosto 1980,strage della stazione di Bologna: 85 morti e più di 200 feriti.23 dicembre 1984,strage del rapido 904 a San Benedetto Valdisambro: 17 mortie 267 feriti. Nelle strade i numerosi cortei potevano finire con gravi incidenti tra studenti e polizia. Milano, 14 maggio 1977, un “autonomo” spara Eroina venduta dalla Bayer L’eroinaè un derivato della morfina che a sua volta proviene dell’oppio. È una sostanza semisintetica ottenuta per reazione della morfina con l’anidride acetica. Per le sue proprietà sedative e antinfiammatorie era stata usata in medicina, prima di essere proibita a causa dei forti effetti collaterali legati alla dipendenza. I primi a vietarne l’uso furono gli Stati Uniti nel 1925. Il giudice francese Pierre Michel, ucciso nel 1981 in un attentato, mentre stava indagando con due colleghi italiani sul ruolo dei marsigliesi nel traffico internazionale di droga Negli anni sessanta uno dei più grossi laboratori di raffinazione dell’oppio, che arrivava dalla Turchia, aveva sede a Marsiglia. Riforniva di eroina soprattutto gli Stati Uniti. Una vasta operazione di polizia concordata tra i Paesi interessati distrusse i laboratori e smantellò la rete del traffico. Subito dopo si aprì una nuova rotta clandestina che portava l’oppio da Birmania, Thailandia e dagli altri paesi del cosiddetto Triangolo d’oro, ad Amsterdam, dove veniva trasformato in eroina. Il giudice francese Pierre Michel fu ucciso a Marsiglia nel 1981 mentre stava indagando con i colleghi italiani sul traffico internazionale di eroina che partiva da Marsiglia verso gli Stati Uniti. Slogan del movimento studentesco del 1968 Nel 1968 in Italia si iniziava a fumare hashish e marijuana che si producono partendo dalla canapa. La mafia siciliana era coinvolta con i marsigliesi nella raffinazione e nella esportazione dell’eroina negli Stati Uniti, ma in Italia ne girava pochissima. Il movimento hippy nasce negli anni sessanta in America e si diffonde velocemente Una parte del movimento giovanile era favorevole a sperimentare sostanze per tentare esperienze che si riteneva  potessero “approfondire e amplificare la coscienza”. Sorsero, a cominciare dagli anni settanta, delle comuni (cioè delle comunità dove si metteva tutto in comune) dove in teoria si praticava l’amore libero e a volte si consumava Lsd a imitazione dei movimenti americani e delle comunità hippy. L’Lsdè una fra le più potenti sostanze psichedeliche conosciute, in grado di provocare allucinazioni. Eroina iniettabile Intanto si introdusse eroina di ottima qualità a prezzi molto bassi, i ragazzi cominciarono a usarla e in breve tempo ne diventarono dipendenti. I prezzi presero a salire e ormai ai ragazzi occorrevano dosi giornaliere. Qualsiasi altra attività aveva perso urgenza e interesse. Secondo la testimonianza dell’autore di fumettiFilippo Scozzariquesto avvenne in particolare modo nell’estate del 1977. Il collegaAndrea Pazienzaavrebbe cominciato a usare eroina nella casa che occupava a Bologna. Gli ultimi giorni di Pompeo “Gli ultimi giorni di Pompeo”, realizzato da Pazienza tra il 1985 e il 1987, rappresenta la condizione di un giovane eroinomane. Andrea Pazienza, attraverso i fumetti, si esprimeva magistralmente con un linguaggio che i giovani capivano. Andrea Pazienza nel 1974 Pazienzafaceva parte di quelle avanguardie di ragazzi meridionali che negli anni vennero al Nord per studiare. Andrea Pazienza al mare in Puglia nel 1981 Figlio di un insegnante di educazione artistica e di una insegnante di educazione tecnica, nacque nel 1956 nelle Marche, a San Benedetto del Tronto dove il padre insegnava, ma crebbe a San Severo (Foggia) che era il paese natio del padre. San Menaio, Gargano, Foggia Andava al mare a San Menaio, un paesino sulla costa del Gargano. Era pieno di vitalità e di gioia di vivere. Andrea Pazienza, orso con farfalle Manifestò precocemente la propria creatività nel disegno tanto che i genitori cercarono per lui un liceo artistico quotato. Scelsero  il “Giuseppe Misticoni” di Pescara, dove si trasferì a 12 anni. Qui diventò amico del futuro fumettistaTanino Liberatore. Assemblea al Dams occupato, 3-3-1977: Umberto Eco e Luigi Squarzina Nel 1974 si iscrisse al corso di laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Bologna. Il Dams di Bologna fu il primo esperimento italiano in ambito accademico di un intero corso di laurea dedicato ad argomenti come lo spettacolo, la musica e le arti in genere. Era nato nel 1971 da un’idea e per iniziativa del grecista Benedetto Marzullo, che coinvolse docenti come Umberto Eco, Renato Barilli e Adelio Ferrero. Non intendeva avere niente a che fare con le accademie di belle arti perché privilegiava la comunicazione e il legame con la facoltà di lettere e filosofia. Il laureato Dams doveva essere un esperto di arte a tutto tondo e un operatore culturale. Lo stesso Umberto Eco, studioso, saggista e scrittore era un esempio di intellettuale che respingeva la distinzione rigida fra letteratura alta e bassa. Era un grande ammiratore e lettore di fumetti. Al Dams, Andrea Pazienza entra in contatto con tutta la comunità di studenti e professori. Conosce anche Pier Vittorio Tondelli. Manifesto della mostra romana del 2018 Disse di lui Pier Vittorio Tondelli:“Pazienza è riuscito a rappresentare, in vita e anche in morte, il destino, le astrazioni, la follia, la genialità, la miseria, la disperazione di una generazione che solo sbrigativamente, solo sommariamente, chiameremo quella del ’77 bolognese”. Il 17 febbraio 1977 il segretario della Cgil Luciano Lama viene contestato duramente durante il suo comizio all’università romana La Sapienza Il settantasette ebbe inizio con un comizio di Luciano Lama, segretario della Cgil, all’Università La Sapienza di Roma. Il comizio di Lama dentro l’università fu deciso dai vertici del Partito Comunista Italiano assieme a quelli della Cgil, motivandolo con la necessità di ripristinare le libertà sindacali e politiche all’interno dell’ateneo nelle mani dei contestatori senza il ricorso alle forze di polizia. Lo scopo era anche quello di allontanare dall’ateneo i simpatizzanti di Autonomia Operaia  (il movimento più all’estrema sinistra), isolandoli dagli altri studenti. Il comizio sfociò in una sassaiola e gli studenti si impadronirono del palco distruggendo il camion da cui parlava Lama con il grido di“Via, via la nuova polizia!”. Bologna inizio 1977, corteo degli indiani metropolitani La città di Bologna fu teatro di violentissimi scontri di piazza. L’11 marzo fu ucciso un militante del gruppoLotta Continua,Francesco Lorusso, durante le cariche per disperdere un gruppo di autonomi che avevano organizzato una contestazione nei confronti dell’assemblea di Comunione e Liberazione che si teneva quella mattina all’Università.