I MONDI DI TEX E DI ZAGOR COLLIDONO

I MONDI DI TEX E DI ZAGOR COLLIDONO

In uno “Speciale” della serie “Tex Willer”, scritto da Mauro Boselli e disegnato da Alessandro Piccinelli, il giovane Tex incontra uno Zagor di 56 anni.

Erano in tanti a chiedere l’incontro tra Tex e Zagor. Però i commenti che leggiamo su Internet sembrano tutti contrari, perché i due personaggi vivono, di fatto, in due mondi diversi: più fantastico quello di Zagor, più realistico quello di Tex.

L’incontro tra Tex e Zagor si preannuncia, in un certo senso, parecchi anni fa. Nella storia “Il segreto degli Anasazi” (Zagor n. 357 del 1995), forse la migliore di Boselli, uno sciamano hopi profetizza che “un grande capo bianco proteggerà i navajos dal male”. Questo grande capo bianco è chiaramente Tex. Boselli ha così creato una sorta di “collegamento” tra il mondo di Tex e quello di Zagor.

Successivamente, durante uno dei suoi viaggi, Zagor arriva in Texas dove incontra Digging Bill, un suo vecchio amico ossessionato dalla ricerca dei tesori, e successivamente il ranger Adam Crane e Lupo Grigio. La serie di Zagor si arricchisce di una “continuity” prima assente, almeno nelle storie non scritte da Sergio Bonelli (alias Guido Nolitta). Ritroviamo quindi Adam Crane e Lupo Grigio in una seconda storia, intitolata “Fratelli di sangue” (n. 411 del 1999).

Forse Boselli avrebbe voluto scrivere una terza storia con questi personaggi, ma gli impegni con Tex lo allontanano da Zagor. C’è anche da dire che dopo il viaggio di Zagor in Sud America, che aveva orchestrato, ha ricevuto molte critiche… forse perché si temeva potesse scalzare Moreno Burattini dal trono di legittimo erede di Nolitta.

Per il sessantennale di Zagor, però, Boselli ha deciso di partecipare ai “festeggiamenti” coronando il desiderio di non pochi lettori di entrambe le testate, proponendo finalmente l’incontro tra i due personaggi storici dell’universo bonelliano.

In realtà, Sergio Bonelli era sempre stato contrario all’incontro. Aveva detto: “Farebbe veramente ridere: diverse sono le caratteristiche dei personaggi (Tex è più serioso), diversi sono il tipo dei disegni, farebbe veramente ridere…”. E anche “invecchiare Zagor sarebbe un autentico anatema”

Le cose sono cambiate con la nascita della testata “Tex Willer”, che racconta le storie del giovane Tex (ventenne). Zagor adesso ha “solo” 56 anni. E Cico? Forse è in pensione…

Certo, ci sarebbe da spiegare che fine abbia fatto Frida Lang… Zagor si sarebbe dovuto sposare con lei, attaccando la scure al chiodo, e invece combatte ancora a 56 anni…

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E la storia?

Come abbiamo detto si tratta della “terza parte” della storia dei “Fratelli di sangue”. Apprendiamo che Lupo Grigio è morto (e pensare che Boselli non l’aveva fatto morire prima perché secondo lui in una serie come Zagor un finale così tragico sarebbe stato eccessivo). Allo stesso tempo è una storia di Tex, piena quindi di storicismi.

I due eroi finalmente si incontrano: Zagor riesce a disarmare Tex con la scure, e gli appioppa uno sganassone. Tex però si riprende subito e i due iniziano a combattere. Non sembra esserci un vero vincitore, anche se Zagor riesce nell’impresa di disarmare Tex prima che spari (cosa che non è riuscita a nessuno).
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Successivamente i due diventano “amici”, Zagor ricorda la profezia dello sciamano hopi e si convince che il “grande capo bianco che difenderà i navajos” sarà proprio Tex. I due affrontano vari nemici, e qui prevale l’anima texiana, dove lo scontro con gli avversari è solo una partita a bowling per abbattere più birilli possibile.
La storia si conclude con un messaggio, una specie di lettera, di Zagor a Tex.

Che dire, dunque? Si tratta di un episodio per certi versi emozionante. Alcuni lettori hanno criticato la scelta di “incastrare” l’incontro tra Zagor e Tex nella continuity di una “saga” zagoriana molto lunga, ma in realtà la storia è leggibile benissimo così com’è e, anzi, è come leggere due storie in una. Possiamo considerarla un “ritorno” di Boselli a Zagor, e allo stesso tempo un team-up.

Un’ultima considerazione che rischierà di provocare una serie infinita di contraddizioni, un po’ come i viaggi del tempo.

Inizialmente, in questo episodio, Zagor afferma di essere un eroe “fallito”, che non è riuscito a fermare la fine degli indiani. Questa affermazione si “incastona” con la storia di Tiziano Sclavi intitolata “La fine del mondo”: Zagor vede la fine di Darkwood, e capisce che la sua opera di pace è solo un sogno, e che non potrà durare.

C’è da dire che, nella storia di Sclavi, Zagor finisce poi in un “mondo parallelo”, quello che in realtà è il nostro mondo! Però nel mondo di Zagor (Decio Canzio, un tempo direttore della Sbe, diceva che Zagor è fantastico e non ha bisogno di “storicismi”) le tribù vivono in pace.

In un certo senso, il vero eroe “fallimentare” è Tex perché vive nel mondo “reale” (per quanto possa esserlo un eroe dei fumetti), storicizzato. È nel “mondo” di Tex che gli indiani vengono tolti di mezzo dal passaggio dell’uomo bianco.

 

 

 

1 commento

  1. Boselli sembra avere un certo gusto nel gestire incontri fra “campioni” che finiscono per rispettarsi a vicenda, in fondo questa cosa era già accaduta quando Zagor incontrò Andrew Cain…
    Forse all’epoca Cain rappresentava un po’ Tex stesso, dato che Sergio questi team up non li assecondava tanto…
    Tex e Zagor sono due mondi molto diversi, tanto manicheo il primo quanto “possibilista” il secondo, io li lascerei ognuno a casa sua… 🙂

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