GLI ITALIANI NON SANNO FARE I SUPEREROI – POSTA

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Caro Sauro,secondo me solo gli americani sanno fare i fumetti di supereroi. Perché in Italia e altrove non ci riescono?Laura Gentile Laura,i supereroi sono il sottoprodotto degli eroi dellepulp, riviste di racconti popolari che hanno avuto un grande successo negli Stato Uniti intorno agli anni venti e trenta. DaZorroaShadow, questi personaggi più o meno mascherati sono interessanti soprattutto perché hanno una doppia vita: quella di persona comune e quella di eroe. Nella seconda veste gli eroi delle pulp hanno grandi poteri, seppure non proprio “super”.Il primo fumetto a proporre questo schema binario èPhantomdiLee Falk, nelle strisce pubblicate dal 1936 nei quotidiani americani. Schema che però il personaggio abbandona già dopo la prima avventura per i motivi che cerco di individure nell’articolo “Nessuno sa che il primo supereroe è Phantom” (basta cliccareQUI).Questo supereroe incompleto, perché privato dell’identità segreta, viene subito presentato con grande successo in Italia con il nome diUomo Mascherato, e in altri paesi del mondo. Due anni dopo dalla sua nascita, nel 1938, arrivaSuperman, che lancia il formato comic book (albo a fumetti), a cui seguono subito innumerevoli supereroi.A causa del fatto che, diversamente dalle agenzie dei quotidiani, gli editori dei comic book non avevano ancora degli agenti sparsi per il mondo con il compito di vendere i loro fumetti (per non dire dei problemi causati dalla Seconda guerra mondiale), Phantom rimane per molto tempo l’unico supereroe conosciuto fuori dagli Stati Uniti, anche se non viene catalogato con questo termine. Di conseguenza, dopo la guerra vengono creati in Italia e altrove molti personaggi simili a Phantom, cioè senza identità segreta o con un’identità segreta di poca importanza.L’identità segreta di un superoeroe, invece, è fondamentale, perché permette di farlo vivere in due mondi completamente diversi tra loro. Il nostro e quello della fantasia. Si veda, per esempio, il caso particolarmente riuscito diPeter Parker / Uomo Ragno, di cui parloQUI.Ormai tutto questo dovrebbe essere stato superato, dato che Phantom non se lo ricorda più nessuno, ma, di fatto, ancora oggi chi ha la ventura di creare un supereroe in Europa o in Asia sottovaluta un aspetto fondamentale: il personaggio “vero” non è l’uomo con la maschera, ma quello che sta dietro di essa.Del resto, non è neppure necessario mettergli una maschera per dare una doppia natura a un personaggio, basti pensare alTarzaninsieme animalesco e perfetto lord inglese dei romanzi, all’Indiana Jonesprofessore e avventuriero dei film o alRambosfigato e invincibile del romanzo originale.I personaggi “doppi”, come il prototipo costituito dal dottor Jekyll e il signor Hyde, sono sempre molto interessanti, ma i troppo lineari autori non americani non riescono proprio a comprenderlo. E anche quelli americani cominciano a dimenticarlo, soprattutto nei film. Gentile Sauro,come grande ammiratrice dei personaggi di Esp ho sempre sperato di poter leggere un giorno le loro nuove storie, speranza svanita con la recente scomparsa del suo creatore, Michelangelo La Neve.Dato che fu lei a commissionargli la serie, può dire che ricordo ha di lui?Stefania Gentile Stefania,avevo notato l’eccezionale bravura diMichelangelo La Nevecome sceneggiatore di storie sentimentali suRosa Shockingdella Play Press e di storie horror suSplatterdella Acme, così gli proposi di fondere le due cose in un gruppo di personaggi con poteri Esp.Il fatto che questi personaggi potessero leggere le menti avrebbe enfatizzato l’elemento intimistico e i loro superpoteri sarebbero stati delle armi efficaci contro nemici mostruosi.Nacque così la serie diEsp, prima sulle pagine dell’Intrepidoche curavo io e poi nel formato bonelliano (questa curata direttamente dall’autore).Incontrai Michelangelo La Neve nel 1991, quando gli parlai del nuovo Intrepido accompagnandolo in un famoso negozio di dischi “alternativi” in corso di Porta Ticinese a Milano. In seguito, lo vidi un altro paio di volte e, soprattutto, gli telefonai ogni lunedì per ragioni di lavoro.Poi le nostre strade si separarono. Io diventai giornalista, lui sceneggiatore di film. La sua ultima fatica è stata Diabolik dei fratelli Manetti. Gentile Sauro,perché Zanardi di Andrea Pazienza ha avuto una vita editoriale così travagliata? 