Caro mio, hai lavorato per la gloria: il governo ti leva lo stipendio | Legge già firmata

Lavoro addio agli stipendi passa la legge - Giornalepop.it (Fonte foto Canva)
Lanciato un nuovo allarme per i lavoratori italiani: il governo ti toglie lo stipendio. Si tratta di una situazione molto più problematica di quanto possiamo immaginare.
Nel corso degli ultimi anni abbiamo avuto modo di vedere come sia cambiato radicalmente il mondo del lavoro e persino la giurisprudenza che lo regola, una branca fondamentale per l’equilibrio economico del Paese.
Un esempio pratico e lampante per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato proprio dal tema degli stipendi, che in più occasioni sono stati oggetto di riforme e revisioni legislative, nel tentativo di garantire ai cittadini una retribuzione adeguata al costo della vita e alle ore di lavoro svolte.
Il tutto, però, non finisce qui. A quanto pare, a essere fortemente messe in discussione sono proprio le retribuzioni, che in alcuni casi potrebbero addirittura essere cancellate definitivamente. Ecco di cosa si tratta nello specifico e perché molti italiani hanno davvero motivo di temere.
Una notizia dell’ultima ora che sta scatenando comprensibili paure: forse è il momento di parlarne con il proprio avvocato.
Hai lavorato solo per la gloria: addio agli stipendi?
Nel corso delle ultime settimane sono circolate numerose notizie riguardanti il mondo del lavoro, la giurisprudenza e il nuovo piano di bilancio che accompagnerà la legge per il 2026. Quest’ultima, ancora in fase di definizione, potrebbe influire anche su un aspetto fondamentale della vita quotidiana: gli stipendi.
Recentemente l’avvocato Angelo Greco, direttore del portale La Legge per Tutti, è intervenuto su una questione molto delicata riguardante il piano previdenziale in vista della pensione. Greco ha spiegato che, secondo alcune proposte, potrebbero esserci investimenti automatici da parte dello Stato, salvo opposizione del cittadino entro sei mesi. Una notizia ancora da confermare, ma che ha già sollevato molte perplessità. Parallelamente, però, è emersa una nuova fonte di preoccupazione per i lavoratori italiani: un emendamento al decreto ex Ilva, presentato da Fratelli d’Italia, che mira a modificare la prescrizione dei crediti da lavoro, ovvero degli stipendi arretrati.

Non verrai pagato? Dimentica gli arretrati
La risposta a questa domanda può dipendere da diversi fattori, ma secondo quanto spiegato da Angelo Greco in un video pubblicato sul suo canale TikTok, si tratterebbe di un ritorno al passato, prima della storica sentenza della Cassazione del 2016. All’epoca, infatti, la Corte aveva stabilito che, finché il lavoratore resta dipendente, la prescrizione per gli stipendi arretrati resta sospesa. Questo per evitare che il dipendente, per paura di ritorsioni, rinunci a far valere i propri diritti. Oggi, invece, la legge prevede che al termine del contratto di lavoro il dipendente abbia cinque anni di tempo per agire e recuperare le somme non percepite. Tuttavia, con la nuova proposta, il termine dei cinque anni partirebbe già dal mese successivo a quello in cui lo stipendio non viene versato, rendendo quindi più difficile il recupero dei crediti.
Inoltre, come sottolinea Greco, il lavoratore avrebbe solo 180 giorni per depositare un ricorso giudiziario e interrompere la prescrizione, altrimenti perderebbe ogni diritto agli arretrati. Non a caso, l’avvocato conclude con parole dure: “Risultato? Si legittima il mancato pagamento degli stipendi a danno di chi lavora, rendendo più difficile ottenere giustizia anche quando si è ancora in servizio. Una riforma tecnica solo in apparenza, che cambia in profondità i rapporti di forza tra imprese e lavoratori“.