CAVERNICOLI E DINOSAURI NEI FUMETTI

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location or business that were “resolved” when one of the parties stepped ahead and destroyed what was there. With the original point of contention destroyed, the debates would fall to the wayside. Archive Team believes that by duplicated condemned data, the conversation and debate can continue, as well as the richness and insight gained by keeping the materials. Our projects have ranged in size from a single volunteer downloading the data to a small-but-critical site, to over 100 volunteers stepping forward to acquire terabytes of user-created data to save for future generations. The main site for Archive Team is atarchiveteam.organd contains up to the date information on various projects, manifestos, plans and walkthroughs. This collection contains the output of many Archive Team projects, both ongoing and completed. Thanks to the generous providing of disk space by the Internet Archive, multi-terabyte datasets can be made available, as well as in use by theWayback Machine, providing a path back to lost websites and work. Our collection has grown to the point of having sub-collections for the type of data we acquire. If you are seeking to browse the contents of these collections, the Wayback Machine is the best first stop. Otherwise, you are free to dig into the stacks to see what you may find. The Archive Team Panic Downloadsare full pulldowns of currently extant websites, meant to serve as emergency backups for needed sites that are in danger of closing, or which will be missed dearly if suddenly lost due to hard drive crashes or server failures. Il continente unico di Pangea cominciò a smembrarsi nel periodo Triassico, all’incirca 200 milioni di anni fa. Fecero in tempo ad abitarlo i primi sauri, ma non i dinosauri propriamente detti evolutisi tra il Giurassico e il Cretaceo, quasi un centinaio di milioni di anni dopo. Può anche darsi che vi abbiano vissuto i primi esemplari di una variante di sauri detti terapsidi, ma nessuno dei mammiferi che ne sarebbero discesi centocinquanta milioni di anni dopo. Nonostante ciò gli scrittori hanno immaginato un fantomatico continente perduto preistorico in cui convivevano uomini, dinosauri e altre specie viventi appartenenti a ere diverse. Come se nessuna di esse si fosse mai estinta né evoluta, come se il tempo non vi fosse mai trascorso e l’unico cambiamento consistesse nel sopraggiungere di nuove specie senza che le precedenti avessero dovuto lasciar loro spazio. Già nel 1864Jules Vernecolloca qualche antico sauro al centro della Terra, mentreArthur Conan Doylene popola un altopiano nel romanzo del 1912 “Un Mondo Perduto”. Lo scrittore che più ha sfruttato il filone delle terre “preistoriche” èEdgar Rice Burroughs, il creatore diTarzan, che nelciclo di Pellucidar, inaugurato nel 1914 con il romanzo “Al centro della Terra” e proseguito con altri sei volumi, mescola elementi preistorici con altri puramente fantastici in un vasto continente che occupa una superficie concava sotto la crosta terreste. Nei tre volumi del ciclo diCaspak, iniziato nel 1918 con il romanzo “La terra dimenticata dal tempo”, Burroughs descrive un altro regno preistorico sotterraneo nascosto in un’isola antartica. Lo stesso Tarzan, nel romanzo del 1920 “Tarzan il Terribile”, vive una lunga avventura nella regione preistorica di Pal-Ul-Don, abitata da creature a diversi stadi evolutivi.Tutti e tre i mondi preistorici burroughsiani sono apparsi nelle trasposizioni a fumetti delle avventure di Tarzan, realizzate tra gli anni trenta e settanta. Molti altri personaggi dei fumetti, daMickey MouseaMandrake, daTexagliX-Men, sono capitati in analoghe terre perdute.A volte cavernicoli e dinosauri sono stati protagonisti di intere serie, sia ambientate nel presente sia nel passato. Il primo “eroe” preistorico può essere consideratoAlley Oop(1), protagonista di una serie di strisce a puntate creata nel 1933 daVincent T. Hamlin, un ex-giornalista e geologo che vi descrive la vita dell’immaginario regno di Moo. Qui convivono in modo per niente pacifico, dinosauri, homo sapiens e uomini di Neanderthal. Poi trasferisce il suo personaggio nella nostra e in altre epoche grazie a una non troppo affidabile macchina del tempo costruita da due scienziati del ventesimo secolo, che gli dà modo di dissacrare e satireggiare i più diversi periodi storici. Invece è ambientata nel presente la serie diThun’Da(2), scritta daGardner Foxe illustrata splendidamente daFrank Frazettanel 1951. Un pilota precipita nel solito lembo di terra preistorica sopravvissuto nel cuore dell’Africa e diventa un emulo di Tarzan accompagnato da una tigre dai denti a sciabola. Nel 1953 è la volta del cavernicoloTor(3), interamente realizzato da Joe Kubert anche in versione 3-D e riproposto in seguito più volte.Tor, a 1000000 years agoè il primo albo a fumetti ambientato interamente nella preistoria, anche se nell’epoca citata nel sottotitolo,“un milione di anni fa”, i dinosauri dovrebbero essere estinti da un pezzo e gli esseri umani dovrebbero avere un aspetto scimmiesco, ma il risultato rimane comunque migliore di quello di epigoni successivi. Già l’anno seguente appare la serieTurok, Son of Stone(4), di sceneggiatore sconosciuto e disegnato all’inizio daRex Maxon, al quale sono seguiti vari disegnatori, tra cui l’italianoAlberto Giolitti. L’epoca questa volta è l’Ottocento. I due protagonisti, i pellerossa Turok e Andar, rimangono imprigionati in una valle abitata da creature preistoriche e quasi in ogni episodio cercano di uscirne senza successo, pur riuscendo sempre a sfuggire ai terribili pericoli del luogo. Completamente diversa è la preistoria umoristica diB.C.