GABRIELE PENNACCHIOLI DA DYLAN DOG A KUNG FU PANDA

Erano i primi anni novanta, l’epoca delle interrogazioni parlamentari sui fumetti splatter. Le due tavole qui sotto sono tratte da quegli episodi rimasti inediti. In questo disegno privato, Gabriele ipotizza un team-up tra Dylan Dog e Silver Surfer. I superpoteri mi sembrano ben bilanciati: uno non ne ha nessuno, l’altro tutti. Gabriele ha iniziato a disegnare professionalmente a 17 anni (nel 1978) per “Il Monello”, che all’epoca vendeva più di 400 mila copie, poi ha lavorato per “Diabolik” e “Il Giornalino”. Ed ecco una tavola di Reporter Blues pubblicata dal Giornalino. Anche se a quel tempo scrivevo molti fumetti, con mio fratello ho lavorato pochissimo. Una delle rare cose che io ho sceneggiato e lui disegnato è stata, alla fine degli anni ottanta, la serie di Captain Power per la rivista “Magic Boy”, dove scrivevo anche le storie di He-Man. Quando curavo “Intrepido”, nel primi anni anni novanta, gli ho richiesto il nuovo progetto grafico della rivista e alcune copertine, come questa. Tra l’altro è in digitale, non esiste il disegno su carta. Non sentendo più stimoli creativi nel fumetto, secondo me perché aveva dovuto adottare uno stile troppo realistico sin dai tempi di Diabolik, Gabriele ha piantato Dylan Dog e si è trasferito a Los Angeles, dove ha iniziato l’attività di animatore per la compagnia cinematografica Dreamworks. Nel ruolo di“animator, story artist, designer and anatomy consultant”, Gabriele ha lavorato ai famosi film della Dreamworks. Disegna tutto il giorno negli studios, guadagna un sacco di soldi ed è contento. Per i cartoni animati, dei quali non capisco niente, fa anche delle sculture. Cliccare sulle immagini per ingrandirle.