I SOSTITUTI DI JACK KIRBY E STEVE DITKO

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. 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Nel breve lasso di tempo che va dal ottobre 1965 al maggio 1966 escono tre archi narrativi indimenticabili: la trilogia del Coordinatore sull’Uomo Ragno, la trilogia dì Galactus sui Fantastici Quattro e il dittico dell’Organizzatore su Devil. La Marvel sembra proiettata verso un futuro più che mai radioso. Ma questo momento d’oro dura pochissimo, nel gennaio del 1966 Wally Wood litiga con Stan Lee e abbandona la Marvel. In luglio, in seguito a dissidi con Martin Goodman, lascia anche Steve Ditko. Quanto a Jack Kirby non si sente abbastanza considerato e toglie il piede dall’acceleratore. Ecco, a questo punto sarebbe interessante fare un gioco. Avete presente quei libri e film che iniziano con una domanda?Cosa sarebbe successo se Napoleone avesse vinto a Waterloo?Cosa sarebbe successo se Hitler non avesse perso la Seconda guerra mondiale? E cercano di immaginare come sarebbe cambiato il mondo se quelle ipotesi realmente avessero preso corpo. Il gioco delWhat if?ha sempre un certo fascino.Proviamo a giocarlo oggi, focalizzandoci su alcuni elementi che hanno cambiato per sempre il mondo Marvel.Cominciamo! La diatriba tra Stan Lee eWally Woodinizia con il n. 10 di Daredevil. Su questo numero compare una nota a margine dal tono un po’ piccato:“Da molto tempo Wally Wood voleva scrivere una storia oltre che disegnarla, e il magnanimo Stan (che comunque voleva riposarsi) ha accettato”. Wally Wood, come Jack Kirby e Steve Ditko, non digeriva il metodo di Stan Lee, che significava scrivere le storie senza essere pagati per il lavoro di sceneggiatura e senza vedersi riconosciuti i crediti relativi. La storia in questione è simile alle precedenti, che erano sempre di Wood anche se non firmate. Alla fine dell’episodio troviamo un’ambigua didascalia di Lee:“Ora che Wally si è sbizzarrito a scrivere la sua storia, ha lasciato al povero Stan il compito di terminarla sul prossimo numero. Ce la farà il nostro eroe? Questo è il vero mistero!”.Cosa era successo? Stan Lee aveva ceduto le redini a Wood controvoglia. Quando Wood gli consegnò le tavole, Stan disse che era una storia senza speranza: che avrebbe dovuto riscriverla tutta da capo. Wally Wood la prese male e abbandonò la Marvel. Quando l’albo uscì, Wood si accorse che in tutto Stan Lee“aveva cambiato solo cinque parole”. Il dissidio non era poi così profondo e una riappacificazione era senz’altro possibile. Ma dopo la Marvel, Wally Wood si dedicò a tempo pieno allaTower Publications, un’azienda famosa per la sua linea di romanzi erotici tascabili che aveva deciso di aprire una divisione dedicata ai fumetti. Il titolo di punta della Tower erano iThunder Agents, un mix fra i due generi di successo degli anni sessanta: le spie e i supereroi.Possiamo dunque immaginare che Wood avrebbe spinto Devil su questi territori e che lo avrebbe trasformato in una specie di Nick Fury cieco? Non lo sapremo mai, resta il rammarico di non aver potuto assistere allo sviluppo del filone noir inaugurato con la sua ultima storiae che non rivedremo fino a Frank Miller. Steve Ditkosi separò dalla Marvel nel 1966. Circolano diverse versioni sui motivi dell’abbandono, che probabilmente non conosceremo mai con esattezza. C’erano dissidi con l’editoreMartin Goodmanper il mancato riconoscimento dei diritti sulle sue creazioni e c’erano dissidi con Stan Lee sulla direzione da dare a Spider-Man in generale e sulla identità ancora da svelare di Goblin, in particolare. Fatto sta che un giorno Ditko consegnò i suoi ultimi lavori a Sol Brodsky, il direttore di produzione, salutò e se ne andò. L’uomo non aveva un carattere facile. Dopo l’abbandono, Steve Ditko abbe ancora un paio di anni molto