I MILLE VOLTI DI FERDINANDO CORBELLA

I  MILLE VOLTI DI FERDINANDO CORBELLA

Degli autori della Casa Editrice Universo forse Ferdinando (detto anche Fernando) Corbella è stato quello che più ha messo mano con i suoi disegni sul più alto numero di Intrepido, Albi dell’Intrepido e Il Monello. Dai rebus ai giochi, dalle illustrazioni dedicate ai fatterelli strani o storici, a quelle di divulgazione con tematiche varie, dalle copertine di testata ai fumetti, sia autoconclusivi sia con personaggio fisso (di genere avventuroso, drammatico e comico).

Rivediamo la sua biografia affidandoci alle notizie riportate da Luigi Marcianò e Ruvo Giovacca nel n. 47 di Ink della Menhir Edizioni, rivista creata e diretta da Paolo Telloli.

Ferdinando Corbella nacque a Milano nel 1915. Rimasto orfano in tenera età della madre Clelia, che apparteneva alla famiglia nobile De Paoli Sailer, poté contare sulla cura dei parenti come il nonno paterno Napoleone, il quale lavorava per il Teatro La Scala come disegnatore di armi e armature. L’ambiente artistico stimolò il talento del giovane Ferdinando e la zia materna Matilde Sailer pagò i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove ottenne riconoscimenti e premi.

Inizia come aiuto scenografo e costumista, ottiene poi una formazione artistica più concreta assistendo il pittore Lucio Fontana (che in seguito diverrà celebre per le tele tagliate) nella realizzazione di cartelloni pubblicitari per uomini-sandwich. Nel 1932 vince un concorso dell’Ente Turistico delle Colonie grazie al quale parte per l’Egitto, dove esegue illustrazioni e disegni per i dépliant. Qui conosce la futura moglie Lidia Peroni.

Debutta nel fumetto nel 1938 scrivendo e disegnando le storie di Pinguino per la Casa Editrice Vittoria, poi collabora con il settimanale Guerin Meschino. Nel 1941, in piena Seconda guerra mondiale, notato dal produttore cinematografico Anton Gino Domeneghini entra a far parte dei disegnatori del lungometraggio animato La Rosa di Bagdad, che avrebbe dovuto essere la risposta italiana alla Disney.

Contemporaneamente Corbella collabora agli “Albi della Fantasia” delle Edizioni Alpe disegnando Cucciolo, il personaggio ispirato a Topolino che avrà una testata propria fino al 1989.

Finita la guerra, illustra la pubblicità per la Ducotone Montecatini, cosa che si ripeterà negli anni. Continua a dedicarsi alla sola illustrazione lavorando per la casa editrice cattolica Il Carroccio e per il libri illustrati della casa editrice Vitagliano, abbellendo classici dell’avventura per ragazzi notissimi come “Ventimila leghe sotto i mari” o poco conosciuti come “Memorie di un elefante”.

Per la casa editrice Bea illustra fiabe e disegna anche per l’enciclopedia Conoscere della Fabbri e Vita Meravigliosa dell’editore  Gino Conte.

Lavora per la Rizzoli con copertine e fotoromanzi a fumetti, per le riviste Festival e Luna Park. Un fortunoso incontro gli fa conoscere Giovanni De Simone, proprietario della casa editrice Nika, con il quale oltre all’amicizia nacque una prolifica collaborazione che portò alla creazione del fumetto western Ted Furia, scritto da Gian Giacomo Dalmasso.

Locandina promozionale di Ted Furia (sopra) e una pagina del fumetto (sotto)

Il successo del comprimari di Ted Furia spinse la Nika a pubblicare anche gli albi di Tigra Bianca, Penna Verde, Briscola, Buffaletto Bill e Furetto, oltre a Don Giacinto (ispirato a Don Gnocchi). Personaggi che permisero a Corbella di destreggiarsi tra l’avventura e il comico.

Due iniziative editoriali della Nika dedicate a Piccola Freccia

 

Successivamente, per il settimanale per bambine La Vispa Teresa di Giorgio Pierotti, pubblicato dall’Editoriale Dea, produsse copertine e illustrazioni interne oltre a storie di ampio respiro.

Nel 1950 passa alla Casa Editrice Universo, legando il proprio nome alla serie Roland Eagle, durata dal 1951 al 1964, su testi di Luigi Grecchi.

Sopra e sotto, due pagine a colori di Roland Eagle, il fortunato personaggio di Luigi Grecchi rieditato negli anni novanta nei volumi “Classici dell’Intrepido”

Il tratto e le figure rigide di queste pagine mi ricordano vagamente un autore specializzato in ambientazioni marine molto lontano da Corbella: Bill Everett, il creatore di Sub-Mariner. Altro dettaglio che a mio parere li associa è il taglio esotico che entrambi danno agli occhi dei personaggi. E possiamo essere certi che nessuno dei due conoscesse l’opera dell’altro, anche se a Milano qualche comic book americano arrivava nelle due o tre edicole internazionali.

Copertine per gli Albi dell’Intrepido

 

Alla Universo, Ferdinando Corbella finì con il dilagare, come accennato all’inizio dell’articolo. Sempre su testi di Grecchi, nei primi anni sessanta disegnò gli ultimi episodi di Junior e di Ares, precedentemente disegnati da Loredano Ugolini, e continuò Dave Devil (sempre per coincidenza nel 1964 Bill Everett creò Daredevil – NdR), precedentemente disegnato da Renzo Restani.

