Sin dalla prima volta che ho letto Dandadan ho desiderato ardentemente la sua pubblicazione in Italia, che è finalmente arrivata grazie a quei “cuoricioni” di J-Pop con cui condivido i gusti in fatto di serie belle, esplosive e divertenti.
Dopo The Promised Neverland e Hell’s Paradise, il testimone dello shonen di casa Jump passa ora a Dandadan, che sono certo saprà conquistarvi sin dalle prime pagine.
Il manga parla del mondo del sovrannaturale, però che definizione possiamo dare a questo termine? Se chiedessimo a Momo Ayase e Ken Takakura la risposta sarebbe senz’altro differente, perché i due studenti, pur credendo entrambi nel mondo del sovrannaturale, definiscono questa realtà in maniera differente: per Momo riguarda gli spiriti e i fantasmi, mentre per Ken esistono soltanto gli alieni.
Chi avrà ragione? Entrambi, ovviamente. Quando i due ragazzi si sfidano a una sorta di prova di coraggio, invertendo il concetto personale di sovrannaturale, incapperanno in guai seri al limite della realtà.
Dandadan è una di quelle serie che sanno di freschezza, che sa essere in ogni suo aspetto nuova e sorprendente. Sin dalle prime pagine Yukinobu Tatsu stupisce il lettore nella costruzione della tavola, quanto nei disegni e nella composizione stessa della storia.
Azione, esplosioni e colpi di scena sono all’ordine del giorno con questo manga. Il ritmo rapido, spedito, frenetico e travolgente trascina il lettore dritto tra le pagine del fumetto, rendendolo un protagonista a tutti gli effetti.
Dandadan, un titolo musicale che sintetizza perfettamente il concetto di stupore su cui si poggia la storia, oltre a lasciare il lettore a bocca aperta per i misteri e gli scontri, sa anche farlo ridere.
Basti pensare al modo di parlare dei due protagonisti, in particolare a quello di Ayase. Anche soltanto ai siparietti che si vengono a creare quando i due interagiscono tra loro o, soprattutto, litigano per imporre le proprie ragioni.
Un punto di forza è da ricercare proprio nell’ironia, che persino nelle scene d’azione dove il pericolo è dietro l’angolo, riesce a far sorridere il lettore.
Pur essendo soltanto il primo volume quello che vi ritroverete tra le mani, l’opera riesce a reggersi in piedi con le proprie forze con gran sicurezza, dovuta soprattutto alla presenza di due protagonisti ben caratterizzari, che li rende diversi dai tanti altri eroi shonen in circolazione.
Momo riesce senza dubbio a rialzare il livello della figura della protagonista femminile, che ultimamente in casa Jump è decisamente calata. È caparbia, testarda, coraggiosa, all’occorrenza anche astuta e, soprattutto, come ogni buona eroina che si rispetti possiede un gran cuore.
Ken, Oka-run per gli amici (per Momo in realtà) è invece decisamente timido e introverso, silenzioso e quieto, anche se per lui qualcosa cambierà.
E i disegni? Be’, il tratto possiede una maturità stupefacente, quasi come se il primo volume fosse in realtà il decimo dell’autore. La linea del disegno è sottile ma tagliente, energica e pulita. Soprattutto trasmette la sicurezza e la consapevolezza di un talento davvero smisurato.
Degne di nota sono le illustrazioni a doppia pagina e le splash pages, che lasciano a bocca aperta e senza fiato. In più, questo tratto decisamente moderno ha la capacità di piacere ai lettori di tutte le età, a prescindere dai generi comfort e i gusti differenti.