(5), raccontata a strisce dallo stile rapido e nervoso diJohnny Harta partire dal 1958, in cui il mondo del passato più remoto fa da specchio alle nevrosi e idiosincrasie del presente. Qui si possono accettare più facilmente, grazie al contesto satirico e surreale, stravaganze e anacronismi di ogni tipo. Nel 1961, nell’accurato ambito del fumetto belga esordisce sul settimanale Tintin una serie che descrive una preistoria più verosimile e realistica delle precedenti,Tounga(6) diEdouard Aidans(diventato “Tunga” sul Corriere dei Piccoli). La serie è intitolata all’ennesimo eroe preistorico. Proseguita ininterrottamente per oltre trent’anni, non mescola in modo incongruo uomini e dinosauri, ma narra, con qualche intento moraleggiante, le avventure del figlio di un capotribù del Paleolitico. Sono ambientate in una tribù dell’età della pietra anche le strisce satiriche diGirighiz(7) dell’italianoEnzo Lunari, che appaiono dal 1965 sulla rivista Linus, prendendo amaramente in giro la realtà politica e sociale contemporanea attraverso le disavventure di fraudolenti capi e stregoni preistorici, che si approfittano dei loro sudditi in modo non dissimile dai governanti e capi religiosi attuali. Nello stesso anno, in uno tra i primi episodi degli X-Men,Stan LeeeJack Kirbyfanno esordire il loroKa-Zar(8), riprendendo il nome di uno dei tanti emuli di Tarzan apparso in romanzi pulp e fumetti editi da Martin Goodman trent’anni prima. A differenza del precedente, ambientato in epoca moderna come tutti i tarzanidi, questo secondo Ka-Zar della Marvel vive in una terra preistorica dal clima tropicale, sopravvissuta incongruamente fino ai nostri giorni in mezzo ai ghiacci dell’Antartide. Questa “Terra Selvaggia” è chiamata anche Pangea, benché le creature che la abitano (dinosauri, mammiferi di ere diverse, popoli umanoidi e ibridi semiumani alla Burroughs) non assomiglino all’antica fauna del continente omonimo, ma ciò non ha molta importanza ai fini avventurosi del personaggio, che approda a una propria collana autonoma, interrotta e ripresa più volte dagli autori. In Ka-Zar si mescolano disinvoltamente elementi ripresi da vari personaggi: un’origine nobiliare anglosassone alla Tarzan, con cui condivide anche la pretesa d’essere il “lord” della sua giungla, una fedele tigre dai denti a sciabola come in Thun’Da, una continua lotta contro i dinosauri come in Tor, una terra preistorica chiusa tra monti inaccessibili come in Turok. Insomma, è una sintesi del tipico “eroe selvaggio”, disponibile ad interagire saltuariamente con gli altri personaggi dell’universo Marvel. La casa editrice concorrente della Marvel, la Dc Comics, nel 1968 pubblicaAnthro, una serie scritta daJoe Orlandoe disegnata daHoward Post(più noto per la successiva serie comica dei Dropouts), di cui è protagonista un ragazzo dell’età della pietra dalla fluente capigliatura, che oltre a lottare per la sopravvivenza vive conflitti generazionali analoghi a quelli dalla protesta giovanile dell’epoca. Nelle storie di Anthro giustamente non appaiono dinosauri, ma solo mammiferi preistorici come i mammuth, e lo stesso vale per una serie francese piuttosto accurata apparsa nel 1969,Rahan, il figlio dei tempi selvaggi(9), scritta daRoger Lecureuxe disegnata in modo dinamico daAndré Cheret. Rahan, le cui storie sono state trasposte anche in cartoni animati, è il figlio di un saggio capo che, rimasto solo dopo che la sua intera tribù è perita in un’eruzione vulcanica, vaga senza meta incontrando popoli sempre diversi e usando la sua intelligenza per apprendere cose sempre nuove dall’osservazione del mondo che lo circonda, contrastando ogni tipo di superstizione, per aiutare“coloro che camminano ritti”, ovvero gli altri esseri umani. Pubblicato dal settimanale di fumetti per ragazzi di un editore di sinistra, Pif-Gadget, forse in risposta al Tounga del settimanale Tintin di area moderata, Rahan rappresenta un tipo di pensiero progressista e laico per il quale solo il ragionamento e la consapevolezza di ciò che è reale e concreto, insieme e a un sentimento di fratellanza e collaborazione tra tutti i popoli, possono fare evolvere l’umanità. Negli anni settanta le ambientazioni preistoriche sono gradualmente surclassate da quelle fantasy o post-atomiche, che si prestano ad invenzioni più libere e sfrenate. Tra le poche eccezioni pseudo-realistiche troviamo l’adattamento del filmUn milione d’anni fa, una pellicola che mescola cavernicoli e dinosauri, adattata a fumetti dagli inglesiSteve MooreeJohn Boltonnel 1977 (10). Un escamotage per far interagire in modo più “plausibile” uomini e dinosauri è quello del viaggio nel tempo, come nei tre racconti a fumetti deLa trilogia del tempo(11) diRichard Corben. In cui una viaggiatrice temporale resta intrappolata nel passato in balia dei grandi sauri e un altro agente è inviato a salvarla, con conseguenze paradossali sempre più sgradevoli e inquietanti a ogni episodio. Un altro escamotage è quello del futuro che riproduce quasi perfettamente la preistoria, come nella serieXenozoic Tales(12), realizzata negli anni ottanta daMark Schultz. Passando agli anni novanta, troviamo le avventure di due dinosauri senza traccia di esseri umani.Il piccolo ma feroceGon(13), del giapponeseMasashi Tanaka, in ogni breve storia muta disegnata in modo dettagliatissimo e dinamico, affronta e riduce ai minimi termini un animale molto più grosso di lui, fino alle esagerazioni più assurde.