Sopra e sotto, Dave Devil dall’Intrepido del 1964

Jimmy Jet è stato un effimero settimanale in piccolo formato della Universo dedicato al personaggio di Antonio Mancuso e Lino Jeva. Corbella si occupava delle copertine.

Molti furono i personaggi comici a cui Corbella si dedicò: Narcisio Putiferio, Rick Provvidenza, Il Commissario Grasset (parodia del Maigret magnificamente interpretato da Gino Cervi per la Rai), di cui scrisse anche i testi.

Come nella rivista americana Mad, in queste due pagine del commissario Grasset sono ammucchiate le caricature dei personaggi dello spettacolo e di politici. Curiosa e originale anche la commistione fra il bianco e il nero con il colore, Grasset fu pubblicato su Il Monello Jet (questo è il nome preso da Il Monello tra il 1964 e il 1967, “fondendosi” con il settimanale di Jimmy Jet).

l commissario Grasset da Il Monello Jet

Per l’Intrepido degli anni sessanta Corbella ebbe anche il compito di aprire il Romanzo Completo (ovvero la storia lunga di fumetti senza personaggio fisso) con una pagina dipinta a colori come “copertina interna”. Compito poi svolto da Gino Pallotti.

Due pagine d’apertura del Romanzo Completo eseguite da Ferdinando Corbella

Non contento, il prolifico Corbella illustrava anche redazionali e racconti.

Nel 1965 disegna tre episodi di Diabolik per la Astorina. Sempre negli anni sessanta, in collaborazione con il figlio Roberto realizza quasi la totalità della rivista Scarpantibus, ispirata al popolare personaggio della trasmissione radiofonica Alto Gradimento creata da Giorgio Bracardi.


Per le tre testate della Universo (Intrepido, Il Monello e Albi dell’intrepido) disegnò numerose storie per “serie a tema” senza personaggio fisso, come A Sirene Spiegate, Senza Legge, Gli Uomini Del Mare, quest’ultima serie creata da Angelo Saccarello, e centinaia di liberi dove diede più sfogo alla sua visione grafica, con soluzioni varie e a volte innovative. Ecco alcuni esempi.

Pagina di un fumetto “libero” venato di umorismo (1975)…

… e una tratta da Senza Legge, serie senza personaggio fisso de Il Monello (1973)

 

Sopra e sotto: due pagine dal settimanale Albo Motori (ex Albi dell’Intrepido) del 1980 dimostrano una volta di più la versatilità grafica di Corbella

Abile nell’imitare il segno grafico dei propri colleghi come Loredano Ugolini, Corbella produsse molti episodi per gli inserti o gli albetti di Billy Bis, qualche storia di Lone Wolf, di Ghibli e de I Due dell’Apocalisse.

L’albo tascabile Billy Bis Super (dedicato al personaggio principale dell’Intrepido tra gli anni sessanta e settanta), disegnato da Ferdinando Corbella con lo stile di Loredano Ugolini

 

Nel 1977, per Il Monello, Corbella realizzò anche una serie impegnativa nella resa emozionale: Jellow Cab 437, sceneggiata da Gianni Borracino, chiaramente ispirato al film Taxi Driver di Scorsese. C’è da dire che lo sceneggiatore non concordava con la scelta di Corbella come disegnatore della serie. Personalmente ho apprezzato i pochi episodi che ho letto di Jellow Cab 437. Forse i disegni di Ferdinando Corbella sono un po’ affaticati, ma ancora efficaci nel creare l’atmosfera sospesa della sceneggiatura.

L’insolito personaggio creato da Gianni Borracino, fisicamente ispirato all’attore Gerard Depardieu

Negli anni ottanta Ferdinando Corbella lascia i fumetti a causa della grave crisi del settore di quel decennio, che porta la stessa Universo a ridurre drasticamente la presenza dei fumetti nelle proprie pubblicazioni.

Muore nel 1995 dopo una lunga carriera e tanta produzione, ignorato dai critici ma ricordato da chi viaggiò lontano con la mente grazie alle avventure disegnate da lui.

 

(C) degli aventi diritto

 

 

3 commenti

  1. Siete sicuri che Ferdinando Corbella abbia disegnato nel 1943 “Cucciolo” di Rino Anzi??

  2. Caro Prospero, nel fumetto più vado avanti e più dubbi mi vengono. Sembra che le sceneggiature di Tizio le scriveva Caio quando non era ancora famoso e quando lo diventò le sue erano scritte da X che si firmava Y. E così sembra con dei disegnatori che avevano studi popolati di talenti Tizi, Cai e X e Y.
    Però alla tua domanda diretta posso rispondere che così riporta anche la Guida al Fumetto Italiano:
    http://www.guidafumettoitaliano.com/guida/testate/testata/2136
    e poi c’è questo post interrogativo che nel nostro caso diventa affermativo:
    https://marcopugacioff.blogspot.com/2016/08/ferdinando-corbella.html
    Nell’articolo scritto da Ruvo Giovacca nel n.47 di INK il giornalista scrive:
    “Nello stesso tempo realizza qualche fumetto per ‘Gli Albi della Fantasia’ delle Edizioni Alpe
    firmandosi con lo pseudonimo di Roberto Peroni, il nome del figlio nato qualche anno prima.”
    Altro per il momento non posso aggiungere.
    Un saluto.
    Arcangelo

  3. Di nuovo qui per aggiungere un link:
    https://vintagecomics.forumcommunity.net/m/?t=59297704
    Questo dovrebbe spazzare via ogni dubbio al riguardo.
    Ci sono immagini e firme.
    Un grazie a vintagecomics
    Ciao Prospero.

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