I GRANDI AUTORI DEL CORRIERE DEI RAGAZZI

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History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Nato nel 1972 come tentativo di modernizzare ilCorriere dei Piccolie di sdoppiarlo in due testate diverse per età, nonché di approfittare del boom delle vendite di fumetti in Italia durante i primi anni settanta, ilCorriere dei Ragazziarriverà per qualche anno a proporre sulle sue pagine il meglio del fumetto italiano. Il direttoreGiancarlo Francesconi, finché rimane sul ponte di comando, riesce a tenere alto il livello qualitativo degli autori. Non è altrettanto fortunato con le vendite, che calano dalle iniziali 250mila copie alle 100mila del 1975, l’anno in cui lascia la direzione. RicordaAlfredo Castelli, allora redattore del Corriere dei Ragazzi:“Credo che tutti abbiamo un rimpianto per una situazione particolare; può essere un amore, una vacanza, il sessantotto, una certa sensazione. Il rimpianto deriva dalla precisa coscienza che la situazione è assolutamente irripetibile (e se questa presa di coscienza non c’è, si rischia di trascorrere la vita a tentare inutilmente di ripeterla anziché viverne delle altre altrettanto piacevoli, ma diverse). Bene, in un momento particolare un direttore particolare, un gruppo di redattori e di collaboratori particolari ha messo insieme, in una casa editrice particolare, un giornale davvero irripetibile”. Poteva sembrare un’alba, era in realtà un tramonto. Il tramonto di una rivista indirizzata ai “ragazzi intelligenti” in un periodo dove L’Intrepido e Tex, realizzati con formule più popolari,vendevano ben oltre il mezzo milione di copie. Qui ci occuperemo solo dei personaggi realistici, non dei grandi fumetti umoristici come Jak Mandolino diJacovitti, Nick Carter diBonvi, Lupo Alberto diSilver, Zio Boris diAlfredo CastellieCarlo Peroni, Altai & Jonson diTiziano SclavieGiorgio Cavazzano, La contea di Colbrino diAdriano Carnevali, Lo zoo pazzo diMario GombolieMassimo Mattioli, e nemmeno di Valentina Melaverde diGrazia Nidasio, che ci riserviamo di trattare in altri articoli. ConI grandi nel giallo, Mino Milani riesce a mettere assieme la sua passione per la storia e quella per la letteratura gialla.“La storia mi è sempre piaciuta, fin da ragazzo. Il passato è l’unica cosa che abbiamo, perché il futuro non c’è, deve ancora venire, e il presente cambia ogni giorno, è solo il passato che ci appartiene: noi possiamo giudicarci da quello che abbiamo fatto e quello che già abbiamo fatto ci dice quello che dovremo fare”, dice Milani. L’idea è quella di ambientare storie gialle in epoche passate, dove il ruolo dell’investigatore viene ricoperto ogni volta da un personaggio storico diverso.Abbiamo così l’opportunità di vedere figure come Michelangelo, Leopardi, Einstein, ma anche la meno intellettuale Marilyn Monroe, alle prese con indagini improbabili. Sergio Toppi in queste pagine è molto maturato rispetto ai tempi del Corriere dei Piccoli: già rifulge quello stile che lo farà diventare uno dei disegnatori più ammirati del mondo. InLa parola alla giuria, Mino Milani chiama a interagire in prima persona i lettori come giurati in processi a carico di personaggi storici controversi: in base alle loro risposte inviate per posta, un personaggio viene “assolto” o “condannato”. “È stato Alfredo Castelli a portarmi al Corriere dei Ragazzi”, ricorda Milo Manara, che precedentemente lavorava al tascabile erotico di Jolanda.“In quel periodo sentivo il bisogno di cambiare, di evolvermi. Ne avevo un bisogno quasi vitale. Stavo rischiando di bruciarmi, lavoravo troppo in fretta e, quindi, male. Le prime tavole di ogni storia di Jolanda de Almaviva le facevo abbastanza bene, decentemente, ma le ultime erano spesso vergognose. Il punto era che avevo seri problemi a organizzarmi. Per le tavole iniziali di una storia, quelle ‘buone’, impiegavo anche un giorno di lavoro ciascuna. Dopodiché, per rispettare le consegne, mi riducevo a disegnare decine di tavole al giorno. Anche cinquanta in un giorno. Roba da matti. Il Corriere dei Ragazzi mi ha permesso di cambiare vita, lavorando con i ritmi giusti”. In una storia scritta da Mino Milani per un’altra serie storica senza disegnatori fissi,Il nostro inviato nel tempo, Milo Manara ha utilizzato per la prima volta quello stile alla Moebius, con tantissimo tratteggio, che avrebbe potuto sembrare inadatto, troppo sperimentale e moderno.