GIORNALE POP È MORTO

Giornale POP è morto.Il nostro sito è nato per parlare di fumetti, ma anche di tutto il resto. Ognuno può collaborare autonomamente, non c’è nessuno che decida i temi da trattare. Poi i computer di un’agenzia hanno notato che nell’articolo culturale di una nostra collaboratrice c’è una foto pubblicata per errore. Da qui la richiesta di ripagare i “danni”. Parliamo con il proprietario della foto, che ci consiglia di spiegare all’agenzia che il nostro è un sito “no profit”, ma lui non può intervenire personalmente perché gli hanno fatto firmare delle carte.Un altro nostro collaboratore, scrivendo in piena autonomia, commette lo stesso errore e arriva la medesima richiesta di risarcimento.Io su Giornale POP pubblico, tra l’altro, vecchie storie di delitti. Pochi giorni fa mi scrive un avvocato che chiede di togliere un mio pezzo perché vi si cita il suo cliente dopo tanti anni dal delitto. Poi si vedrà l’eventuale risarcimento. Elimino subito quell’articolo, e decine di altri per evitare ulteriori problemi.Lavorando per i giornali, so bene che sempre più studi legali vengono utilizzati per ricavare denaro in questo modo. La differenza è che questi giornali hanno un budget, e quindi possono pagare quanto richiesto o opporsi con i loro avvocati. Invece Giornale POP, essendo no profit, il budget non ce l’ha, e quindi non può fare quasi niente. Occorrerebbe una legge che stabilisca regole precise e che protegga in qualche modo i blogger che non guadagnano nulla dai loro testi. Lo chiedo in particolare al Capo di governo Giorgia Meloni, che, dicono, da giovane era una “nerd” del web.Giornale POP, comunque, chiude perché non può più pubblicare nulla con questo clima.In questa triste occasione vorrei ringraziare tutti i collaboratori e, in particolare,Tea C. BlanceAngela Ravetta, semplicemente perché sono state indispensabili. Un’ultima cosa. Ripeto che Giornale POP è un sito no profit, nel senso che nessun collaboratore ci guadagna niente (i pochi soldini che arrivano vanno direttamente ai tecnici senza passare per le nostre tasche). In pratica, lavoriamo gratis per dare sfogo alle nostre passioni. Siccome ci hanno chiesto parecchi euro, ai quali andranno aggiunti gli onorari per gli avvocati, chiediamo a tutti i lettori di contribuire alle spese come testimonianza di gradimento per il nostro lavoro. Potete fare un’offerta libera inviando una piccola o grande somma attraverso PayPal a sauro.pennacchioli@gmail.com, scegliendo l’opzione “invia denaro ad amici”.Oppure versando sull’Iban della mia carta prepagata: IT75Z0567617295PR0001745599 (in questo secondo caso dovreste anche dirmi quanto avete offerto, magari scrivendomi privatamente nella chat di Messanger). Naturalmente farò un resoconto pubblico delle entrate e delle uscite. Per essere più trasparenti possibile vorrei anche costituire un “comitato di garanti” che controlli il tutto. Io ho provato a chiedere a un magistrato appassionato di fumetti, il quale mi ha risposto che lo potrebbe fare senza indicare i propri titoli, perché altrimenti avrebbe bisogno del permesso del Csm. Quindi aspetto vostre proposte in merito… In ogni caso,Giornale POP è morto. Spiace che la vostra passione e il lavoro che avete voluto condividere con tutti ,sia distrutto da un sistema rapace e ottuso. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati con* Commenta You may use theseHTMLtags and attributes:
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