6 storie su Frigidaire, 1 su Corto Maltese, 2 su Alter Alter e 8 su Comic Art.Andrea Gentile Andrea,mi sembra di ricordare che una volta Filippo Scozzari accusòAndrea Pazienzadi essere “troppo venale”, preferendo aFrigidaire(della quale era redattore) le riviste che gli pagavano meglio i fumetti diZanardi.Credo, quindi, che il motivo sia semplicemente economico. Oggi chi potrebbe risollevare le sorti della Dc, sempre più vicina al baratro? Anche la Marvel lo è, aggiungo.Gabriele V. Gentile Gabriele,nel 1984Jim Shootercreò il primo grande crossover di tutti personaggi della Marvel:Guerre segrete. L’idea era quella di “costringere” il lettore a leggere tutti i comic book della Marvel per seguire i vari collegamenti. Una impostazione che risale alle origini della Marvel, nei primi anni sessanta.Però, allo stesso tempo, Shooter aveva imposto la pubblicazione di un numero ristretto di testate con i personaggi Marvel, perché altrimenti il lettore non sarebbe riuscito a seguirle tutte e avrebbe finito così per disaffezionarsi.Negli ultimi anni Dc e Marvel hanno continuato a riproporre i mega-crossover, ma, allo stesso tempo, hanno moltiplicando le testate. In conclusione questi crossover creano solo confusione, disaffezionando i lettori. Proprio come temeva Shooter.Chi potrebbe risollevare le sorti della Dc, e della Marvel? Di sicuro lo stesso Jim Shooter, al quale una volta proposero davvero di dirigere i fumetti Dc. Oppure Paul Dini e Bruce Timm, che hanno capito, come Shooter, che il successo dei supereroi sta nelle loro caratteristiche originarie. Che vanno modernizzate, non stravolte. Perché la “linea chiara” ha preso piede in Belgio e in minor misura in Francia, e non negli Usa?Marco B. Gentile Marco,fino agli anni venti i fumetti americani, che venivano realizzati in bianco e nero nelle strisce dei quotidiani e a colori nelle tavole dell’inserto domenicale degli stessi, erano molto stilizzati. Anche se qualche autore, senza abbandonare la stilizzazione, si stava orientando a un certo realismo avventuroso: si vedano le tavole delCaptain EasydiRoy Crane.Questa era lalinea chiaraoriginale, anche se non veniva chiamata così. La quale, alla fine dello stesso decennio, seguì anche il belgaHergéconTintin.Il fumetto avventuroso americano prese un’altra strada a partire dal 1929, quandoHal Fosterdisegnò le strisce di Tarzan. Mentre il fumetto, prima di allora, affondava le radici negli autori satirici di fine Ottocento, Foster vi portò lo stile degli illustratori che ricalcavano le fotografie. Il fumetto avventuroso “fotografico” che si affermò negli anni trenta finì per rendere, purtroppo, minoritaria la “linea chiara”.Che però, in una certa misura, rimase dominante nei comic book della Marvel disegnati da Jack Kirby. Il quale, pur guardando a Foster, di fatto era più vicino a Crane. Così come gli altri creatori grafici dei primi supereroi, come Joe Shuster con Superman, Bob Kane con Batman, C.C. Beck con Captain Marvel (Shazam), Harry G. Peters con Wonder Woman eccetera. Se Sergio Bonelli fosse ancora tra noi, quali nuove serie avrebbe approvato e quali rifiutato?Stefano Difficile dirlo, gentile Stefano.Dopo l’enorme successo diDylan Dog, Sergio Bonelli cadde un po’ in crisi constatando che non era più in linea con i gusti del pubblico. Dylan Dog, infatti, non lo sopportava proprio. Per lui l’horror era quello dei classici film Universal degli anni trenta, che aveva adattato in alcune storie diZagor.Volendo comunque compiacere il pubblico, già in vita la sua casa editrice pubblicò diverse serie ben poco “bonelliane”, a partire daNathan Never. Mentre per Sergio Bonelli la fantascienza era solo quella dei b-movie degli anni cinquanta, che propose un po’ in sordina con la maxi serie diBrad Barronscritta da Tito Faraci.Questa sfasatura tra il Sergio Bonelli-persona e il Sergio Bonelli-editore ha dato inizio a una crisi d’identità che ha investito tutta la casa editrice e che si è acuita dopo la sua scomparsa.Di sicuro Sergio Bonelli non approverebbe, e direi giustamente, le ultime strategie di marketing. Parlando di cinecomics, come mai la Dc non riesce a stare al passo con la Marvel?Mancanza di sceneggiatori o scarsità di soggetti interessati da cui attingere?Marco T. Devo ripetermi, gentile Marco, il che è un po’ la mia specialità: perché la Dc segue il gusto degli sceneggiatori, che amano la melanconia diBlade Runner, mentre la Marvel segue il gusto del pubblico, che ama la vivacità del primoStar Wars.Questo nel cinema, mentre nei fumetti ormai tutti gli editori, americani e italiani, seguono solo i gusti degli autori. Essendo venuti a mancare gli editori che imponevano agli autori di seguire i gusti dei lettori, per quanto pacchiani li ritenessero. Sauro Pennacchioli