CRASH LANDING ON YOU, DALLA COREA DEL NORD CON AMORE

Crash landing on you

E alla fine anch’io mi sono modernizzato e mi sono dato al K-Drama.

Per tutti coloro che, irrimediabilmente arretrati, non sanno di cosa parlo, nella mia bontà, vi voglio aiutare: detto in soldoni, i K-Drama sono i telefilm coreani.

Ogni nazione ha la sua produzione di serie, noi abbiamo Un posto al sole e compagnia bella. Di sicuro ricordate le famigerate telenovelas brasiliane, e ci sono, malgrado siano poco note in Italia, le serie tv turche che stanno facendo faville in Medio Oriente e in Sud America.

In Corea del Sud hanno una vasta produzione locale, influenzata dai telefilm giapponesi e taiwanesi, indirizzata al mercato interno e al resto del mercato dell’Estremo Oriente.

In Italia, dopo essere state precedute da film “impegnati” come Parasite, sono diventate famose, specialmente quelle più truci e sanguinolente (magari con un profumo di denuncia sociale) ed è ormai molto cool essere esperti di serie come Squid Game o Hellbound.

Io, invece, per quanto tenti di essere moderno sono tutto meno che cool e sono andato a scavare per trovarmene una improbabile: Crash landing on you.

È una classica storia d’amore (anzi, ce ne sono due intrecciate e contrapposte) con momenti talmente zuccherosi da richiedere il fast forward e l’intervento del dentista. La trama ti costringe a volte ad arrivare al limite della sospensione dell’incredulità e il tutto è aggravato da una recitazione orientale estremamente “sparata”, a volte piuttosto teatrale.

Quindi vi chiederete, “ma perché ce ne parli?”. Perché Crash Landing on You è l’unica serie televisiva, forse l’unica produzione audiovisiva, ambientata niente meno che in Corea del Nord.

Sì, proprio il famigerato hermit kingdom, lo stato atomico “canaglia” governato dall’unica dinastia di dittatori comunisti (siamo alla terza generazione, ormai).

Certo, ci sono i film nordcoreani, del resto il primo dittatore Kim Il Sung aveva fatto sua la tesi di Lenin che il cinema è la più importante delle arti per il governo rivoluzionario. Ma di certo non si trovano in giro qui da noi e quando al cinema o in tv si parla di Corea del Nord, o nordcoreani, di solito è per il cattivo della storia: lo spietato terrorista assassino, o la pericolosa spia.

Crash Landing on You ha un approccio diverso.

Il motore della storia è una ricchissima (ed estremamente graziosa) ereditiera e imprenditrice che facendo parapendio viene trascinata da una tempesta fino nella DMZ.

È la famigerata Zona Demilitarizzata che divide le due Coree dal cessate il fuoco del 1955. Qui viene catturata da un capitano (un dannatissimo bel pezzo di strafigo dall’occhio assassino…) nordcoreano. Per una serie di ragioni complicate l’ufficiale non la denuncia alle autorità competenti, finendo quindi invischiato anche lui e senza poter tornare indietro.

La prima parte del film è sostanzialmente lo sviluppo della cotta adolescenziale tra i due, mentre lui tenta di aiutarla a rientrare in Corea del Sud con tutta una serie di romantiche avventure dolciamare.

L’ambiente nordcoreano, la DMZ, il villaggio rurale di confine dove lei si nasconde, la vita della capitale Pyongyang sono state ricostruite in maniera maniacale con la consulenza di esperti e di transfughi nordcoreani. Ci si è sforzati persino di ricostruire gli accenti corretti (cosa che ovviamente a noi sfugge) e i modi di dire. La parrucchiera della serie ha esposto il cartellone con le 16 acconciature femminili ammesse dal partito.

La serie offre una immagine unica della vita in Corea del Nord. Una vita povera, ma che la maggior parte degli abitanti accetta con pazienza, se non con il sorriso, non conoscendo nulla di diverso e avendo come informazione solo la propaganda di partito.

Le piccole gioie della vita privata sono sempre quelle: la famiglia, i figli, un momento di tenerezza, un riconoscimento, un piccolo regalo (anche se qui può significare un prezioso e proibitissimo prodotto del nemico arrivato illegalmente oltreconfine o qualcosa di russo o cinese acquistato nella capitale nel negozio per i funzionari di partito), l’amicizia o il condividere un pasto speciale o un bicchierino di quelli buoni.

A volte sono scenette umoristiche. Come la “mondana” abitante di Pyongyang che per preparare il trasferimento del marito viene a vedere la sua nuova casa nel villaggio rurale ed è felicissima di scoprire nell’appartamento l’ultimo modernissimo modello di frigo (ha pure il freezer), ma si meraviglia che sia in salotto. La capo villaggio le confessa che i frigoriferi li tengono in salotto per usarli come armadi. L’elettricità manca troppo spesso perché possano funzionare ed è meglio usare le vecchie ghiacciaie.

Altre volte sono sequenze drammatiche. A un posto di blocco arriva una Jaguar con la targa “speciale” e l’ufficiale di guardia urla ai sottoposti di alzare subito la sbarra perché fermare quella macchina significherebbe “fermare” le loro vite.

A volte può sembrare un’atmosfera bucolica ed edulcorata, fino a che non irrompono in questa vita quotidiana realtà più grandi: gli orfani di strada che chiedono cibo e vengono allontanati e minacciati, la polizia segreta che porta via il vicino di casa senza dare spiegazioni, o il processo per direttissima che si conclude in pochi minuti con un colpo di pistola alla testa nel cortile del tribunale.

L’importante, l’unicità, è che la serie mostra i nordcoreani come esseri umani a tutto tondo, come tutti noi alla ricerca ove possibile della felicità, non come alieni pericolosi.

Crash landing on you nasconde poi una seconda interessante chiave di lettura. Se la protagonista sudcoreana è una ricchissima imprenditrice che proviene da una potente famiglia, il bell’ufficiale che si innamora di lei non è un signor nessuno, ma è a sua volta il figlio di un membro influente del Partito.

Questo scatena un secondo livello della trama. Se a Seul, la capitale della Corea del Sud, gli avversari di lei (e i suoi stessi fratelli coltelli) per impadronirsi della sua azienda tentano di fare di tutto perché non possa tornare, fino a organizzare il suo omicidio, a Pyongyang gli avversari politici del padre del protagonista, appena capiscono che c’è qualcosa di sospetto, tentano di sfruttarlo per farlo cadere in disgrazia.

Sui due lati del confine si scatena così una guerra di potere parallela, ma con sorprendenti alleanze transfrontaliere. Il sangue, letteralmente, scorre. Perché il potere, “comunista” o “capitalista” che sia, funziona nella stessa maniera, le sue regole sono sempre spietate e chi lotta per il potere si adegua. Un accostamento che è anche satira politica.

Insomma, Crash landing on you è una serie che fa riflettere e ci permette di scoprire un mondo sconosciuto in una maniera sorprendentemente intelligente e raffinata, seppur nascosta sotto le scenette zuccherose e la recitazione forzata.

Non vi dico come va a finire e se l’amore dei due avrà un lieto fine… Vi dico solo che gli sceneggiatori hanno trovato una soluzione romantica, interessante e assolutamente non banale, cosa piuttosto rara.

Per cui se reggete 16 puntate da un ora l’una su Netflix, in coreano con i sottotitoli, potreste non pentirvene



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