DESTINAZIONE STELLE, VENDETTA, SOLO VENDETTA

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Ventiquattresimo secolo,Gulliver Foyleè un meccanico sulla nave spazialeNomadee l’unico sopravvissuto dell’equipaggio, dopo che un attacco l’ha quasi distrutta. Solo, in un relitto alla deriva nello spazio profondo, si aggrappa disperatamente alla vita con le ultime energie rimaste. Quando avvista l’incrociatore spaziale amicoVorga, le sue speranze di sopravvivenza si riaccendono, ma, nonostante i ripetuti messaggi di soccorso inviati, la nave lo ignora abbandonandolo al suo destino. Da quel momento Foyle ha una ragione in più per sopravvivere: vendicarsi e distruggere la Vorga e il suo capitano. Vincitore del prestigiosopremio Hugonel 1953 conL’uomo disintegrato1(The Demolished Man, 1952),Alfred Besterpubblica nel 1956Destinazione stelle2(The Stars My Destination), libro che per l’idea di base ha un certo debito nei confronti deIl conte di Montecristo, diAlexandre Dumaspadre. Unacornicesulla quale l’autore ricama una sostenuta storia di crescita e miglioramento personale. DefinireGulliver Foyleuneroepuò risultare non facile. Presentatoci come una vittima, può risultare immediatamente simpatico, ma la realtà dei fatti è che si tratta di un uomo abituato all’uso delle maniere forti, che impreca a più non posso. La sua scarsa istruzione non gli permette certo di esprimersi con modi più fini e meno sbrigativi. È amareggiato, frustrato e insoddisfatto. Non dimostra particolari predisposizioni e di certo non possiede quella per loJaunto, l’abilità diteletrasportarsiovunque sulla terra a patto però di conoscere le coordinate di destinazione. A tutto questo, ora si somma anche la vendetta, che diventerà una vera propria ossessione, una ragione di vita. Ma sarà proprio questa ossessione a spingerlo a una crescita personale, a ricevere un’istruzione avanzata che gli consentirà di sfruttare il suo potenziale e di mettere a frutto tutte le sue capacità, anche le più nascoste e insospettate. Avrà modo di incontrare donne coraggiose e intraprendenti, abili manipolatrici e perfino figure educative, personaggi forti che ricopriranno un ruolo determinante nella sua realizzazione e crescita.Dato che molte cose possono cambiare nel mondo (forse ad eccezione dell’avidità umana e della sete di potere) dalla bassa condizione umana in cui si trova all’inizio della storia, Foyle si avvicinerà a essere quasi un superuomo divanvogtiana3memoria. Un prologo ci introduce al mondo del romanzo, spiegandoci il fenomeno del teletrasporto (il Jaunto), le motivazioni della guerra in corso tra iPianeti Internie iSatelliti Esterni, dandoci un’idea dello scenario in cui si svolge la storia che, anche se non particolarmente accurato, risulta comunque abbastanza “logico” da accettare. Più eccessivo ed esagerato deL’uomo disintegratoe più riuscito del successivoConnessione computer4(The Computer Connection, 1975),Destinazione Stelleè un romanzo esuberante, un’escalation di situazioni sempre più al limite, che portano fino alle (positivamente)delirantipagine finali. Con un ritmo frenetico, saremo trasportati in ogni angolo della galassia, incontreremo nuovi personaggi, assisteremo al crescente interesse che Gully suscita neipotentidella galassia e a una rabbia che, nonostante sia sempre presente, si farà via via più controllata e dimessa. Gully diventerà così una figura sempre più accattivante ederoica, anche se sempre motivata da un’incrollabile sete di vendetta.Il risultato finale è una lettura attraente e accattivante, piena di colpi di scena. Unaspace operache si colloca perfettamente in quella che è la tradizione dellaGolden Age. Bester, “rimproverava” agli autori di fantascienza la mancanza di volontà di andare oltre a quelle che sono le radici (Pulp) del genere e di continuare a evidenziare le sue attitudini di puro intrattenimento (il più delle volte rivolto ad un pubblico giovane). Con la rappresentazione del fosco futuro diDestinazione stelle, fatto di mega corporazioni potenti quanto (e più) dei governi e potenziamenti del corpo per mezzo di innesti cibernetici, presenta un romanzoproto-cyberpunknel quale, insieme ad una delle prime idee sul teletrasporto (in questo caso legato al potere della mente), si possono intravvedere le teorie diMarshall McLuhan5inerenti i media e una società sempre più tecnologica e da questi sempre più condizionata e dipendente. Il romanzo esplora un nuovo terreno per il genere e aiuta a segnare le basi per un nuovo percorso della fantascienza che, più avanti, si concretizzerà nellaNew Waveprima (periodo anni ’60 e ’70) e successivamente con ilCyberpunk(anni ’80). Nonostante la serrata narrazione e la scatenata immaginazione (anzi, probabilmente specialmente “a causa” della seconda), che Alfred Bester riversa in questo classico dellaScience Fiction,Destinazione stellemostra tutti gli anni che porta sulle spalle. Eppure, più che “fuori-tempo” e (decisamente) démodé per gli standard moderni, il romanzo ha un sapore bizzarro e stravagante, che lo rende decisamente affascinante. La scienza immaginata da Bester non “quadra” particolarmente e i suoi personaggi possono risultare poco ricercati e approfonditi. Eppure queste cose passano in secondo piano, grazie alla sua capacità di rivestire tutto con un abito pirotecnico, fatto di azioni al limite ed un ritmo incalzante, che non danno respiro e tempo per soffermarsi troppo sul resto.Godibile oggi come allora, Destinazione stelle è a ragione un classico della fantascienza.“Alfred Bester è stato uno dei pochi scrittori che hanno inventato la fantascienza moderna”, ebbe a dire Harry Harrison6. E questa non è una cosa da poco. Destinazione stelle(The Stars My Destination, 1956)Alfred BesterEditrice NordCosmo Serie OroClassici della Narrativa di Fantascienza #23traduzione: Luciano Torriintroduzione: Riccardo Vallabrossurato1976 (L’illustrazione di apertura dell’articolo è diHoward Chaykin) Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati con* Commenta You may use theseHTMLtags and attributes:

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