creativi durante i quali lavorò per la Charlton Comics e per la Dc Comics. Per la Charlton creòBlue Beetle, The Question e Captain Atom (tutti e tre questi personaggi sarebbero diventati, due decenni dopo, la base per Night Owl, Rosroach e Dottor Manhattan nella miniserie Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons, che senza Ditko probabilmente non sarebbe esistita).Per la Dc creò The Creeper e Hawk and Dove. Poi, nel 1968, la luce cominciò a spegnersi. Le storie dell’ultimo periodo dell’Uomo Ragno sono comunemente considerate inferiori alla media. Gli intrecci latitano e spesso gli episodi si risolvono in lunghe scazzottate con il nemico di turno, Peter Parker tende a isolarsi dai personaggi di contorno mettendo in luce un carattere sempre più problematico. Sono il risultato della frustrazione di Ditko verso i mancati riconoscimenti da parte della Marvel o il segno di un iniziale declino della spinta creatrice che lo aveva sostenuto nei quattro anni?Contava anche il fatto che ormai Ditko impediva a Lee di avere qualsiasi influenza sulle trame. I personaggi creati da Ditko dal 1966 al 1968 sono molto interessanti e avrebbero potuto essere tutti dei nuovi e riuscitissimi nemici del Ragno. Meno interessanti erano le storie in cui Ditko li inseriva. Insomma anche se Ditko fosse rimasto all’Uomo Ragno senza collaborare con Stan Lee probabilmente non avremmo avuto un’altra storia all’altezza della trilogia del Coordinatore. A prendere il posto di Steve Ditko su Spider-Man viene chiamatoJohn Romita, mentreGene Colaninizia la sua run sulle pagine di Devil.Sia Romita sia Colan dal punto di vista grafico sono impeccabili, ma nessuno dei due se la cava bene come sceneggiatore. Il “metodo Marvel”, che forse dovremmo chiamare il “metodo Stan Lee”, funzionava se supportato da disegnatori in grado di imbastire un racconto coerente. Come era stato il caso di Jack Kirby, Steve Ditko, Bill Everett e Wally Wood. Con due disegnatori come Colan e Romita, Lee era costretto a fare una cosa che non gli veniva molto bene: sceneggiare. O comunque essere più presente. Le storie di Devil e dell’Uomo Ragno dopo il 1966 si indeboliscono e le due testate iniziano inesorabilmente a perdere lettori. Nel 1970, come un fulmine a ciel sereno, accade l’impensabile, Jack Kirby lascia la Marvel per la Dc. Cosa avrebbe fatto Kirby se fosse rimasto suThorè cosa abbastanza nota. Nel 1966 ci fu un momento in cui Kirby avrebbe voluto far progredire la saga del Dio del tuono passando attraverso ilRagnarok, la mitica apocalisse norrena. Una serie di eventi catastrofici tra cui spicca una grande e gloriosa battaglia finale tra le potenze della luce e dell’ordine e quelle delle tenebre e del caos, la quale causerà la morte dei personaggi del ciclo mitologico: Odino, Thor, Balder, Heimdall e Loki.A questa apocalisse, come nel mito, sarebbe seguita larigenerazionedel mondo distrutto, l’inizio di un’età felice, con una nuova dinastia divina e una rinnovata progenie umana. Questa nuova dinastia divina Kirby l’aveva ben chiara in mente: i “nuovi dei” sarebbero stati il risultato di una fusione tra divinità e tecnologia. Stan Lee e Martin Goodman però avevano per le mani un titolo che già vendeva piuttosto bene e non avevano la minima intenzione di rivoluzionarlo. Così Kirby dovette emigrare alla Dc per realizzare le proprie idee. Un gran peccato perché dei suoiNuovi Deiabbiamo potuto leggere soltanto una versione tronca e mutilata, decontestualizzata rispetto alla mitologia norrena. Già così, comunque, la saga dei Nuovi Dei è uno dei punti più alti del fumetto. Apokolips e New Genesis, Orion e Scott Free con tutte le laceranti contrapposizioni. Guerra contro desiderio di pace, astuzia contro valore, vendetta contro misericordia e pazienza, natura paradisiaca contro tecnologia infernale.