“Tuttavia Mino Milani deve averci visto qualcosa di buono, dato che lo ha convinto ad affidarmi la sua nuova serie intitolata La parola alla giuria”. Intorno alle avventure deIl Maestro, uno dei migliori personaggi creati da Mino Milani, si è sviluppato negli anni una sorta di culto. Alcuni appassionati lo venerano come un personaggio centrale del fumetto italiano, essendo in qualche modo precursore di alcuni dei più significativi eroi di carta italiani come Martin Mystère e Dylan Dog. Se rileggiamo oggi queste storie troveremo che la loro scrittura è invecchiata, sia per i testi sia per il linguaggio fumettistico in generale. I personaggi parlano spesso in modo innaturale, ben distante dalla lingua parlata, impelagandosi in dialoghi verbosi e didascalici che frenano lo sviluppo dell’azione.Abbondano fastidiose didascalie che danno indicazioni di tempo, luogo o commentano la scena appesantendo anch’esse lo scorrimento dell’intreccio. È nella scelta degli argomenti che possiamo trovare il vero punto di forza della serie, Milani prende spunto da leggende, archeologia e fantascienza, esoterismo, racconti di fantasmi e sugli ufo, mettendo in mostra una fantasia inesauribile.In queste pagine troviamo, inoltre, un Aldo Di Gennaro meno illustratore e più fumettista del solito. Gli aristocraticiè una serie che ancora oggi viene ristampata. Le avventure del gruppo di ladri gentiluomini sono uno dei punti più alti del Corriere dei Ragazzi. Rivelano in maniera definitva un autore di fumetti nuovo e geniale, con il gusto per l’erudizione, l’ironia e il citazionismo: il milanese Alfredo Castelli. Creata nel 1973, la serie si distingue per numerose scelte particolari. Innanzitutto, i protagonisti sono un gruppo di ladri. In una pubblicazione per i figli di “buona famiglia” come il Corriere dei Ragazzi, un settimanale dell’autorevole Corriere della Sera, è una cosa piuttosto nuova.L’atmosfera generale del fumetto non è però quella tipica dei noir alla Diabolik. Prevale un tipico humor inglese sulla falsariga di telefilm comeAttenti a quei due, a sdrammatizzare il tutto. Si trattava di un fumetto corale, cosa abbastanza rara nel fumetto italiano. Alcuni ci hanno visto dei riferimenti allo scalcinato Gruppo Tnt di Max Bunker e Magnus, ma Castelli sostiene che entrambi si ispirano a un film degli anni sessanta:Sette uomini d’oro. Il personaggio di Jean porta, all’interno di un settimanale piuttosto puritano, un pizzico di sottile erotismo, grazie anche al raffinato equilibrio del tratto di Ferdinando Tacconi, che proprio in quel periodo collabora ai tascabili erotici di Renzo Barbieri. Con questa serie Alfredo Castelli dà il via al gran ballo delle citazioni che lo accompagnerà per il resto della carriera.L’Ombraè Grant Shade, un nome che allude a Sam Spade, l’investigatore di Dashiell Hammett.L’Ombra è un detective creduto morto allo stesso modo di Denny Colt / Spirit di Will Eisner. Gettato con la sua auto in un lago, sopravvive venendo a contatto con sostanze tossiche che gli donano poteri speciali, un po’ come il Joker. Quando entra in azione contro i criminali impugna due colt 1911, come il re delle pulp di cui porta il nome: The Shadow.L’Ombra introduce questo nuovo linguaggio che coglie e mescola svariate suggestioni provenienti sia dalle epoche passate sia dai media attuali. In certi momenti sfiora il metafumetto. Questa tecnica di Alfredo Castelli verrà portata all’esasperazione da Tiziano Sclavi sulle pagine di Dylan Dog.I disegni sono di un onesto professionista friulano, Mario Cubbino, che disegnava Wallenstein per i tascabili di Renzo Barbieri. Giancarlo Alessandrini nei primi anni settanta si presenta alla redazione del Corriere dei Ragazzi per proporsi come disegnatore. Il suo stile colpisce positivamente Aldo Di Gennaro e il direttore Giancarlo Francesconi, così il disegnatore marchigiano inizia subito a collaborare. Il suo primo episodio pubblicato appartiene alla serie L’inviato nel Tempo, su testi di Mino Milani. A questo seguono numerosi altri racconti per serie come Uomini contro, Fumetto verità e la serie fantascientifica Anni duemila.Il frutto più generoso della collaborazione tra Milani e Alessandrini è la saga diLord Shark. Il protagonista è Philip Corbett, un ufficiale inglese di nobile famiglia dell’Ottocento, spedito in una guarnigione del nord dell’India agli ordini di un comandante autoritario e brutale. Per Corbett arriva il giorno in cui, non riuscendo più a sopportare gli abusi del generale Mac Warren, decide di disertare e, con un pugno di uomini a lui fedeli, diventa un fuorilegge che raddrizza i torti compiuti dai connazionali.Lo stile di Alessandrini risente ancora delle grandi firme del vecchio Corriere dei Piccoli, come Pratt, Di Gennaro e Uggeri, oltre che dei maestri americani Toth, Caniff, e Robbins. Ma già inizia a farsi largo quel tratteggio vagamente mutuato da Moebius che vedremo nella sua più importante creazione grafica per la Bonelli: Martin Mystère.